IL DIGIUNO TERAPIA SPIRITUALE

ll digiuno ha virtù di prevenzione, purificazione e guarigione. “ Più nutriamo un ammalato in maniera scorretta, più male gli facciamo” (Ippocrate). Il digiuno, cioè il riposo alimentare completo oppure parziale, è uno dei trattamenti più antichi ed efficaci che esistano. Per la forza di guarigione, il digiuno supera in efficacia tutti gli altri procedimenti conosciuti; la sua azione, priva di pericoli e salutare in tante situazioni, è stata comprovata e questo perché il digiuno agisce direttamente sulla causa della malattia, arrivando addirittura a guarirla se mantenuto abbastanza a lungo. I principali effetti del digiuno sono: riposo dell’intero tubo digerente, facilitazione di certi processi e cambiamenti interiori, eliminazione dei residui metabolici e purificazione dell’intero corpo. Ricerche scientifiche recenti hanno dimostrato che il digiuno ha anche importanti virtù antiossidanti. Quando parliamo di digiuno ci riferiamo principalmente al “digiuno nero”, ovvero al riposo alimentare completo, realizzato per un certo intervallo di tempo solo con acqua.

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Digiunando un giorno a settimana – questa è la frequenza ottimale per il riposo alimentare totale – offriamo al corpo il tempo necessario per la rigenerazione e la purificazione. E’ obbligatorio bere acqua, almeno 1,5 litri in 24 ore, per evitare la disidratazione del corpo e il blocco renale. Quelli che si sentono spossati durante il digiuno oppure dopo, devono bere più acqua, 3 oppure 4 litri. La cosa migliore è cominciare il digiuno la sera, continuare a digiunare tutto il giorno successivo e mangiare il mattino seguente. Questo tipo di digiuno è indicato come cura di disintossicazione, essendo la terapia più forte e con gli effetti più rapidi per la guarigione del corpo e dell’anima. Esso rappresenta una modalità essenziale, non solo per la guarigione, ma anche per la trasformazione spirituale dell’essere. Praticamente, possiamo affermare che il digiuno agisce a livello di tutte le strutture dell’essere, cominciando da quelle più sottili e, attraverso la risonanza, anche a livello fisico. Il digiuno, un argomento di moda nel mondo della scienza. Il digiuno nero è arrivato negli ultimi 5-10 anni a catturare l’attenzione degli uomini di scienza. I possibili aspetti psicologici e spirituali del digiuno rappresentano ancora un grande mistero per il mondo medico-scientifico, a questo contribuisce anche il fatto che vi è, nella medicina attuale, una mancanza di strumenti per quantificare e monitorare i processi meno concreti. Benché gli effetti del digiuno rimangano ancora sconosciuti, è stato accertato che esso ha un effetto anti-vecchiaia e che riduce il rischio di sviluppo di patologie. Si attesta scientificamente che una persona può vivere senza cibo fino a 100 giorni, perché ci sono delle riserve interiori depositate nell’organismo per casi di necessità, sufficienti a mantenere la vita senza cibo, per l’intera durata di una normale malattia. Sono numerosi gli esempi di persone che hanno digiunato 40 giorni per guarire malattie gravi oppure per avvicinarsi a Dio. Nutrizione e longevità – Il legame tra il tipo di cibo e la longevità è menzionato sin dall’inizio della storia dell’umanità. Nell’antichità, gli eccessi alimentari erano considerati la causa di tutte le malattie, avendo la reputazione di diminuire la vita, mentre la moderazione nell’alimentazione rappresentava una delle “regole d’oro” di qualsiasi strategia terapeutica. Un’abitudine tradizionale che ha come scopo il mantenimento della salute, praticato ancora nell’Oriente, e quella di “alzarsi da tavola ancora con fame” oppure in altre parole, con lo stomaco pieno solo per metà. I nutrizionisti moderni sono d’accordo su questo punto, considerando la sovralimentazione come uno dei motivi dell’apparizione delle affezioni, inclusa l’obesità. Cibo puro e cibo impuro – Qualsiasi alimento, anche se naturale, lascia nell’organismo dei residui. Quando mangiamo, l’organismo assorbe dal cibo quello di cui ha bisogno e dopo elimina i residui. L’organismo non può realizzare l’eliminazione quando è sovraccaricato oppure quando – così come succede nella maggior parte dei casi – il cibo mangiato ha una digestione lunga e difficoltosa. A questo punto i residui si accumulano nei vari organi, specialmente nell’intestino, dove entrano in putrefazione, diventando così una fonte di squilibrio e di malattia per l’intero corpo. In modo tradizionale parliamo di cibi “puri” (quelli che sono benefici per il nostro l’organismo da tutti punti di vista) e cibi “impuri” (quelli che sono nocivi indipendentemente dal motivo). Ovvio che qui non ci riferiamo in nessun caso al fatto che gli alimenti siano lavati e puliti, ma alla loro qualità. Come possiamo distinguere il cibo puro da quello impuro? Il cibo che entra in putrefazione subito e lascia tanti residui è considerato impuro anche se preparato da ingredienti lavati e correttamente preparati. Un esempio di cibo puro sono gli alimenti che rimangono freschi per tanto tempo, quelli che sono quasi completamente assorbiti dall’organismo e lasciano pochi residui: la frutta e verdura maturati naturalmente, che sono pieni d’energia solare. Il corpo emette segnali che indicano la necessità di purificarsi – L’importanza delle azioni di purificazione e di disintossicazione è poco compresa e applicata, e quindi spesso il corpo se ne deve occupare da solo, usando i “meccanismi d’urgenza”. Certe volte compare la febbre all’improvviso, appaiono eruzioni cutanee, cola il naso. Tutte queste manifestazioni rappresentano mezzi naturali di purificazione che l’organismo utilizza quando è forzato dalle circostanze. Quando si ha la febbre si tende automaticamente a digiunare, cosa indicata in questi momenti, perché si sa che i processi digestivi alzano la temperatura corporea. E’ importante digiunare periodicamente per un giorno, specialmente quando osserviamo che i residui eliminati attraverso gli intestini e il sudore hanno un odore molto spiacevole. A questo punto possiamo essere sicuri che siamo o saremo malati, anche se la malattia non sì e ancora manifestata, a livello fisico oppure psichico. L’odore e le secrezioni dipendono moltissimo dal cibo che consumiamo, ma anche dagli stati psichici che attraversiamo. Facendo attenzione, osserveremo che l’odore corporeo cambia diventando spiacevole quando siamo ansiosi, arrabbiati oppure gelosi. L’odore di una persona è rivelatore del suo stato di salute e gli iniziati sostengono che lo sia anche del livello della sua evoluzione spirituale. Il digiuno muove i meccanismi di purificazione dell’organismo. L’azione naturale di eliminazione delle impurità dell’organismo può essere accompagnata, all’inizio del digiuno da fenomeni spiacevoli come: mal di testa, vertigini, nausea, stati di debolezza, ecc. Questi sono segnali positivi, che confermano che ci stiamo liberando da una grande quantità di impurità accumulate. Le persone che si sentono disturbate quando realizzano il digiuno sono proprio loro che hanno maggior bisogno di farlo. L’atteggiamento saggio in questa situazione è quello di aspettare pazientemente che il processo dell’eliminazione delle tossine finisca in modo naturale. È importante essere fiduciosi nella trasformazione benefica che il digiuno produrrà nel nostro essere. In poco tempo lo sconforto sparirà lasciando spazio a uno stato di benessere e di pace interiore diventando così più leggeri e felici. Si eliminano in questo modo anche i residui karmici, quindi le tracce lasciate nel nostro essere da errori fatti in questa vita oppure in quelle anteriori, violando le leggi universali. Il ritorno graduale all’alimentazione abituale – Per mantenere più a lungo possibile lo stato di benessere portato dal digiuno è bene essere prudenti quando si torna al regime alimentare di tutti i giorni. Al primo pasto dopo 24 (36) ore di digiuno è consigliato mangiare frutta o verdura matura e fresche, ed evitare cibi pesanti come prodotti grassi o a base di latte o che possono essere consumati dopo 2-3 ore. Se il digiuno è prolungato (più di un giorno), il ritorno si farà gradualmente, in un numero uguale di giorni a quelli del digiuno, cominciando con zuppe molto leggere di legumi, verdure, riso e cereali. George Bernard Show, il celebre scrittore inglese, diceva: ”Qualsiasi stupido può digiunare, ma solo una persona intelligente sa ritornare correttamente all’alimentazione abituale”. E’ consigliato realizzare un digiuno più lungo di 3 giorni solo se seguito da un medico naturopata. Il digiuno non è consigliato alle persone sottopeso, con una scarsa vitalità, per esempio a chi ha gravi carenze di minerali e vitamine, in questi casi sono da preferire le cure con succhi di frutta e verdura. Il digiuno come modalità di trasformazione dell’essere – Nella storia della civiltà umana, il digiuno è stato investito di valenze curative non solo per quello che riguarda il corpo fisico, ma anche la psiche e lo spirito, essendo un elemento centrale nella maggioranza delle religioni: cristianesimo, induismo, buddismo, giudaismo, islamismo, ecc. La pratica del digiuno, come dicono gli antichi testi dell’umanità, ci insegna l’autocontrollo totale dell’essere, cominciando con il controllo e l’educazione della sensazione di fame. Se impariamo ad astenerci dal cibo fisico, impariamo ad astenerci da sentimenti, pensieri e tendenze negativi. Così riguadagneremo e preserveremo la purezza e la libertà. Correlazioni astrologiche – Il digiuno realizzato in un certo giorno della settimana ci mette in risonanza con il flusso sottile astrale del pianeta che influisce in modo predominante quel giorno. Realizzare con regolarità il digiuno in quel determinato giorno della settimana porta nel tempo all’assimilazione nel proprio essere degli aspetti benefici corrispondenti alla rispettiva sfera di forza e influenza planetaria. I giorni consigliati per digiuno sono: – martedì (giorno situato sotto l’influenza sottile planetaria di Marte): amplifica la mascolinità ed elimina le situazioni di vita che implicano violenza. – mercoledì (giorno situato sotto l’influenza sottile planetaria di Mercurio): permette il successo materiale – venerdì (giorno situato sotto l’influenza sottile planetaria di Venere):favorisce l’assimilazione degli aspetti che riguardano l’amore, l’armonia, la pace interiore e la felicità – domenica (giorno situato sotto l’influenza sottile planetaria del Sole): conferisce uno stato di solarità, “brucia” il karma negativo accumulato e favorisce l’avvicinarsi a Dio. Per arrivare a sentire tutti gli effetti desiderati è necessario digiunare con regolarità e scegliere sempre lo stesso giorno della settimana; gli effetti cominciano a sentirsi dopo 3-4 mesi e dopo due anni si ottiene la stabilità di essi.