yoga allievi istruttori e maestri

Abbiamo già parlato di esperienze didattiche abbastanza ampiamente riguardo a quali sono le caratteristiche possibili che fanno di un istruttore un maestro. Di chi sono i finti e veri maestri. Ora si tratta riguardo ad esperienze vissute di riferimento di allievi e maestri. Il rapporto allievo maestro negato e perseguito dalla società del mordi e fuggi, dalla società superficiale dell’apparire e del non essere, della società che vuole il cuore chiuso, dalla società delle illusioni e della mancanza di crescita, della società della violenza di ogni tipo e della pochissima umanità. Una società così devastante ed illusoria non poteva che negare la trasmissione essenza della memoria tra allievi e maestri, il trasferimento generazionale fondamento di ogni cultura che si possa chiamare tale, che abbia un valore. La trasmissione del rispetto e dell’accoglimento di ciò che muore e deve essere conservato per essere testimonianza del passato e sostegno per ciò che verrà e se sarà, lo sarà anche grazie a ciò che fu. La memoria storica ci insegna che Nemo è profeta in “patria” e che senza il passato negandolo, non può esserci un futuro che possa chiamarsi tale. Una generazione non è figlia di se stessa come troppo spesso vorrebbero farci credere, non è sufficiente senza l’insegnamento che il passato custodisce nei sacri libri del tempo, una generazione non potrà mai partorire se stessa se non nell’illusione dell’ego e dei sui egoismi illusori. Dovremmo lasciarci aiutare e partire dalla saggezza delle favole, in particolare e per chiarire, carpire il ‘segreto’. Dalla favola della formica e della cicala che calza a pieno per i comportamenti degli allievi. Si sa che la cicala è la persona che superficialmente c’è e non c’è inaffidabile con se stessa e il gruppo, indisciplinata, difficilmente si concentra e quindi poco presente anche quando c’è. Spasso senza un briciolo di riconoscenza se ne va senza nemmeno motivare o salutare, ingrata inconsapevole di ciò che ha fatto e di ciò che ha ricevuto che non sa far tesoro delle esperienze, incapace di affidarsi immatura piena di problemi immersa nell’illusione e la sofferenza da cui proveniva e in cui presto torna e di cui paga le conseguenze. Persone così immature sono difficili o impossibili da guidare da aiutare si vede subito che non hanno le possibilità per sfruttare appieno le ricchezze, le potenze enormi dello yoga. In questo mondo così com’è dobbiamo lavorare senza arrenderci per cambiare noi stessi profondamente così potremo cambiare il mondo non esiste altro. Sempre lo stesso ritornello cambiare nel profondo di se per cambiare il mondo. Senza arrenderci mai senza lasciarci andare puntando dritti verso la bellezza verso la suprema saggezza. Non perdiamo tempo nelle cose del mondo nelle infinite illusioni distrazioni dispersioni. Finché non darete la priorità assoluta a ciò che davvero conta senza perdere nemmeno un minuto del pochissimo e preziosissimo tempo che avete non troverete lo yoga. Ecco come sono invece le formiche non si disperdono usano ogni attimo di vita come fosse l’ultimo respiro non si distraggono, cercano di migliorarsi in ogni momento sfruttando tutto il necessario a disposizione. Quando vi rendete conto che non ce la potete fare con le vostre gambe che la sofferenza che si manifesta vi porta nei conflitti e non ne uscite è la vita che cerca di spingervi in verità verso la strada maestra non dimenticatelo. Cosa fare lo sai la vita ti parla facendoti fare esperienza di sofferenza facendoti annusare la sua bellezza sta a te fare la strada per l’inferno o per il paradiso cosa scegli cicala o formica?