the end

il vero problema è l’uomo. L’uomo che abita nella società fatta di illusioni: denaro come fine, competizione, potere come fine, apparenza, veleni di ogni sorta, illusioni infinite sotto forme sofisticate e seducenti. La Maya è il gioco della grande illusione pervade completamente il mondo terreno mortale fatto di giochi di ruolo, di finzione. Una matrix sempre in azione come un film che crea identificazione ed assorbe completamente. In tutto questo l’uomo diviene uno schiavo di ciò che ha creato diviene ingabbiato dalle gabbie che lui stesso ha prodotto. L’uomo nella società è un animale nello zoo a cui si portano banane da sbucciare e caramelle da scartare. Una società dell’apparenza e non della sostanza, una società dove il tempo presente del respiro è completamente sfalsato dalla proiezione e corsa verso il futuro e dall’aggancio al passato come nostalgie e ricordi prevaricanti. L’uomo crea sofferenza e nella sofferenza sguazza, passa il tempo avvelenando la propria esistenza incarnata, terrena, vita dopo vita. L’uomo così diviene violento dapprima con se stesso non portandosi rispetto correndo o fermandosi, non respirando non amandosi, non vivendo appieno la vita. In questo frenetismo malato ed ossessionante la mente è la prima a farne le spese. La mente è la prima malata. La mente di quasi tutte le persone che dirigono la società. Il corpo di tutte le persone che non lo curano è ammalato. Non lo rispettano perchè non lo amano. Ecco la società dell’usa e getta, la società dei consumi, la società che distrugge la natura, la società della finzione, che ha portato il profitto e l’accumulo al posto del cuore, la società delle guerre, del potere economico. La società più violenta dirige il mondo con la sua arroganza. Eppure gli animali gli alberi e tutto il resto degli esseri viventi della Terra sono li a subire le angherie della razza umana cercando di andare avanti pazienti. La natura e la Terra tutta è li in silenzio a subire le malefatte della razza umana, ma fino a quando? Ma ricordiamo che la natura qualche dimostrazione forte l’ha già fatta, che altro dovrebbe fare per scuotere un umanità ormai insensibile? Che si dice del diluvio? “Il diluvio universale cataclisma in seguito al quale il mondo terrestre rimane temporaneamente sommerso dalle acque. È un tema presente in moltissime tradizioni mitiche e leggendarie nell’Oriente antico, nel mondo classico (mito di Deucalione e Pirra) e in altre civiltà. Grandi affinità mostrano soprattutto il mito di Utnapishtim contenuto nel poema babilonese di Gilgamesh e il racconto biblico di Noè. Utnapishtim, consigliato nascostamente da Ea, costruisce l’arca che salverà lui e i suoi dal diluvio deciso dagli dei per punire il genere umano; dopo 6 giorni e 6 notti di navigazione, l’arca si ferma sul monte Nisir, dove, fatti prima uscire una colomba, una rondine e un corvo, Utnapishtim esce infine egli stesso e offre sul monte un sacrificio agli dei, che mostrano di gradirlo. Nella Bibbia Noè accoglie nell’arca due coppie di ogni specie animale, naviga per più di 10 mesi, poi quando la colomba che ha inviato non torna dal secondo viaggio e l’arca si arena sul monte Ararat, vuota l’arca e l’abbandona, non senza prima sacrificare a Dio”.(da enciclopedia Treccani) Ecco il valore simbolico e sacrale delle acque. La storia e il mito ci dice che la purificazione che Dio manda nella storia umana è la decontaminazione dell’acqua con cui si riparte da zero. L’acqua luogo primo e ultimo di purificazione e rinascita a nuova vita. Sarà questo il nostro futuro se non saremo capaci di fermare i disastri umani e si ripeterà ciclicamente ciò che è successo nella storia passata? L’incapacità umana dovrà essere colmata dall’intervento divino ancora una volta? Sarà ancora l’acqua che rimetterà le cose a posto? Non lo sappiamo e non possiamo che continuare a farci la stessa domanda senza risposta. Intanto l’uomo continua a seguire le sue illusioni a farsi le guerre inseguendo potere e denaro e il mondo e la terra vanno a rotoli. Che cosa dovrebbe fare Dio quindi se l’uomo non lo ascolta e continua con la sua spirale infinita di violenza e non si ama, non ama la natura? Cosa fare se l’umanità non torna alle origini non non trova la via del ritorno a se stessa, perseguendo quelle che sono le vere e reali finalità e motivazioni per cui si è formata? Il mondo terrestre è luogo funzionale di sperimentazione e di conoscenza. Al momento che si crea una identificazione totalizzante, si entra completamente nell’illusione lasciandosi assorbire, si stravolge il senso primo ed ultimo. Ogni forma di violenza e rivoluzione sociale continua ma quella davvero del cambiamento interiore della conoscenza di se non è ancora centrale. Senza lo yoga e le vie di conoscenza, la mancanza di unione, l’umanità dimentica se stessa e il senso della vita. C’è qualcosa oltre i sensi oltre la mente oltre l’illusione. Il gioco dei cicli si ripete ciò che è bianco si fa nero e viceversa da sempre il gioco degli equilibri che tutto forma e trasforma continua. Il giorno si fa notte la notte si fa giorno. Ma quando imparerà l’umanità ad avere umanità e vivere sulla Terra?