Stupidità o intelligenza?


“Vivere nella mente è stupidità. Vivere nel cuore e usare la mente ogni volta che ti occorre, è intelligenza. Il padrone è il tuo cuore, la mente è solo un servitore.” – O. Rajneesh
Vivere correndo credendo che correre sia un modo di fare di più e con più tempo a disposizione è stupido nel senso che è superficiale. Che cos’è una società basata sulla superficialità quali i fini dove va? La malattia occidentale è la superficialità altrimenti detto vivere nella mente. Vivere nella mente vuol dire non andare nelle profondità di se degli altri delle sensazioni della vita. Vivere nella mente vuol dire essere ciechi non riconoscendo i segni della vita della sua perfezione. Vedere i segni del vero vuol dire essere centrati. Non andare nelle profondità di se significa anche non imparare a conoscere se stessi, a conoscere l’arte di conoscere se stessi l’arte della vita. La vera arte della vita quella con l‘A maiuscola è conoscere se stessi le altre arti sono secondarie. Come pretendere di fare altre arti se non conosci te stesso è un controsenso è impossibile! Anche la musica che fra tutte è la più alta l’arte primaria di creazione quella che ci nutre lo spirito ci porta più vicini al Se è secondaria al conoscere se stessi. Conoscere se stessi conoscere il Se di se stessi. Il compito di servizio della sofferenza è proprio spingere verso la conoscenza profonda. La sofferenza aiuta la spinta del conoscere la sofferenza spinge verso la ricerca della gioia. Anche se c’è musica e musica come c’è cibo fisico e cibo spirituale. Ogni nutrimento è appropriato al livello di consapevolezza raggiunto. Ogni nutrimento diviene sempre più vibrante e carico di energia pulsante. Ci sono persone che chiedono come va tutto bene? Inserendo in una frase domanda e risposta e definendo così il loro livello di vita è come un biglietto da visita di presentazione che dice qual è il livello a cui sono. Vuol dire non ho il tempo di ascoltare se ti va davvero bene che faccio anche la tua risposta e ti costringo a dire che va tutto bene perché non ho tempo per te ho cose più importanti da fare. Riempiendo così la vita di troppe cose più importanti da fare non si accorgono che il tempo passa la buttano calpestando loro stessi e le persone con cui vivono. Mangiatori di bucce e non di polpa. Decidiamo di vivere così non amando noi stessi e le persone della nostra famiglia?. Anche domande e risposte vengono pilotate dalla velocità dalla corsa dalla mancanza di respiro dalla frenesia dai progetti dalla smania di successo da qualcosa di cui si rendono schiavi dal confronto con gli altri ecc.. tutti i veleni di cui ci nutriamo giorno dopo giorno e di cui è farcita la società senza valori senza ideali senza fede in cui viviamo immersi tirando la testa fuori poche volte.

Vivere nella mente è stupido e inutile vivere nella mente è non vivere perché la corsa porta solo mancanza di vita e superficialità fa diventare servi inconsapevoli di qualcuno e qualcosa senza realmente avere una vita vera. Cosa sono a trattenerci di avere una vita vera vissuta a pieno? Le paure le dipendenze sono li appositamente per costruire il castello di illusioni in cui vivere immersi. Usare la mente come riferimento centrale è dare all’uomo una centralità che non può avere è una sopravvalutazione dell’ego una totale cecità illusoria. La mente si usa quando serve, allora nel suo spazio vero avrà la funzione potenziata non straboccando potrà avere la capacità di scavare nelle profondità utilizzando l’intelligenza. Intelligenza vuol dire: mente al servizio del cuore. Per usare l’intelligenza c’è bisogno di tempo di respiro di cuore di ascolto. L’intelligenza ha bisogno di tempo di inviare l’energia proiettata fuori dentro di se di respirare . Inviare l’intelligenza dentro è scoprire la vita usando il sentimento del cuore. Nel cuore c’è il senso della vita il vero motore umano.

Dare predominanza al cuore ha più rischi dice la mente è più pericoloso più fragile, una mente predominante addestrata educata non lo vuole. Certo che però se rimaniamo nelle paure mentali è difficile scoprire il cuore e le sue potenzialità. Il punto di osservazione del cuore è ascolto non è parlare sempre. Il punto di vista del cuore è imparare ad ascoltare gli altri che incontriamo che ci dicono magari una certa cosa con amore e noi non lo cogliamo perché non ci fermiamo nemmeno un attimo ad ascoltare ad ascoltarci. Quella cosa ripetuta che non ci fa andare avanti se non la affrontiamo mai. Tutte le pratiche che hanno un valore dovrebbero essere finalizzate a questo riportare le persone nella propria intelligenza all’ intelligenza superiore quella nel cuore. Tutte le pratiche che facciamo per avere un valore dovrebbero essere fatte per insegnare la connessione ma prima un insegante la deve conoscere per non mettere negli allievi i suoi problemi le sue mancanze di chiarezza che verrebbero amplificati non creare dipendenze ma rendere liberi. Tutte le pratiche che facciamo dovrebbero chiarire bene che ci sono due vite: una non vita di velocità esteriore lentezza interiore e una vita di lentezza esteriore velocità interiore. Liberi di sperimentare liberi di scegliere se essere servitori o padroni. Uomini o caporali. Per imparare a scegliere bisogna essere liberi altrimenti lasceremo che (paure condizionamenti..) la mancanza di libertà scelga al nostro posto.