meditazione la via del silenzio

Il silenzio di per sé non esiste. E’ solo assenza – temporanea – del cicaleccio, del brusio capriccioso, indiscriminato e auto-referenziale della mente che mente… a se stessa; della mente che tenta di procrastinare ad libitum la propria proverbiale irriducibilità, i suoi pervicaci attaccamenti, le sue irrealizzabili ostinazioni. Quando la mente è sgombra dall’interminabile brusio che la occupa, ecco comparir quasi d’incanto la sua vera natura, il suo sostrato animico o, se preferite, la connessione con l’infinito senza nome né forma. Esiste qualcosa di più grande e più puro rispetto a ciò che la bocca pronuncia. Il silenzio illumina l’anima, sussurra ai cuori e li unisce. Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, ci fa veleggiare nel firmamento dello spirito, ci avvicina al cielo; ci fa sentire che il corpo è nulla più che una prigione, e questo mondo è un luogo d’esilio. (Kahlil Gibran) LA VIA DELLA MEDITAZIONE – Ogni viaggio comincia da vicino I muri sono nella mente Apri il tuo essere Il momento è ora, qui, adesso Abbandona l’io e il mio Accettati, cresci, matura Sii semplice, sii te stesso Il saggio sbaglia e sorride Se arrivi ad essere ciò che sei, sei tutto Quando sei consapevole il viaggio è finito. LA VIA DEL SILENZIO – Ascolta il silenzio Ascolta l’acqua, il vento, i tuoi passi Nel silenzio accetti e comprendi Nel silenzio accogli tutto Il silenzio è il linguaggio dell’amore Il silenzio è la pace dell’io Il silenzio è musica e armonia Il silenzio è verità e preghiera Nel silenzio incontri il Maestro Nel silenzio respiri Dio (Roberta Romualdi) “L’atto del silenzio è necessario per il nostro benessere spirituale e mentale quanto lo è il respiro per la vita fisica“ (Anthony Strano) La parola meditazione ha diversi significati: preparare nella mente qualcosa che si intende realizzare, considerare attentamente e a lungo un’idea, riflettere (Garzanti). Dal mondo orientale ci arriva come una pratica, un rituale quotidiano da inserire nella nostra vita per prenderci cura di noi stessi e migliorare il nostro benessere. Un modo per stare nel silenzio ed essere presenti a noi stessi. Credo sia importante unire i concetti tra mondo occidentale e mondo orientale al fine di poter ottenere un miglior risultato anche nelle persone che non amano o faticano ad integrare qualcosa che non è parte del loro linguaggio. Oggi questa pratica è stata ampiamente studiata in tutti gli ambiti che riguardano la salute e il benessere. I vantaggi che si hanno da una breve meditazione quotidiana sono molti: l’attenzione e la concentrazione ne vengono rinforzate, migliora l’umore e l’energia fisica, si allevia lo stress e la tensione nervosa, si impara a contattare e nutrire la sensazione della pace. Imparare a stare con se stessi – Per chi inizia non è facile meditare, fare silenzio, spegnere la testa o, come spesso mi sono sentita dire, stare fermi immobili per 10 minuti. In effetti gli orientali sono abituati a stare seduti immobili, in alcuni casi con le gambe incrociate, per molti minuti fin quasi a raggiungere un’ora. Molti associano questa pratica alla figura di una persona seduta immobile ma non è solo così! Il respiro – Per meditare è necessario per prima cosa imparare a stare con stessi: sperimenta dei momenti in silenzio e solitudine con il tuo respiro, il tuo corpo. Portare attenzione per qualche minuto al respiro, rilassa la mente e lentamente spegne i pensieri: è sufficiente sentire l’aria che entra dal naso ed esce dalla bocca. Rilassare ed ascoltare il corpo è un importante gesto di attenzione verso te stesso: ascolta semplicemente come ti senti e stai con la sensazione del momento, anche se non è del tutto piacevole. Il corpo ci parla in continuazione e troppo spesso ci dimentichiamo di ascoltarlo. Scegli la meditazione adatta a te – Qualunque sia la meditazione con cui scegli di iniziare ti suggerisco di partire da 10 minuti i primi giorni e di aumentare fino al tempo che ritieni necessario seguendo i tuoi tempi e ritmi, come se stessi introducendo una nuova abitudine naturale alle tue giornate. Dicono che il tempo ideale da dedicarle sia 20/30 minuti al giorno. Il silenzio è strettamente connesso al potere di ascoltare. La nostra mente piena di continui “rumori” non ha più spazio per accogliere altro, o altri. Quante volte ti sarà capitato di non riuscire ad ascoltare chi ti parla perché sei già pronto per dire la tua o perché stai semplicemente pensando ad altro? … alle altre cose che devi fare magari. Nel silenzio c’è la capacità di ascoltare Me stesso, gli Altri, nel silenzio posso ascoltare Dio. E’ in quello spazio silenzioso che riesco a percepirmi per ciò che sono veramente, riesco a sentire le mie qualità, i miei poteri originali, unici, incontaminati. Il mio io reale in pratica, non quello costruito o acquisito. Siamo continuamente circondati e abituati ai rumori al punto che anche per una passeggiata nella natura abbiamo bisogno delle cuffiette! Ci riempiamo sempre di suoni della radio, televisione, caos cittadino… La nostra povera mente già in confusione va semplicemente in tilt (over dose da suono). Per creare silenzio entriamo in noi stessi, ci colleghiamo con il nostro io eterno, quello incontaminato, quello che non conserva in se dualismi stimolanti rancori, pentimenti, fardelli. Questa forza la troviamo nella meditazione, nell’arte di guarire il sé, il suono rimane fuori e noi entriamo nell’esperienza dell’Unione… Seduto in un posto tranquillo comincio ascoltando il respiro, il cuore e in questo stato mi lascio trasportare in un luogo di rinnovo, di energia, in uno spazio introspettivo di contemplazione e silenzio.. in un vero Cammino Interiore. Per far “risuonare” la propria meditazione, lo yoga, bisogna creare un silenzio mentale e vitale. Affinché il Divino, la sua presenza, la sua energia possa riempire la nostra coppa, occorre che quest’ultima sia vuota! Ed è solo con “allenamento” quotidiano e la dedizione giornaliera che abituiamo la mente al silenzio e lasciamo riaffiorare la nostra vera natura… nel ricordo di chi siamo.