il cavallo di Troia del regime globalista

Il mito del cavallo di Troia dell’Odissea ci appartiene essendo attuale, oggi come mai presente. È un grande archetipo simbolico essendo esattamente quello che succede dentro di noi nei confronti della società che con i suoi travestimenti ci conquista ci possiede senza nemmeno che ce ne rendiamo più conto. Siamo padroneggiati inconsapevoli e felici credendo anche tra l’altro di essere liberi. Senza dubbi perché non c’è più tempo nella macchina frenetica sociale sempre a corsa per produrre capitale e ricchezza per pochissimi altri. Pensiamo di comprare ma siamo comprati, crediamo di vendere ma siamo venduti, pensiamo di pensare ma siamo pensati… Il frenetismo dove ci vorrebbero inseriti impedisce di pensare impedisce di conoscere di respirare persino. Lo strumento più potente che il potere usa tra gli altri: la finta cultura assoggettata come strumento per far penetrare: idee, atteggiamenti, modi di essere, vivere e tutto quello che riguarda scelte e vita in tutti i suoi aspetti e punti di vista. Il sistema globalista e globalizzante ci vuole sradicare dalla terra di origine rendere cittadini del mondo (quale?) generici casuali cioè in perenne ricerca senza pace senza terra sotto se non quella di un viaggio inarrestabile. Destabilizzati fuori centro. Ci racconta che dobbiamo accogliere dei migranti ma mente sapendo di mentire, racconta una falsa storia ma sa già che produrrà solo razzismi e violenza. In verità vuole che anche noi ci trasformiamo in perenni migranti. La strategia è: un mondo senza patria e senza popoli di origine. Rendere più fragili rendere tutti migranti senza certezza alcuna. Cittadini di un mondo spersonalizzato emargizzante, estremamente fragili senza credere in niente se non nei principi che diffonde la cultura globalista: denaro potere e violenza guerrafondaia. Questo è il messaggio che i media del mondo ogni giorno comunicano e diffondono con la loro propaganda di regime. Ecco dunque che il cavallo di Troia come un virus di internet si insinua danneggiando il sistema uomo – persona creando nuovi automi – zombie sempre firmati alla moda. Senza certezze senza fede senza terra famiglia sprofondati nella solitudine delle strade del mondo a dormire su panchine e cartoni in fuga da se stessi. La disuguaglianza progressiva delle società ci rendono sempre più violentemente succubi del sistema potere sovranazionale un potere economico spietato e tossico. Un mondo crudele perché è spersonalizzato nei centri commerciali e velenoso perché vende veleno travestito da cavalo di Troia: farmaci droghe cibo industriale. L’industria globalista è la nemica dell’umanità. L’industria globalista si è dichiarata nemica del piccolo mondo delle lingue dei dialetti delle tradizioni in nome di una unicità totalitaria spersonalizzante violenta. L’industria intesa come arricchimento produttivo ad ogni costo. Creare cavalli di Troia sempre più sofisticati e ammalianti è il loro mestiere per vendere sempre più prodotti usa e getta. Il globalismo ci tiene a riprodurre se stesso all’infinito in una corsa folle all’arricchimento fine a se stesso. L’industria globalista ha scoperto il prodotto che finge di durare a lungo ma che in verità è un usa e getta senza storia e valore. L’umanità non produce più oggetti d’arte di valore se non in poche botteghe artigiane, produce spazzatura che ricicla se stessa. Allora si scopre il valore delle cose passate e in questa corsa ci si attacca sempre più al passato come manifestazione artistica creativa. Gli uomini gli artisti del passato depositari del messaggio umani di amore fratellanza e buoni sentimenti. Intanto fa da modelli il perfetto ignorante inconsapevole della propria ignoranza tutto atteggiamento e sostanze che agiscono in lui possedendolo e togliendogli ogni forma di libertà, trasformandolo in un impersonale essere che sempre più assomiglia ad una macchina. Il globalismo vuole renderci automi e sembra riuscirci. Le strade delle città sono colme di telecomandati robot pilotabili da un computer. Il potere globalista ha bisogno di uomini automatizzabili da programmare a suo piacimento, masse di persone senza valore se non quello di obbedire a dottrine di una mente dominante del sistema. Il futuro porta ad un sistema umanità pilotabile da pochi una super dittatura mondiale totalizzante che omologa e spersonalizza toglie particolarità di ogni tipo creatività intuizioni. Tutti uguali pilotabili. Il fine di questo sistema globalizzante: creare nuovi schiavi automatizzati. La salvezza il sacrosanto contatto uomo natura chiave prima ultima della vita sulla Terra da sempre. La gente crede di essere libera ma non è mai stata schiava come adesso e forse domani lo sarà di più ma in fondo si sa è tutto un gioco un illusione che visto positivamente spinge a crescere per sperimentare questo passaggio esperienziale terreno.