misurare le onde elettromagnetiche

Il nostro universo è pervaso da campi elettromagnetici, detti EMF (Electromagnetic Fields), la cui scoperta ha costituito una delle più grandi rivoluzioni della Fisica a cavallo tra ‘800 e ‘900. A seconda dell’energia di queste onde (chiamata frequenza, e misurata tipicamente in Hertz) esse passano dallo spettro della luce visibile a quello delle radiofrequenze (se la frequenza diminuisce) o a quello dell’ultravioletto, fino ai raggi X (se la frequenza aumenta). Nel 1895, Guglielmo Marconi, un giovane appassionato di Fisica, durante alcuni esperimenti nel giardino di casa, scopre che è possibile produrre e modulare alcune di queste onde, captandole a distanza grazie ad un circuito elettrico: a differenza di quanto all’epoca si credesse, infatti, le onde emesse sulla terra rimbalzano sull’atmosfera terrestre e tornano indietro, consentendo di superare anche grandi distanze, soprattutto se irradiate da un palo. Marconi, destinato in origine ad una carriera in marina, chiama questo palo «antenna», come la parte sommitale dell’albero di una nave: è l’inizio della radiofonia, e la nascita del mondo delle comunicazioni come lo conosciamo oggi. Nel corso del ‘900, la scoperta di Marconi è stata potenziata fino a divenire un aspetto fondamentale della vita umana: grazie alle antenne collocate sull’orbita terrestre (i cosiddetti “satelliti artificiali”) le comunicazioni via radio sono divenute globali, ed in parallelo, la tecnologia si è evoluta, consentendo la trasmissione di dati complessi come i segnali televisivi, la telefonia mobile o Internet, ma anche altre trasmissioni su bassa scala utilizzate da telecomandi ed elettrodomestici. Una massa enorme di radiazioni che, per la pervasività di quest’ultime, è stata ribattezzata dalla stampa come “elettrosmog”, o inquinamento elettromagnetico, la cui rilevanza per la salute umana è oggetto di importanti dibattiti internazionali. Mi è parso utile pertanto farti conoscere alcune interessanti tecnologie che ti consentiranno – entro certi limiti – di rilevare i campi elettromagnetici che ti circondano, al fine di ricostruirne l’intensità, sia attraverso apparecchiature idonee che usando il tuo cellulare, se compatibile con questo tipo di attività. Ti preciso comunque che questa guida ha solo carattere illustrativo: non sono uno scienziato né un medico, e quanto leggerai nei paragrafi che seguono non sostituisce né integra il parere di questi ultimi. COME MISURARE LE ONDE ELETTROMAGNETICHE L’esigenza di misurare a livello domestico i campi elettromagnetici è, in larga misura, frutto di un certo allarmismo giornalistico, che ha fatto apparire come straordinario un fenomeno perfettamente naturale, ancorché tipicamente invisibile ad occhio nudo: in natura, infatti, anche la Terra produce un proprio campo magnetico, ed è quello che consente alla tua bussola di orientarsi verso Nord; quanto all’elettricità, ti basti pensare a quella accumulata al suolo e scaricata in occasione dei temporali sotto forma di fulmini. È ben vero che tutti gli apparecchi elettrici, a vario titolo, emettano queste radiazioni, sia perché semplicemente collegati alla corrente, sia perché studiati appositamente per generare onde specifiche, come le microonde del tuo forno o gli infrarossi del tuo cellulare, ma si tratta sempre di tecnologie soggette a rigidissimi test da parte delle autorità sanitarie, che emettono quantità minime di onde e, comunque, con ogni cautela per la salute. Lo stesso dicasi per le antenne di radio-telefonia, che sono soggette a normative ancora più stringenti, come ti dirò a breve.  TEORIA SULLE RADIAZIONI Ciò non significa, ovviamente, che in astratto questi oggetti non possano causare danni alle persone, ma ciò si verifica in casi eccezionali (presenza di apparecchiature industriali, malfunzionamenti agli impianti, contingenze particolari, etc.) che, in ogni caso, vanno acclarate prima con l’intervento di tecnici abilitati a questo genere di misurazioni e, poi, con quello delle autorità preposte. In buona sostanza, quindi, una misurazione casalinga può essere utile, al più, per spingerti a richiedere l’intervento di un esperto in presenza di vistose anomalie, ma non deve in alcun modo generare allarmismi o spingerti a credere di poter sostituire una misurazione professionale con una fatta “alla buona”. Se comunque hai dei dubbi, puoi consultare questa guida del Ministero della Salute. COSA USARE PER MISURARE I CAMPI ELETTROMAGNETICI Una misurazione professionale viene compiuta da un tecnico abilitato, attraverso attrezzature specifiche e seguendo stringenti regole operative riguardo la posizione dei sensori, la loro taratura, etc.. Per una misurazione domestica invece, cui ovviamente è rivolta questa guida, si adopera abitualmente un cellulare dotato di magnetometro, presente su iPhone (dal modello 3GS in poi) e iPad (dalla versione 2 e successive), nonché su molti cellulari e tablet Android, e un’applicazione adeguata; in questo modo, comunque, si misura solo il campo magnetico, che è un aspetto del fenomeno elettromagnetico, ma non lo esaurisce. Del resto, sarebbe piuttosto assurdo se il tuo cellulare potesse rilevare i raggi X o la presenza di microonde, o raggi ultravioletti; è ovviamente possibile acquistare su internet o in negozi specializzati un apparecchio capace di captare molte più informazioni, purché lo si sappia regolare ed utilizzare. I campi magnetici, che sono appunto una manifestazione dell’elettromagnetismo, si misurano abitualmente o in Tesla o in Gauss, due unità di misura che indicano l’intensità del flusso magnetico. Ovviamente, queste unità vengono adoperate con multipli e sottomultipli, a seconda dell’ordine di grandezza, un po’ come quando misuriamo una distanza molto ampia utilizzando i kilometri invece che i metri, o, se molto piccola, i centimetri o i millimetri. In altri casi, alcune strumentazioni e app utilizzano i dBm (decibel milliwatt), i W (watt) o anche i V/m (volt su metro) per stimare l’inquinamento elettromagnetico. APP PER MISURARE I CAMPI ELETTROMAGNETICI Adesso, ti illustrerò alcune app molto diffuse per la misurazione degli EMF, gratuite e non, precisandoti in anticipo che nessuna di queste può offrire esatte garanzie, e che per ogni domanda specifica sul loro funzionamento dovrai rivolgerti ai loro rispettivi programmatori. Da un test che ho effettuato, “alla buona”, ho potuto riscontrare che, in molti casi, queste app segnalano la presenza di EMF anche in prossimità di oggetti completamente “innocui”, ma certamente conduttivi, come pentole o oggetti metallici, semplicemente perché essi attivano il magnetometro interno del cellulare.. APP EMF Radiation Detector iOS -Un’app gratuita molto diffusa su iOS, è EMF Radiation Detector disponibile per iOS 7.1 e superiori versioni a questo indirizzo dell’App Store. Il programma è molto spartano, e si limita a mostrare un misuratore circolare con una scala in μT (micro-Tesla): per farlo funzionare, basta aprirlo e posizionare l’iPhone sopra l’oggetto che ritieni possa emettere EMF, avendo estrema cura ad evitare gli oggetti metallici o magnetizzati. APP Rilevatore EMF iOS Un’altra app per iOS popolare, è Rivelatore Elettromagnetico, o Rivelatore EMF, che trovi in questa pagina dell’App Store. L’applicazione, dotata di una grafica piuttosto vistosa, non è gratuita, ma offre un breve periodo di prova. La misurazione è in μT (micro-Tesla). Essa è dotata di un tutorial interno, benché funzioni in maniera analoga alla precedente. APP ElectroSmart – Probabilmente, ElectroSmart è la migliore applicazione per rilevare le onde elettromagnetiche con Android. Essa mette a disposizione gratuitamente un’interfaccia semplice, moderna e ricca di informazioni. La trovi in questa pagina del Play Store. Dopo averla scaricata, installata e avviata, ti basterà acconsentire alle condizioni d’uso ed eventualmente registrarti al servizio (non è obbligatorio), nonché permettere il tracciamento della posizione GPS, per ritrovarti nella schermata principale. Attendi quindi la configurazione del servizio, che sarà automatica (e durerà qualche secondo). D’impatto, visualizzerai così la tua esposizione alle onde elettromagnetiche, misurata in V/m (volt su metro) e suddivisa per: Esposizione bassa (< 0,01 V/m); Esposizione moderata (tra 0,01 V/m e 0,3 V/m); Esposizione alta (> 0,3 V/m). Ti verranno mostrati anche i dettagli delle fonti che ti espongono alle onde elettromagnetiche, che probabilmente saranno correlati alle numerose reti Wi-Fi e reti cellulare 3G/4G/5G presenti nella zona. Questi si attengono alle prescrizioni del Consiglio europeo e sono basati anche su statistiche derivanti dalla ricerca. Ovviamente, tratta con cautela queste informazioni, e prova a mettere in pratica i consigli che ti vengono dati dalla stessa app per agire sulla sorgente (ad es. raddoppiando la distanza dalla stessa o spegnendola quando non è necessaria e se ti è possibile farlo). L’applicazione terrà traccia dei tuoi spostamenti, e provvederà ad avvertirti con una notifica qualora ti ritrovassi vicino a sorgenti che emettono una notevole quantità di onde elettromagnetiche (ripeto, però, “prendi con le pinze” queste informazioni). Se vedi molte informative, prova anche a regolare la soglia di esposizione o le impostazioni dell’app. Sempre con ElectroSmart, ti è concesso misurare l’esposizione ai campi elettromagnetici in altre unità di misura, ovvero usando i dBm (decibel milliwatt) o i W (watt). APP EMF Detector Android – Su di un cellulare o tablet Android dotato di magnetometro, puoi installare anche EMF Detector, un’app gratuita dotata di due diverse modalità di visualizzazione, grafico circolare e lineare, entrambi tarati in μT (micro-Tesla). La trovi in questa sezione del Play Store. È disponibile una procedura guidata, ma per attivare il sensore, basta collocare il dispositivo Android sopra l’oggetto che si suppone possa emettere EMF, evitando sempre gli oggetti metallici e magnetizzati: in presenza di valori elevati, l’app emetterà un caratteristico squillo. APP EMF Sensor, applicazione che, a differenza di tutte le altre che ti ho indicato finora, compie misurazioni in micro Gauss. Puoi trovarla a questo indirizzo del Play Store. La sua grafica è molto spartana, e riprende esattamente l’apparenza di un misuratore EMF fisico, con una scala colorata (verde-gialla-rossa) che aiuta a comprendere la rilevanza dell’intensità misurata. STRUMENTI per misurare le onde elettromagnetiche esempio rilevatore digitale – È possibile acquistare un apparecchio apposito per misurare moltissime radiazioni diverse: si tratta, in sintesi, di antenne collegate a circuiti appositi, e confezionate in forma molto simile ad un vecchio cellulare, con un display in cristalli liquidi o analogico. Le specifiche di funzionamento variano per ogni prodotto, e dovrai verificarle sul relativo manuale. In ogni caso, a titolo di esempio, per questo scopo, potresti usare un rilevatore di onde elettromagnetiche digitale, che ti permetterebbe di rilevare i valori in Mili Gauss o Micro Tesla posizionandolo vicino agli elettrodomestici, nonché in una stanza o all’aria aperta. KKmeter Rilevatore onde Elettromagnetiche EMF Meter Misuratori Campi Elettromagnetici Rilevatore onde Elettromagnetiche di Campo Mini LCD Digitale a Mano Dosimetro – Analisi dei valori EMF rilevati – L’interpretazione dei valori dei campi magnetici spetta ad un esperto, ma puoi farti un’idea consultando questo approfondimento dell’Azienda Sanitaria di Firenze. Come puoi ben vedere, apparecchi di uso comune come i phon emettono a 3 cm di distanza fino a 2000 μT, ma l’intensità diminuisce notevolmente quanto più si distanzia l’apparecchio. Stando ai risultati dello stesso test, comunque, l’intensità non dovrebbe superare i 100 μT a 30 cm di distanza dalla sorgente. Cosa fare se i valori EMF sono elevati – Qualora mai dovessi ritenere che qualcosa emetta un EMF eccessivo, innanzitutto verifica che ciò sia reale, provando con diversi dispositivi di misurazione, e stando attento a non incrociare reti elettriche o cablature varie. Fatti i controlli necessari, puoi spostare o spegnere gli apparecchi potenzialmente “nocivi”, e – se hai dubbi – contattare un’impresa abilitata che venga a misurare le emissioni in maniera professionale, dietro compensi variabili e, solitamente, legati alle dimensioni dell’unità immobiliare da controllare. Come altra scelta, potresti dotarti di oggettistica di vario tipo, che promette di proteggere dalle radiazioni EMF nell’ambiente. (L. Renzetti)