Lao Tzu e il Taoismo


Lao Tzu Lao Tzu Lao Tzu è considerato da alcuni il fondatore, da altri il rinnovatore e il predicatore del taoismo (unica corrente filosofica postasi come totale alternativa al confucianesimo). Non si conosce con precisione al vita di questo personaggio, in gran parte leggendario. Szu-mach’ien scrisse nelle sue memorie storiche: “di Lao-Tzu si può soltanto assicurare che, avendo amato l’oscurità più d’ogni altra cosa, quest’uomo deliberatamente cancellò ogni traccia della sua vita”. Dove e quando nacque Si narra che Lao-Tzu sia nato nel villaggio di Chu’jen, distretto di Li, provincia di Ku, regno di Ch’un (attuale cina orientale, pechino). Alcuni asseriscono che il filosofo nacque intorno al 14° giorno della IX luna del 604 a.c., altri riportano che visse nel 2500 a.c. Secondo la leggenda, la madre di Lao-Tzu rimase gravida del figlio, generato da un raggio di sole, per 81 anni, prima di partorirlo dall’ascella sinistra sotto un susino. Perché si chiamò così Il suo nome di famiglia fu Li (termine che designa l’albero sotto il quale venne alla luce), il suo prenome fu “Erl” o “Er” (perché rimase presto orfano di padre). Il suo prenome nobile fu Pai-yang e il suo postumo Tan. Per tutte queste ragioni egli è conosciuto come Lao-Tzu (vecchio maestro). Cenni della vita In tenera età Lao-tzu divenne orfano di padre. Durante la vuta fece l’archivista reale di Chou (cronista di torre) e mentre era in carica fu visitato da Confucio. Egli lo descrisse così ai suoi discepoli: “io capisco come volano gli uccelli, come nuotano i pesci e come corrono gli animali… ma non ho ancora compreso come fa il drago a salire alto nel cielo cavalcando il vento attraverso le nuvole. Oggi ho visto Lao-Tzu. Egli è simile al drago” . Più tardi, stanco della corruzione e della decadenza della vita pubblica, abbandonò la sua carica senza più tornare in patria. Nel passare attraverso il confine ovest fu implorato dall’amico Yin His, custode del confine, affinché gli lasciasse un libro contenente l’essenza della sua dottrina; perciò compose il Tao Teh-ching. Pare che sia morto all’età di 84 anni, nel 529 a.c. Le idee di Lao-Tzu Le idee di Lao-tzu sono raccolte nel libro Tao te Ching : “libro della via e delle virtù”. L’opera di lao Tzu è divisa in due parti: la prima sul Tao, la seconda sul Te Il Tao e il Te Il Tao è un’astrazione metafisica che indica la legge universale della natura, lo spontaneo modo di essere e di comportarsi dell’universo. È indicibile, indeterminato. È privo di caratteristiche, giacché è la fonte di tutte le caratteristiche; non è però il nulla visto che è l’origine di ogni cosa. Tao è quindi un non-nome: indica ciò che consente alle cose di essere quello che sono (come se si dicesse: questo da cui deriva l’essere è il non essere). Sebbene non si possa dire cos’è il Tao, lo si può in un certo senso comprendere meglio osservandolo nell’universo, nella natura. La sua manifestazione è il Te ((virtù). Il Tao si divide in: Tao del cielo, della Terra e dell’uomo. Le tre vie sono strettamente correlate in tre piani paralleli indipendenti; ad un avvenimento in una della Vie ne corrisponderà uno anche nelle altre. Come per il lavoro dell’uomo è necessaria la fertilità della terra, così per la fertilità della terra è necessaria la pioggia del cielo. L’armonia degli opposti e della relatività Un insegnamento di Lao-tzu è quello dell’armonia degli opposti e della relatività delle cose umane. Di solito noi consideriamo il bene in lotta con il male, la luce in lotta con le tenebre, la vita in lotta con la morte. Per i taoisti, invece, tutti gli opposti- torto e ragione, bene e male, salute e malattia, luce e oscurità ­ vanno accettati perché come yin e yang sono inseparabili. Tutto inoltre è relativo: il lungo e il corto, il bello e il brutto, il grande e il piccolo. Per vivere bene gli opposti vanno tenuti in giusto equilibrio e non esiste la possibilità che uno di essi abbia la possibilità di avere la meglio sull’altro. L’agire bene Non bisogna lottare contro le forze della natura ma fare come il marinaio che non si oppone al vento ma utilizza la sua forza per farsi trasportare. L’uomo per identificarsi con la natura deve diventare spontaneo. Le azioni forzate sono in disaccordo col Tao e solo se ogni cosa viene lasciata andare secondo la sua strada naturale vi sarà armonia nell’universo: “Il Tao non fa nulla e tuttavia compie ogni cosa”. Nella vita si dovrebbe agire adottando la semplice via del tao: non imponendo i proprio desideri al mondo ma seguendo la natura stessa. Eliminando i desideri e lasciando che il Tao pervada l’uomo, si supererà anche la differenza tra buono e cattivo. Ogni attività verrà dal Tao e l’uomo diventerà uno cl mondo. Questa è la soluzione di Lao Tzu al problema della felicità.

TAOISMO
Nell’ epoca dei regni combattenti ( dal V al III secolo a.C.) comparvero numerose scuole filosofiche. Esse presero il nome di “Cento scuole” e una di queste fu la scuola TAOISTA. E’ la seconda delle tre grandi religioni diffuse in Cina (la terza ?l Buddhismo). E’ una religione politeista che si distingue in: TAOISMO RELIGIOSO (tao-kiao) e TAOISMO FILOSOFICO ( tao-kia). Nel primo si scorge un insieme di magia, nel secondo si scorge un’ elevatezza di pensiero. Il taoismo religioso è estremamente complesso: il suo sviluppo ha dato origine a molte scuole. Alcune di queste sono molto vicine ai culti popolari; sembra che fosse sorto in ambienti quietisti e mistici in contrasto con il sistema feudale difeso dalla scuola confuciana. Il taoismo preferisce distogliere lo sguardo dalla società dedicarsi alla contemplazione della natura per tentare di ” rubare il segreto del cielo e della terra “. In tutta la religione taoista c’è un che di poetico: la constatazione che la vita è panorama di continue trasformazioni. La parola taoismo deriva da TAO che significa VIA e sta ad indicare simbolicamente una forza originaria eterna e immutabile, inesprimibile e indefinibile, fondamenti di ogni cosa. Essere taoista significa innanzitutto avvertire dentro di se la presenza del Tao. L’ efficacia del Tao caratterizzata dalla spontaneità esso non agisce secondo schemi e forme, ma proprio lui a dar vita agli schemi e alle forme. “Il Tao agisce non agendo”. Perciò taoista può essere anche confuciano, può adempire agli obblighi sociali.

La mistica di Lao-Tzu e di Chuang-Tzu Il tema principale del Taoismo
La filosofia di LAO -TZU e di CHUANG – TZU. Non si sa praticamente nulla della vita di questi autori, a parte alcune leggende, sicuramente perché erano dei “saggi nascosti”; il loro atteggiamento era l’ opposto di quello dei confuciani, sempre avidi di servire il bene pubblico a di aiutare il loro principe a governare il popolo per mezzo della morale e dei riti.
LAO – TZU “Di Lao-Tzu si può sicurare soltanto che, avendo amato l’ oscurità ed ogni altra cosa, quest’ uomo deliberatamente cancellò ogni traccia della sua vita.” Secondo la mitologia, la madre di Lao- Tzu l’ avrebbe concepito mentre una stella cadeva dal cielo e l’ avrebbe portato nel ventre per 72 o 81 anni. Cos?gli nascendo ebbe insieme la sapienza di un vecchio e la forma di un fanciullo. Secondo alcune descrizioni possedeva molte caratteristiche fisiche che lo rivelavano essere una manifestazione divina ad esempio aveva orecchie lunghe, segno di longevità CHUANG – TZU ” Una volta Chuang – Tzu sognò essere una farfalla: era una farfalla perfettamente felice, che si dilettava di seguire il proprio capriccio. Non sapeva di essere Chuang – Tzu. Improvvisamente si destò allora fèuang-Tzu, gravato dalla forma. Non sapeva se era Chuang – Tzu che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che sognava di essere Chuang Tzu. Eppure tra una farfalla e Chuang – Tzu c’è necessariamente una distinzione: così è la trasformazione degli esseri.” (Chuang-Tzu, 1, 2, 18 ) A un messaggero ufficiale venuto ad offrirgli un’ importante carica alla corte di un famoso principe, Chuang-Tzu dichiarò che preferiva sguazzare nel pantano come un maiale piuttosto che assoggettarsi ad un principe. I Taoisti sembrano volgere le spalle alla società e aspirare solamente ad esaltare la propria potenza vitale. In realtà questo loro atteggiamento non è dettato dall’ egoismo ma dal loro misticismo: sono convinti che procurandosi la propria salute si operi , non solo a vantaggio degli uomini , ma anche della natura intera. Essi ritengono di poter ottenere questa salute prevenendo, tramite vari procedimenti ad identificarsi con il Tao. Quest’ identificazione procura una certa virtù, un’ efficacia che rivela il santo taoista e che viene chiamata il TEO o il TAO-TE. Tao significa cammino, via e nella cosmologia, il Tao Del Cielo è l’ ordine naturale, che si manifesta attraverso il moto del sole e attraverso quella della volta celeste. A questa rotazione sono legati i periodi del giorno e della notte e anche l’ alternarsi delle stagioni. Presso i taoisti il Tao diventa una nozione metafisica e religiosa: non è più soltanto un principio d’ ordine, ma è una realtà indescrivibile della quale Lao-Tzu dice che è la madre del mondo. Se il Tao è una madre è perché esso è la sorgente della vita. In un altro passo di Lao-Tzu sta scritto che tutti gli esseri sono figli del Tao. Lao Tzu invita i lettori dei suoi scritti a coltivare in sé le virtù femminili. Il vuoto è sempre stato uno dei grandi temi del pensiero taoista: è appunto l’ assenza di qualità sensibili a caratterizzare il Tao e lo stesso spirito deve essere vuoto di ogni particolare nozione e di qualsiasi passione, per questa ragione i filosofi taoisti sono ostili alla scienza discorsiva. Per i taoisti della scuola di Chuang-Tzu la morte è solamente uno dei due termini di un binomio, dal momento che la vita e la morte fanno parte di un ciclo simile a quello del giorno e della notte, dell’ estate e dell’ inverno. Si pensa di poter avere accesso a una vita superiore mediante la mistica e la pratica dell’ estasi. E’ necessario evitare qualsiasi compromissione con il mondo esterno e con la società. Si tratta di purificarsi con la meditazione; Lao-Tzu chiama la meditazione ” abbracciare l’ unità ” il che significa sia unirsi al Tao sia unificare se stessi. Allora il taoista, trasportato fuori dal tempo e dallo spazio, ha la sensazione che il suo corpo prenda il volo.

Per questo i taoisti hanno immaginato gli immortali come esseri alati, volanti. Lao-Tzu sostiene che chi sa coltivare il proprio principio vitale non ha nulla da temere ” perché in lui non c’è posto per la morte”. Il Taoismo ha feste religiose fisse ogni anno come quelle del Cielo, della Terra, dell’ Acqua oltre alle 5 ricorrenze in onore dei defunti ed alle festività dell’ inizio dell’ anno nuovo. Alcune cerimonie erano precedute da digiuni e da periodi di isolamento necessari per ottenere la remissioni dei peccati. Storia del Taoismo religioso I Taoisti considerano Lao-Tzu come il fondatore della loro religione. Gli storici vedono l’ origine del Taoismo religioso in alcuni movimenti di nel II secolo. Fin dalla fine dell’ era dei Regni combattenti e all’ inizio dell’ età imperiale, alcuni maghi erano particolarmente attivi nelle regioni dell’ est della Cina. V i erano tra di essi delle persone molto sapienti e dei filosofi. Essi sostenevano di disporre di ricette per entrare in comunicazione con i Geni e gli immortali e per diventare immortali a propria volta. Questi Geni risiedevano o in isole meravigliose o sulla mitica montagna del Kun-Lun. Dal momento che questi Geni erano i possessori di ricette di vita prolungata, era importante poterli incontrare. Alcuni erano dei personaggi mitici, cioè delle divinità; altri erano dei capi dei comuni mortali. Così si diffondeva l’ idea per chiunque di diventare un immortale purché si conoscessero i metodi adeguati. Tra questi metodi comparve l’ Alchimia: si trattava di ottenere l’ aiuto degli spiriti i quali aiutassero a produrre un oro destinato a fabbricare utensili che procurassero l’ immortalità a coloro che vi avessero bevuto. Il patrono degli alchimisti, dei medici e degli indovini fu Huang-Ti, il quale svolgeva un ruolo importante nel Taoismo, che prendeva il nome di ” dottrina di Huang-Ti e di Lao-Tzu”. Questa dottrina si ispirava alle idee quietiste e mistiche dei filosofi, aveva assorbito molti elementi derivati dalle scienze occulte e dalla mitologia degli immortali. In questo periodo apparve la prima opera del Taoismo religioso, il Tai-P’ Ing Ching. Questo libro fu presentato a corte sotto gli imperatori dello Shantung. Nello stesso periodo si assiste ad una rivolta popolare proprio nello Shantung: una massa di gente con talismani ” magici” si mise un giorno in marcia verso l’ ovest per raggiungere Kun-Lun ( mitica montagna dove vivevano i Geni ). Giunti alla capitale la gente saliva sui tetti delle case di notte con delle fiaccole e suonava tamburi e lanciava urla che seminavano il panico: questa prima agitazione non ebbe seguito. Nel primo secolo ci fu un avvenimento importante nella storia religiosa della Cina e che interessò in particolar modo il taoismo: la comparsa del Buddhismo. Agli inizi questa religione straniera fu confusa con il Taoismo. contemporaneamente comparvero due sette: i Turbanti Gialli e i Cinque Moggi di Riso. Il capo della prima setta fu Chang-Kio e la sua dottrina annunciava l’ inizio di una nuova era; per la seconda setta il capo fu Chang-Lu che discendeva da Chan-Taoling il quale in certe scritture è considerato il vero fondatore del Taoismo. Il nome “Cinque Moggi di Riso” deriva dal fatto che quelli che si convertivano a questa setta dovevano versare 5 moggi di riso. In entrambe le sette i capi si presentavano come guaritori e usavano acqua purificatrice e talismani per guarire i malati, che erano considerati come peccatori e dovevano confessarsi per fare penitenza. Queste scuole rappresentano un Taoismo filosofico. La nuova religione proponeva le stesse aspettative del Taoismo individuale, cioè la salute, la lunga vita, digiuni e assemblee.

Successivamente il Taoismo diventa fiorente alla setta dei Maestri Celesti. Tale scuola era organizzata ancora in parrocchie, esistevano centri religiosi a Kuen- Jong. Vicino a questo centro c’ era una montagna chiamata Mao, la quale ha dato il nome a una scuola che è caratterizzata da un culto medianico (i taoisti di questa scuola si avvalevano di medium). Il Taoismo conobbe un enorme successo in quest’ epoca presso alcune dinastie straniere che regnarono sulla Cina settentrionale. Il Taoismo divenne religione di stato presso i Wei del nord grazie all’ attività di un taoista appartenente alla scuola dei Maestri Celesti. Lui ricevette nel 415 la visita di Lao-Kiun (cioè Lao-Tzu divinizzato), il quale gli ordinò di riformare le cattive pratiche della scuola. Riconosciuto come Maestro Celeste nel 425 innalzò un grande altare nella capitale, conferì le insegne taoiste all’ imperatore e ottenne un’ interdizione del Buddhismo nel 446: fu questa la prima persecuzione ufficiale della religione straniera e la prima grande manifestazione di un’ ostilità che non poteva mancare di esplodere tra questa e il Taoismo. La prima vittoria del Taoismo fu assolutamente precaria perché il Buddhismo venne riabilitato sotto il regno successivo. Benché alcuni taoisti tentassero di conciliare le due religioni, i rapporti tra queste erano ostili senza però mai arrivare a degli scontri violenti.

Gli attacchi del Buddhismo riguardavano le credenze e le pratiche relative al raggiungimento dell’ immortalità e i riti della setta dei Maestri Celesti. I monasteri taoisti nel VII secolo si moltiplicarono: se ne contavano 1687 di cui 550 erano femminili. Il successo in questo periodo non mancò di produrre conseguenze spiacevoli per i buddhisti: nell’ 845 un editto soppresse circa 40000 templi buddhisti e uccise 260000 tra bonzi e monache. Fra i Taoisti famosi in questo periodo sono da ricordare: Ssu-Ma Cheng-Chen -(647-735 ) autore di Tso-Wang Lun, un piccolo tratto di meditazione, e Tu Kuang-T’ Ing autore di numerose opere alcune importanti per il rituale. Mentre sotto i Suang settentrionali il Taoismo era tornato a essere una religione ufficiale, si faceva sentire un’ esigenza di riforma: alcuni taoisti preferivano non prendere parte al culto ufficiale ma condurre una vita appartata; da qui uscirono nuove scuole. La più importante è Ch’ Iuan-Chen ( perfezione completa ) fondata da Wang Chung-Yang ( XIII secolo ): esso faceva leggere ai suoi seguaci il “classico confuciano della pietà”, il Tao Te Ching e una sutra buddhista. In questo periodo infatti era molto diffusa l’ idea dell’ unità delle tre religioni. La dottrina di Wang Chung-Yang viene raccolta in delle scritture che mirano a far ritrovare all’ uomo la sua pura natura originaria e ad offrirgli un aumento della vita. Il metodo fondamentale è la meditazione ( tatsuo ) che si può praticare in qualsiasi momento, seduti, in piedi o camminando visto che l’ essenziale è che ” il cuore sia fermo come il T’Ai-Shan ( la montagna sacra ) ” cioè impenetrabile rispetto al mondo esterno. La scuola si distingueva per spiccata tendenza ascetica e per il rifiuto di pratiche magiche. Si diffuse organizzando delle società, nel cui ambito i fedeli applicavano l’ insegnamento di Wang Chung-Yang e celebravano cerimonie per la salvezza dei vivi e dei defunti. I taoisti tentarono sotto la dinastia Yuan di avvalersi della protezione imperiale per molestare i buddhisti, ma le cose andarono male perché furono loro ad avere la peggio: molti editti condannarono i libri taoisti che vennero bruciati. Dalla fondazione di questa scuola ( XII secolo) fino ai nostri giorni, il Taoismo è rappresentato da due grandi scuole: Ch’ Iuan-Chen Kiao e Cheng-Yi Kiao.

I religiosi di quest’ ultima scuola si possono sposare mentre quelli della prima possono solo osservare il celibato. Le scritture taoiste I libri fondamentali del Taoismo non hanno organicità ma sono un insieme di aneddoti, meditazioni. I tre testi più antichi sono il Tao Teh-Ching ( il libro del principio e della sua virtù), il Chuang-Tzu e il Lieh-Tzu. Secondo gli studiosi occidentali i primi due risalgono ai secoli IV-III a.C. Mentre il terzo sarebbe stato composto in un periodo imprecisato fra il III secolo a.C. Il Tao Teh-Ching, breve testo contenente circa 5000 caratteri di difficile interpretazione, è attribuito a Lao-Tzu inoltre il Chuang-Tzu è ricco di elementi magici e fantastici.
IL CANONE TAOISTA I libri che figurano nel canone taoista sono raggruppati in 7 sezioni ( PU ): 3 sezioni principali, le tre grotte ( DONG o TONG ) e 4 sezioni complementari ( FU ). DONG O TONG -Dongzhenbu o Tong-Ch’En ( grotta dell’ immortale realizzato) -Dongxuanbu o Tong-Hiuan ( grotta del mistero) -Dongshenbu o Tong-Chien ( grotta degli spiriti) FU -Taixuanbu o T ‘Ai-Hiuan Fu ( grande mistero) -Taipingbu o T ‘Ai-P ‘Ing Pu ( grande pace) -Taiqingbu o T ‘Ai-Ts ‘Ing Pu ( grande purezza) -Chingyibu o Cheng-Yi ( ortodosso) La divisione in tre dong o tong appare per la prima volta nel catalogo compilato nel 471 da Lu SiuTsing e intitolato “catalogo dei libri dei tre tong”. La parola tong significa “grotta” e starebbe qui a significare “comunicare” o “penetrare i misteri”. Ciascuno dei tre tong si ritiene sia la rivelazione di una divinità che risiede in uno dei cieli chiamati le “tre purezze”: Purezza di Giada, Alta Purezza e Grande Purezza. Ognuno dei tre tong si è costituito attorno a un testo o a un gruppo di testi relativi: il Tong-Ch’ En proviene dalla setta del Mao Chan; il Tong-Hiuan proviene dalla famiglia Ko; io Tong-Chien ha come nucleo il “libro dei tre imperatori”. Il Tai -Hiuan Pu contiene come libro principale il Tao-Te Ching; il T’ Ai P’ Ing Pu contiene come libro principale il T’ Ai P’ Ing Ching; il T’ Ai-Ts’ Ing Pu comprende vari libri che trattano di alchimia e di droghe di lunga vita. I TRE CLASSICI Lao-Tzu o Daodejing: “Il libro della vita e della sua virtù” un libretto di sole 5250 parole. E’ una combinazione di poesie, speculazione filosofica e riflessione mistica. E’ attribuito al “fondatore” del Taoismo, ma in realtà è del III secolo a.C. o al massimo del IV. Zhuangzi: E’ anche chiamato ” vero libro di nanhua”. E’ un testo di grande profondità filosofica e impeto mistico. dei 33 capitoli di cui è composto, i primi sette e altre parti sono molto probabilmente opera di Zhuangzi (399-295 a.C.) stesso. Liezi: Altro nome è “vero libro della perfetta virtù della semplicità”. Attribuito al taoista Liezi del I secolo a.C., ma in realà di epoca più tarda, presenta un Taoismo negativo e scettico.