vivere di aria, il respiro che nutre

Vivere e nutrirsi come delle piante, mediante un processo assimilabile alla fotosintesi clorofilliana, pur essendo degli esseri umani. E’ ciò che si chiama “alimentazione pranica”, concetto che potrebbe essere parzialmente chiarito con il termine gemello di “respirianesimo” o ancora semplificando con “mangiare attraverso il naso l’energia vitale che ci circonda”. In pratica i respiriani non mangiano sostanze né solide né liquide, limitandosi di fatto a bere dell’acqua e soprattutto a respirare. Sì, perché a detta loro inalando l’aria ci si nutre. La parola “prana” deriva dal sanscrito ed è traducibile con “vita”, “respiro” e “spirito” e sta a indicare, appunto, il nutrirsi attraverso solo e unicamente l’olfatto, degli atomi che compongono la materia circostante Un concetto che è bene prendere con le pinze. Per quanto ne sappiamo noi, un uomo può vivere senza cibo dieci, quindici, al massimo venti giorni e comunque in caso di denutrizione è soggetto a problemi quali la difficoltà a muoversi, a parlare, persino a ragionare. E se poi si continua a non mangiare, c’è solo una possibilità: si muore. Sul web però circolano varie leggende, come quella dell’australiana Jasmuheen, madre fondatrice del breatharianesimo (breath in inglese significa “respiro”), la quale sostiene di nutrirsi di luce, assimilata attraverso tecniche meditative e controlli del respiro. Ancora, il francese Henri Munfort è uno dei più conosciuti breathariani: beve solo acqua e dorme circa un’ora a notte. In ultimo, non si può certo non citare l’82enne asceta indiano Prahalad Jani (nella foto), che sostiene di vivere da 74 anni senza bere nè mangiare, praticando solo yoga e meditazione.Notizia puIn Italia non ci sono molte tracce dei respiriani, ad eccezione di qualche gruppo su Facebook che si erge, appunto, a spazio di condivisione sul respirianesimo. «Seguo questa pratica dal 2008 – ci racconta il 61enne Domenico, iscritto al gruppo facebook “alimentazione pranica” – e mi sento bene e in forma. Per trentanni sono stato vegetariano, scelta dettata dal mio amore per gli animali naturalmente. Poi un bel giorno mi è capitato di leggere dei libri e del materiale sull’argomento e ho deciso di intraprendere questa strada. Sono alto 1.73 cm e peso 70 chilogrammi, il mio peso forma. Sottolineo che non si diventa respiriani per una banale questione di linea, ma perché è lo spirito a volerlo. È un cammino all’interno del quale capiamo che l’alimento naturale dell’uomo è l’aria”.«Sono pranico da tre anni- dice il 44enne Nicolas, amministratore del gruppo facebook -. Noi umani siamo immersi in questa energia vitale come i pesci lo sono nel mare. Qualsiasi cosa è cibo per noi: inspirare un pezzo di legno è, ad esempio, prana in forma solida, stessa cosa l’acqua o un pezzo di stoffa. Tutto ha la sua energia vitale e noi ci nutriamo di essa. Ci basta respirare e trasformare in cibo, mediante la meditazione, ciò che annusiamo».Spiritualità, raccoglimento e digiuno. Sono questi, scopriamo, i tre perni sui quali saldare la strada verso l’inedia. «Si tratta di un percorso molto intimo e personale- continua Domenico-. Ritengo che il pranico avvicini a Dio, alla figura che ognuno ha del proprio Dio, chiaramente. Oltre a farti sentire in pace con te stesso, ti connette con il cosmo, l’universo, tutto il creato e ti senti a un passo dalla divinità. Ti dà una forza interiore inimmaginabile e ti fa stare bene».Alla componente spirituale si accorpa il processo meditativo, anch’esso un momento essenziale e imprescindibile. «La nostra filosofia è quella del “qui ed ora” – sottolinea Nicolas – cioè l’essere presenti in un determinato momento, dimenticandosi del passato e del futuro. È una tecnica che aiuta a controllare i movimenti del respiro e a conoscere la propria anima e il proprio corpo. Il cibo invece anticipa le emozioni, le veicola nella nostra mente, facendoci già immaginare cosa mangeremo a cena o a pranzo il giorno dopo. Invece con la meditazione ci concentriamo su di noi, e, al tempo stesso, ci nutriamo di energia vitale che, ripeto, è ovunque e pressoché illimitata”.«Quando ho iniziato questo cammino- prosegue Domenico- era inevitabile avere voglia di mangiare un frutto, essendo il mio corpo abituato a ricevere cibo. Però mi bastava pensare a una mela, ad esempio, e subito sentivo in bocca il suo sapore dolce e succoso e il suo profumo. Era come se l’avessi appena mangiata. Adesso non lo faccio più, non ne sento la necessità».Tuttavia giunti a questo punto, il confine tra respirianesimo e digiuno diventa labile. Non a caso abbiamo anche parlato del letale fenomeno delle “proana” che ultimamente sta spopolando tra le adolescenti. «C’è una grossa differenza – afferma Nicolas -. Il digiuno è uno stato di privazione forzata, che ti fa vivere sulle tue riserve e ti fa stare male, conducendoti alla morte. Nel nostro caso non è così. Noi compiamo un viaggio di felicità in cui trasformiamo ciò che la natura ci dà, senza bisogno di mangiare il comune cibo. Non è farsi mancare qualcosa, è mangiare diversamente. Siamo come dei pannelli fotovoltaici”.Ma come si diventa “pannelli fotovoltaici” ? «Diciamo che ci sono diversi stadi – spiega Domenico -. Tutto inizia, di solito, dall’essere vegetariani, poi vegani, poi fruttariani o crudisti, fino ad abbandonare qualsivoglia cibo solido per dedicarsi alle bevande, succhi di frutta, tisane e infine a non assumere più cibo. Anche se i vari Jasmuheen e Monfort – aggiunge Nicolas – suggeriscono dei metodi precisi per diventare respiriani».E sembra che i pranici dormano pochissimo. «Quando si mangia- afferma Domenico- l’80% delle nostre energie sono impiegate per la digestione. Se si smette di mangiare cibo solido questa energia rimane inutilizzata, in riserva. E quindi non ci serve dormire per recuperare le forze, perché ce le abbiamo già. Io ultimamente dormo tre o quattro ore a notte, talvolta anche una. In questo modo ho una giornata che dura quasi 24 ore e ho più tempo per dedicarmi alle mie passioni».Per diventare respiriani però si ha bisogno di aiuto, nel senso che ci si affida a un “accompagnatore”, una persona che pratica da molto più tempo e con la quale si condividono le difficoltà iniziali. Una sorta di “psicologo dell’alimentazione” verrebbe da chiamarlo, che monitora tutti gli aspetti e i segni vitali del neofita.«È fondamentale che ci sia un accompagnatore perché durante la prima fase il corpo deve disintossicarsi da anni di cibi nocivi- conclude Domenico-. Non è facile, perché coinvolge il piano emozionale e bisogna avere un cuore aperto per poter condividere le proprie sensazioni. Inoltre è utile per capire se si è veramente pronti a una cosa del genere. Se non si è preparati e convinti non è difficile che ci scappi il morto. Ciò che facciamo non è eccezionale, tutti possiamo prendere coscienza dell’energia illimitata che ci circonda e cibarci di essa, ma va fatto nella totale consapevolezza». (Gabriella Quercia) Cari amici, in attesa di riprendermi dai mostri che stanno uscendo dal mio vaso di Pandora (causa digiuno emotivo e fisico) voglio raccontarvi, attraverso le sue stesse parole, la storia di Pasquy Piccoli, che mi ha gentilmente dedicato un po’ del suo tempo per rispondere alla mia intervista. Siete tutti invitati a porle tutte le domande che il suo racconto vi ispira: sono certa che risponderà con molta sollecitudine ad ogni quesito. Un caloroso abbraccio. Beatrice. 1. Pasquy raccontaci della tua scelta di diventare “respiriana”. Gioiosa giornata a tutti! Beh… non è stata proprio una scelta! Ero fruttariana e in quel particolare periodo stavo facendo una mono-dieta melariana: quella settimana stavo mangiando solo mele biologiche rosse… Praticavo meditazione da diverso tempo, ma la sera del 6 dicembre accadde qualcosa di molto strano! Ero seduta sul mio letto a gambe incrociate, stavo facendo la meditazione del Respiro dell’Amore di Jasmuheen ed a un tratto ho sentito un sapore dolcissimo in bocca, tra un respiro e l’altro, mentre tenevo la lingua dietro al palato. In seguito ho scoperto che quel nettare era chiamato Amrita e chi produceva quella piccola goccia che cadeva dal palato poteva diventare immortale e nutrirsi solo di Prana (Energia), Luce e Amore. Mi sono sentita sfamata a tutti i livelli, appagata, felice, in armonia con l’Universo. Ero leggera, perdevo l’equilibrio, dopo un po’ riuscii a camminare, una sensazione meravigliosa di Luce e Amore 2. Quale motivo ti ha spinta a seguire questo cammino? Il richiamo della mia anima. A 14 anni diventai vegetariana per motivi etici, adoravo gli animali e mi accorsi che c’era qualcosa di spaventosamente innaturale nel mangiarne i cadaveri. Per lo stesso motivo due anni dopo diventai vegan e a 16 anni fruttariana con notevoli benefici fisici e spirituali: cappelli più lucenti, occhi più chiari e luminosi, pelle più liscia, maggiore concentrazione e scomparsa di anemia e astigmatismo. Poi fu la volta del periodo a sole mele e la trasformazione respirariana e da allora è un crescendo di energie e nuove potenzialità! 3. Cosa si prova a nutrirsi solo di Prana? Si entra più a contatto con la propria spiritualità e il proprio Sé divino. Ho scoperto che i miei limiti erano solo obbiettivi superabili, ho riscoperto una fonte inesauribile di Amore, luce ed Energia, riesco a padroneggiare il mio bisogno di dormire e la temperatura del mio corpo. Superare la dipendenza dal cibo è poi una sensazione meravigliosa! I canali del corpo sono finalmente liberi! A volte mangio frutta in occasioni sociali, per fare compagnia alla mia famiglia o al mio compagno, ma per il semplice gusto e per la condivisione, per divertirsi e perché è essenziale sentirsi Liberi. se si hanno limitazioni e si pensa che mangiando si interrompa il processo respirariano sarà così. Ma se invece si pensa di potersi concedere un attimo di condivisione e gratificazione con le persone a noi care scopriremo che potremmo mangiare a volte, continuando ad essere respirariani! Poiché stiamo mangiando per gusto, perché ci piace e non per necessità! 5. Quali le reazioni del tuo corpo? I cambiamenti fisici più rilevanti sono stati la crescita costante di energia e luminosità e la scomparsa del bisogno di defecare. A un livello di pulizia totale si smette anche di urinare, Rimettendo i liquidi in circolo e attivando un processo autotrofo, Ma poiché sono ancora presenti delle tossine nel mio organismo dovrò pazientare! 6. Com’è il rapporto tra respirianesimo e salute? Oh! Sorprendente di sicuro! Sempre più forze, attenzione, assenza di stress! Alcuni riescono a non dormire, a diventare immortali… ad altri ricrescono capelli e denti! Il corpo si rigenera senza consumarsi più, si entra in un’ ottica di consapevolezza e crescita spirituale, sperimentando giovamenti dal punto di vista psico, fisico ed emotivo. 7. Hai consultato un medico o un terapeuta olistico che possa sostenerti in questo percorso? All’inizio del cammino vegetariano mi recavo da una dottoressa, un medico tradizionale allopatico, e da brava ragazza mi facevo fare flebo di ferro sintetico che il mio corpo non riusciva ad assorbire! Poi quando ho aperto gli occhi ho smesso di andarci affidandomi ad un naturopata che mi ha seguito consigliandomi la transizione ehretista, che consiste nel mangiare frutta e verdura prive di muco per disintossicarsi e favorire una graduale transizione verso il fruttarismo. Da fruttariana non mi sono mai ammalata e da respirariana i medici sono lontani anni luce! Adesso mi reco da un naturopata molto spirituale, anche lui respirariano, che mi sta aiutando a passare oltre…perché sì… il respirarismo non è l’arrivo, è solo l’inizio di un percorso di evoluzione spirituale! Io personalmente mi sento una bimba che mette i primi passi e che ha molta strada da fare! Perché c’è ancora molto e molto di più da scoprire, un mondo di potenzialità al quale mi sto avvicinando… ma questa è un’altra storia! 8. Pensi che il respirianesimo possa diventare una strada da percorrere per elevare la vibrazione di tutti gli esseri umani? Certo! Io non ho nulla in più di nessun altro! Nessuna illuminazione, non sono un santone che si reca in isolamento su una montagna del Tibet in meditazione, né mi è stata concessa qualche facoltà da una Dea! Sono una ragazza curiosa, testarda, sensibile, gioiosa e con la voglia di vivere e divertirsi! Ogni essere interessato alla via di autorealizzazione e crescita spirituale può diventare respirariano se le sue intenzioni sono limpide, perché è un processo evolutivo dell’Anima e non si può mentire! Come si dice…” se sei pronto il Maestro verrà da te!”, cosi se è il momento giusto qualcosa accadrà! 9. Una battuta finale: cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere questa via? Di essere in armonia quanto più possibile con l’Universo e ogni creatura. Di non cercare vie straordinarie, Maestri lontani o corsi costosi. Nessun Maestro può condurvi sulla retta via, solo voi potete! Siate voi i Maestri di voi stessi!Intraprenderete il cammino che il vostro Cuore vi suggerisce nei sentieri dell’Anima! Ci sono diverse vie per arrivare al respirarismo, c’è chi ci arriva per pulizia fisica, facendo anni di disintossicazione a frutta o liquidi, c’è chi fa un percorso di crescita o evoluzione spirituale e chi si trova a vivere (come me) una serie di circostanze anomale, strani segnali e coincidenze che lo portano a una trasformazione e PUF! senza che abbia mosso un dito o avuto il tempo di pensare “ma che sta succedendo?” accade! Allora… pronti per spiccare il volo?! Namastè, Germogli di Luce.

Una risposta a “vivere di aria, il respiro che nutre”

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