il tesoro di Petra

Una gola angusta che si spalanca su uno spettacolo di incredibile bellezza come un urlo di gioia. È questo lo stretto canyon del Siq che conduce all’incontro con Petra, antica capitale del Regno dei Nabatei, patrimonio mondiale dell’umanità secondo l’UNESCO, ed uno dei siti archeologici più incredibili del mondo. Dopo circa un chilometro percorso nell’abbraccio delle ripide pareti rocciose alte 80 metri del Siq, si arriva al cospetto del Tesoro di Petra, El-Khazneh, l’entrata della città. Interamente scavato nella roccia lievemente rosata, alto 43 metri e largo oltre 30, questo capolavoro era la tomba di un sovrano, ed oggi è il simbolo della città e della ⇒ Giordania. Scorgere il Tesoro quando lo spazio di cammino diventa più largo è un’emozione amplificata dalla maestosa ed incantevole bellezza della costruzione. Questa meraviglia architettonica ha il merito e la capacità di fondere in un unico istante di percezione la straordinaria bellezza dei luoghi e delle genti. Petra fu la capitale dei Nabatei dal 300 a.C. circa al 100 d.C. Furono i romani a subentrare nel 100 d.C., poi una serie di devastanti terremoti la distrussero e, gradualmente, la città venne abbandonata. Per secoli Petra rimase come lasciata, fino al 1812 quando venne riscoperta da un esploratore svizzero. Da allora Petra è diventata una della “Sette Meraviglie del Mondo Moderno“, insieme ad opere come il Cristo Redentore in Brasile, Machu Picchu in Perù, la Muraglia cinese e il Colosseo. Cosa vedere a Petra – Qualunque viaggio verso Petra inizia da Bab As-Siq, il sentiero che va dalla biglietteria al Siq. Il Siq è una gola formata proprio durante uno dei vari terremoti, una separazione quasi netta che ha diviso in due parti la montagna. Quello che oggi si percorre è un vero e proprio sentiero da ammirare sia sotto i propri passi che sopra la propria testa, un vero itinerario pieno di suspense. Ad ogni passo ci si attende, infatti, di arrivare al Tesoro di Pietra. E’ proprio il Tesoro a richiamare i tanti turisti a Petra, chiamata anche città nascosta per la sua storia di riscoperta. Il deserto e la roccia sono la cornice perfetta, insieme al popolo beduino, di questo capolavoro architettonico scolpito, nel primo secolo dopo Cristo, nella roccia come tutta la città di Petra. Completamente scavato nelle montagne di arenaria, il Tesoro fu costruito come una tomba per il re nabateo Aretas III. Il Tesoro deve il suo nome alla convinzione diffusa tra le tribù beduine locali che nell’urna collocata in cima alla facciata d’ingresso ci fosse il tesoro del faraone. Proprio la facciata rappresenta il frutto di un grande lavoro artistico. El-Khazneh è decorato con figure di divinità ed è diviso in una parte alta con colonne nabatee ed una bassa con colonne corinzie. Tra le due parti c’è un piccolo tempio, detto tholos, dalla forma circolare contenente tre statue. Vicino al Siq si trova la Tomba dell’obelisco, un monumento funerario con una figura antropomorfa al centro. Altri monumenti degni di nota sono il Qasr al-Bint, il castello della figlia del faraone, il Tempio dei leoni alati ed il Tempio grande. Tesoro di Petra – Se il Tesoro di Petra è il sito più conosciuto, molte altri sono i monumenti di pregio presenti. Ben ottocento sono quelli classificati e 500 di essi sono tombe, tutte scavate nella roccia e caratterizzate da incisioni. I terremoti nel corso dei secoli hanno distrutto le case circostanti, ma queste tombe sono sopravvissute e sono visitabili in tutto il loro misterioso e suggestivo fascino. Tra obelischi, templi, strade colonnate ed un teatro romano, a Petra si trova anche il maestoso Monastero di Al-Deir. L’edificio sacro, scavato nella roccia e molto simile al Tesoro, anche se più grande, sorge sul Monte del Sacrificio ed è raggiungibile attraverso una scalinata di 800 gradini scavati nella roccia. Anche questa costruzione in origine era una tomba reale, ma deve il suo nome attuale alle croci scolpite sulla sua facciata in epoca bizantina. Merita una visita anche la Casa del Djinn, la Casa dello Spirito, caratterizzata da 3 monumenti molto grandi e non ancora compresi. Lasciata la magica e suggestiva atmosfera della città, ci si trova catapultati nella vastità della valle della luna, ossia il deserto del Wadi Rum. Sabbia e rocce tra i toni del rosso e del rosa rappresentano lo scenario sul quale si stagliano alti canyon, disseminato di pozzi d’acqua e campi tendati di beduini. Entrare in contatto con l’archeologia di questi luoghi è un bagno di cultura e fascino senza eguali. La città di Petra è affascinante ed ancor più suggestiva se visitata di sera quando è illuminata da migliaia di candele mentre un sottofondo di musica araba si diffonde tra le pareti rocciose.