Siamo parte del Tutto

Forse inconsapevoli non sempre gioiosamente coscienti parte del Tutto. Tutto è un unicum, un unico corpo dove noi siamo sue parti, sempre comunque importanti create con funzioni specifiche. Una grande macchina che per funzionare ha bisogno che tutti siano attivi al loro posto, che ognuno porti avanti una funzione specifica nell’insieme senza preoccuparsi e distrarsi e soprattutto giudicare e contrapporsi. Il karma spiega sempre tutto, si può anche modificare ma non giustifica, il destino è comune anche se non sembra.

Tutto è difficile da capire arduo da accettare se la mente è chiusa, ma verrà il momento ed il tempo per tutto. Sotto quale cielo vogliamo vivere? Parti cellule in armonia di un unico corpo con una apparente libertà un libero illusorio arbitrio. Una scelta che porta alla consapevolezza, coscienza per rendersi conto di essere parte di una unione, provenienti da una ingannevole quindi apparente allucinazione la Maya. Il grande inganno della mente ha un senso. In un corpo tutte le cellule hanno una specifica funzione anche se la loro consapevolezza può essere limitata all’ambito nel quale agisce ora dopo ora giorno dopo giorno … Una cellula deve elevarsi (elevarsi vuol dire lasciarsi andare arrendersi) per essere consapevole dell’appartenenza ad un grande corpo dove le cellule nascono e muoiono, compiendo un ciclo vitale. Le funzioni si compiono per un tempo vita limitato e poi verranno assolte da chi viene dopo ed è per questo: il nostro successore predisposto a cui cediamo funzioni e continuità. Morte vita si uniscono in un’unica sostanza ciclica. Siamo costruiti per essere parti di un corpo grande, sterminato corpo di cui non vediamo ne percepiamo i limiti, ma solo possiamo esserne funzione e servizio responsabile. Un corpo con mente e parole cui gran parte della vita non dialoghiamo e con cui forse non dialogheremo nemmeno in questa vita. Il corpo lo chiamiamo con tanti nomi ma pur sempre a suo modo, forma ed appartenenza, secondo razza, cultura, epoca, ecc… Siamo pur sempre sua parte anche se illusoriamente crediamo ad una nostra libera azione, arbitrio, emancipata decisione, svincolato pensiero, individualità ed ego singolo, ma tutto un livello di consapevolezza base. Siamo legati al tempo allo spazio ed all’unione con il Tutto che ci ospita in questo spazio tempo compiuto limitato inconsapevole, con cui abbiamo un riferimento e legame inscindibile indiscutibile totale completo. Il sentirsi parte del Tutto, la sensazione manifesta di appartenenza fa essere è l’Essere stesso che si manifesta che dona e trasmette la consapevolezza nella Sua mente racchiusa. Accogliamo il suo pensiero in noi conoscendone origini e ampiezza. La Conoscenza è libertà oltre il pensiero racchiuso circoscritto dell’ego individuo, dialogo Supremo. Con una visione amplificata di appartenenza cambia la prospettiva del vivere nel mondo terreno, l’atteggiamento schiacciante nei confronti del tempo finito si attenua. Oltre dove ogni cosa ha un senso di essere, un tempo di manifestarsi legata com’è alle leggi fondamento del karma e sue manifestazioni. A suo tempo di consapevolezza possiamo imparare le leggi, penetrando ed assimilando i misteri, così la vita vissuta non sarà stata inutile ed acquisterà un senso. L’amletico essere e non essere si compie decifrandosi poco a poco nell’abbandono alla riconoscente superiorità suprema. Una entità corpo di cui siamo parte in amore e gioia. Cosa resta di tutti i ricordi di tutto il nostro personale cammino terreno impermanente? Per questo ed altro si dice che il Braman, Dio Padre, ecc.. è impensabile, inimmaginabile, inaccessibile…