yoga seduzione ed illusione, o una vera rivoluzione interiore

In oltre quaranta anni che conosco lo yoga l’ho visto cambiare nella società italiana ed oltre, l’ho visto diffondersi, ed anche ho visto come si è modificato, anche in me, nel suo utilizzo, in tutto questo tempo. Più è entrato nella società nel senso della diffusione, arrivando sempre a più persone, e più è diventato altro, si è come adattato, andando a modellarsi secondo luoghi, città, gruppi, persone eccetera. Voglio dire che le persone non lo hanno rispettato, preso some tale, ma lo hanno occidentalizzato, si è fatto altro. Non sono in grado di dire se questa sia reale trasformazione o deformazione. Queste forme nel tempo e nello spazio, non so se siano negative o positive, non sono in grado di giudicare, accadono per tutto e basta. Dico solo che per me ha avuto sempre un maggiore senso nella vita, fino a divenire un sostegno indispensabile, fondamentale, una parte del vivere quotidiano. I principi dello yoga sono principi che corrispondono in tutto e per tutto con quelli che sono i comportamenti etici da tenere nel rispetto globale della persona della società e dell’ambiente in cui vive, ne più né meno. I principi fondamentali dello yoga non sono per nulla dissimili da principi di altre culture dette occidentali, per semplificare, che hanno avuto una diffusione storica in altro contesto, da quello orientale di nascita ed ascendenza. Si impara continuamente, si fa tesoro delle esperienze e delle conoscenze, per trovare sempre nuove energie e tesori, che fino a poco prima ci sembravano celati, solo perché non riuscivamo ancora a vederli. Come nella mia trentennale frequentazione di arti sceniche, così nello yoga che si è intersecato tra di loro, alcuni principi e basi sono gli stessi. Una profonda onestà con sé stessi è una base per non perdersi. La ricerca di una verità, non di tante presunte verità, spogliandosi di ogni finzione, di ogni maschera, per apparire ciò che siamo senza se e senza ma. Togliere e non aggiungere. Le maschere proteggono la non crescita, ne danno illusione, fanno perder solo tempo prezioso. Il tempo non va buttato mai, è sacro, è una possibilità, un’occasione, perché non torna e vola via. Quando le persone sono sul piano della consapevolezza si riconoscono, anche se parlano lingue diverse, anche se provengono da culture diverse, ma il piano della consapevolezza è una lingua che si riconosce, perché produce una energia chimica che si trova sullo stesso piano di comunicazione e di luce, di azione e reazione. Ma anche nello yoga così nell’arte e nella vita, si può sbagliare strada, si può fare un percorso che non è quello yogico, cioè non ha le radici, le basi giuste. Sempre lo stesso ritornello: modificare lo yoga rendendolo strumento senza cambiare nulla, o utilizzarlo e rispettarlo cambiando davvero? Anche nello yoga, nell’arte e nella vita, in sintesi nell’arte del vivere, ci sono dei principi non tanto da appiccicarsi addosso alla rinfusa, ma da sperimentare dentro di sé, da vivere e fare propri. Il senso di unione e di relazione tra tutto e tutti è comunque una applicazione, non siamo separati mai da nulla, perché facciamo parte del tutto. Usare lo yoga superficialmente è possibile, ma non servirà a cambiare e quindi a dare un senso compiuto alla propria vita.  La maggior parte delle persone che conosco e degli insegnanti che insegnano lo yoga, sono su questo livello, in superfice, usano la forma e non la sostanza, prendono la scorciatoia, si modellano sul livello seduttivo con il fine di accaparrarsi più allievi possibili, più denaro possibile, perché il loro fine non è evolvere, in verità servono il dio denaro. Queste persone in primis hanno paura, non si affidano, non fanno salti, quindi non vivono di yoga davvero. Porsi il problema di vivere di yoga non è il fine da raggiungere e mantenere, il fine è usarlo per trasformare e cambiare sé stessi e basta. Quante persone possono dire di usare e di avere usato lo yoga, come un’arte marziale o altre arti, per fare davvero un percorso buddico, cristico, yogico o altro, per un cambiamento radicale e profondo, per una reale e sincera rivoluzione interiore? Chi davvero ha avuto l’onesta interiore e la sincerità per affrontare i propri lati oscuri, i propri demoni trasformandoli in maestri, per cercare di usarli per cambiare e camminare verso la luce?  Chi davvero ha imparato a farsi aiutare da qualcosa o qualcuno? Nessuno cerca i veri maestri di vita, perché sono difficili e faticosi, fin dal primo momento ti costringono a lavorare con sé stessi, senza guardare alla forma, ma alla sostanza delle cose, senza perdere tempo in chiacchere inutili, ma parlando se necessario e tacendo, ascoltando il prossimo. Pochi vogliono cercare davvero i maestri se non sono ancora arrivati al limite estremo della sofferenza, se non ce la fanno davvero più. Ognuno di noi ha una storia da raccontare, nessuno escluso; quindi, andare a demonizzare gli altri ritenuti altro da noi, è come demonizzare un nostro riflesso, non voler vedere e risolvere una parte di noi, così evitandola si ingigantisce sempre più. I falsi maestri sono proprio quelli che si costruiscono la maschera esterna per abbindolare il prossimo ritenuto altro da sé, ma dentro non hanno fatto nessun lavoro e non credono davvero in un percorso di crescita perché non l’hanno mai fatto ma sempre evitato. Preoccuparsi troppo dei risultati, pretendere che arrivino non è la strada, non bisogna implorare e bruciare tempi e passaggi, ma lavorare su di sé e basta con costanza, senza nessun progetto e programma di vita non ci riguarda non sta a noi. Vivere il presente tutto completo vuol dire non sbalzare mai nelle suppliche del futuro, non essersi mai o quasi occupati di risolvere il karma proveniente dal passato. Il karma passato manda continui riflessi sul tempo che verrà, continua a bussare alla porta; quindi, lavorare sul passato è un ottimo modo, il migliore, per affrontare bene il futuro. Se non saremo troppo severi con noi stessi, troppo duri, molto probabilmente riusciremo a scorgere il modo per accettare gli errori fatti ed utilizzarli per migliorarci, trasformandoli in lezioni di vita. Le parole non sostituiranno mai l’esperienza diretta e vissuta.

Una risposta a “yoga seduzione ed illusione, o una vera rivoluzione interiore”

  1. Lo yoga e’ la mia preghiera giornaliera. Se capisci il processo, e non So’ come spiegarlo, trasforma la tua visione di vita. Diventa linfa essenziale per guardare “oltre”. E’ l unica forma vitale che trascende l umano in altre Dimensioni.

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