sogni e universi paralleli

A fare un’incursione nella ‘questione onirica’ c’è anche la fisica quantistica. Alcuni scienziati si stanno progressivamente convincendo che i nostri sogni siano delle finestre che affacciano in universi paralleli, dove le cose avvengono in maniera molto diversa rispetto al nostro universo. Considerando la possibilità che gli universi paralleli esistenti possano esistere in numero infinito, allora anche le possibilità dei sogni sono infinite. Nei sogni abbiamo la capacità di migrare nel ‘multiverso’ sperimentando viaggi davvero incredibili. Mentre il mondo gira, miliardi di persone, e forse anche gli animali, fanno questi viaggi interdimensionali. Il confronto tra i modelli cerebrali tra veglia e sonno indica che il cervello non funziona in modo simile nei due stati, eppure, in entrambi i casi, siamo consapevoli e presenti a noi stessi. In entrambi gli stati stiamo ricevendo input sensoriali, anche se nel caso dei sogni l’origine di questi dati in ingresso e degli organi coinvolti nella loro ricezione rimangono un mistero. In un articolo pubblicato qualche tempo fa sul fenomeno del Deja Vù, furono presentati i pareri di alcuni ricercatori in proposito. Il dott. Michio Kaku, conosciuto dalla maggior parte delle persone per la sua attività di divulgatore scientifico e per le sue teorie che certamente travalicano i confini delle fisica tradizionale, ha proposto un’interessante connessione tra il fenomeno del déjà vu e l’esistenza degli universi paralleli. Secondo il dott. Kaku, la fisica quantistica afferma che c’è la possibilità che il déjà vu sia causato dalla nostra capacità di saltare da un universo all’altro! (Il deja vù per me è la capacità di saltare nel tempo, per chi come me crede nella reincarnazione questo è possibile) E’ un po come se centinaia di onde radio differenti fossero trasmesse intorno a noi da stazioni lontane. Se siamo in possesso dello strumento giusto, una semplice radiolina, possiamo ascoltare una sola frequenza alla volta, questo perché tutte le frequenze non sono in fase tra loro. Ogni stazione trasmette il proprio segnale a una frequenza diversa, con un’energia diversa. Il risultato è che la radiolina può captare una sola frequenza alla volta. Allo stesso modo, nel nostro universo noi siamo sintonizzati sulla frequenza che corrisponde alla realtà fisica. Ma ci sono un numero infinito di realtà parallele che esistono attorno a noi, “trasmesse” ad una frequenza differente dalla nostra e con le quali noi non possiamo sintonizzarci. Trasportando questa suggestiva teoria alla ‘questione onirica’, possiamo supporre che i sogni si producano quando il nostro cervello (la nostra mente) è in grado di sintonizzarsi su un differente stato quantico dell’Universo, cioè un universo parallelo? (può capitare ma non sempre perché ci sono sogni e sogni, il sogno è comunque un viaggio nel nostro subconscio, ma può diventare così realistico da sembrare vero, beh, in quei casi secondo me siamo di fronte ad un viaggio in una possibile dimensione parallela (che si distingue spesso dalla nostra anche nel tempo e nello spazio). Quando ci troviamo a sognare una situazione talmente vivida da sembrare reale, (ecco, che vi stavo dicendo?) stiamo forse ‘captando’ la mente e i dati sensoriali del nostro ‘alter-ego parallelo’? Ed è anche possibile che un nostro alter-ego si sintonizzi sulla nostra mente per sognare la nostra vita? Chissà! Possibilità del genere aprono a domande più profonde, quali ‘che cosa è la coscienza’? Essa è la più sfuggente ed eterea delle realtà che possiamo comprendere. La fisica quantistica, con il progresso degli studi, tende sempre più a staccare la coscienza dai processi chimici e fisici del cervello, fino a darle una esistenza propria (che alcuni chiamano ‘anima’) e darle la dignità di ‘struttura fondamentale dell’universo’. Teoria delle stringhe, nulla centra con le stringhe delle scarpe e non immaginiamoci una guida per nodi con corde e quant’altro. Questa teoria si inserisce nella Fisica, in quella parte di fisica che non si tocca con mano ma che si concentra sull’esplorazione dell’universo, e degli universi paralleli possibili. E’ affascinante, non facile, ma da conoscere almeno a spanne. Per lo meno per non fare figuracce immaginando stringhe di scarpa che fluttuano nell’aria. Teoria delle stringhe: cosa è – La teoria delle stringhe si trova spiegata nei libri di Fisica teorica, letteralmente tradotta dall’inglese “string” che significa “corda”. E’ in continua evoluzione come teoria ed è nata con lo scopo di conciliare la meccanica quantistica con la relatività generale anche se Einstein ha trattato anche la relatività ristretta L’obiettivo sarebbe quello di arrivare ad una sorta di “teoria del tutto”, sogno di molti. Ci stiamo lavorando, passo dopo passo, su vari fronti e anche in parallelo in differenti modi, come è giusto che sia. Tutti partiamo da un principio fondante, ovvero che la materia, la radiazione e, sotto certe ipotesi, lo spazio e il tempo sono la manifestazione di entità fisiche fondamentali che, a seconda del numero di dimensioni in cui si sviluppano, vengono chiamate stringhe oppure p-brane. Quindi, alla base di tutto, di tutto tutto, ci sono queste fantomatiche e difficile da immaginare, stringhe. Teoria delle stringhe e fisica quantistica – Nel campo della fisica quantistica inizia a fare capolino nella storia della scienza agli inizi degli anni ’20 del secolo scorso la teoria quantistica dei campi con cui alle particelle vengono associati i quanti di energia dei campi d’onda corrispondenti. Effettuando nei successivi decenni numerosi esperimenti, si è poi arrivato a considerare come la materia fosse composta da elettroni, protoni e neutroni a cui affiancare moltissime altre particelle considerate instabili per via dei loro tempi di disintegrazione spontanea dell’ordine di qualche milionesimo di secondo. Altro che instabili! In questo contesto spunta una tecnica detta dei diagrammi di Feynamm, usati per studiare e spiegare le interazioni tra le particelle che vengono spesso indotte da scambi di altre particelle. Con questi diagrammi si riesce a collegare la probabilità di reazione (sezione d’urto) a processi in cui le particelle reagenti generano altre particelle in stati intermedi. Utili, questi diagrammi, ma quando le interazioni tra particelle che andiamo a considerare sono quelle forti, non funzionano così bene e diventa necessario inventarsi qualcosa di più efficace e adatto. Ecco la Teoria delle Stringhe, nel 1968 da un un’intuizione del fisico italiano Gabriele Veneziano, anche se poi sono Yoichiro Nambu, Holger Bech Nielsen e Leonard Susskind due anni dopo a introdurla ufficialmente. A proseguire il lavoro sono arrivati altri loro colleghi come John Schwarz e Joël Sherk che nel 1974 hanno ottenuto e introdotto il gravitone, una particella con spin pari a 2, e Michael Green e John Schwarz che nel 1984 sono riusciti a spiegare tutti i fenomeni di interazione con la teoria delle stringhe, tanto che cominciò a diventare nota, per lo meno di nome, anche ai non addetti al settore. Teoria delle stringhe: universi paralleli – Con la Teoria delle Stringhe tutte le particelle elementari sono intese come dei modi vibrazionali di stringhe talmente piccole da non essere distinguibili dalle particelle elementari. Immaginiamole come piccole cordicelle vibranti, sia chiuse sia aperte, che vibrano creando tutte le particelle bosoniche e fermioniche ad oggi note. Sono un milione di volte più piccole dei quark e sarebbero i costituenti ultimi della materia, ecco perché è praticamente impossibile, almeno per ora, osservarle. Quando le stringhe vibrano, possono originare sia materia sia energia. Grazie alla Teoria delle Stringhe si è ipotizzata l’esistenza di nuove dimensioni e, di conseguenza, di universi paralleli, ben diversi da quello che studiamo con il sistema solare da bambini. Si intendono altre dimensioni oltre le 3 spaziali e quella temporale che permettono di parlare si nuove dimensioni o di realtà parallele. Ad oggi sono oggetto di studio reale, prima della teoria delle stringhe erano solo delle voci considerate deliranti. Teoria delle stringhe: universo elegante – Si parla di universo “elegante” per via della solida ed elegante base matematica che questa teoria ha alla base, quelli in cui è carente per ovvi motivi, è la parte di verifiche a livello sperimentale. Stai camminando mentre respiri l’aria fresca dei campi che ti circondano. Il sole splende, gli uccelli cantano e il cielo è azzurro come l’oceano. Ti inclini indietro per sederti, ma invece di essere dolcemente salutato dall’erba del prato, ti rendi conto che stai cadendo. Panico, cercando di cercare qualcosa; ma intorno a te non c’è niente. Proprio come ti senti come se stessi per colpire il suolo, ti svegli. Stai ansimando, grondante di sudore. Era solo un sogno, pensi, quando rilasci la tensione e ti inclini indietro nel tuo letto. Sogni – mentre tutti li abbiamo, non ne sappiamo molto. Secondo Medical News Today, “I sogni sono un’esperienza umana universale che può essere descritta come uno stato di coscienza caratterizzato da eventi sensoriali, cognitivi ed emotivi durante il sonno”. Mentre alcune persone hanno sogni meravigliosi e felici e altri non ricordano nemmeno i loro sogni, ci sono altri (come la persona descritta in precedenza) che hanno incubi orribili e spaventosi. Quindi, perché sogniamo e come viene determinato ciò che sogniamo? Questa è una domanda a cui i neuroscienziati hanno cercato di trovare la risposta per anni e sono stati solo in grado di elaborare teorie. Alcuni pensano che i sogni siano modi per esprimere desideri di cui non sei completamente consapevole, mentre altri pensano che siano causati da segnali casuali condivisi tra la tua mente e il tuo corpo mentre dormi. Ma la teoria più comune è che i sogni sono un modo per il tuo cervello di elaborare completamente le informazioni acquisite durante il giorno. “In genere, i tuoi sogni rappresentano in qualche modo i tuoi pensieri o eventi del giorno precedente, quindi il cervello crea sogni basati su questo”, afferma Stephanie Finnell, MS Guidance Counselor presso AISB. Continua spiegando che questo è il motivo per cui alcune persone hanno incubi, perché probabilmente stanno attraversando stress o ansia durante il giorno o hanno una temperatura corporea anormale durante il sonno. Sulla base di questa teoria, gli psicologi hanno creato un metodo chiamato psicoanalisi attraverso il quale trovano il significato subliminale dei sogni e il modo in cui si collegano alla vita, alle relazioni e ai problemi del sognatore che stanno avendo. “In genere non faccio domande sui sogni a meno che qualcuno non stia specificamente avendo problemi relativi ai sogni come incubi ricorrenti”, afferma Finnell. “Più siamo stressati, maggiore è il potenziale di incubi.” I sogni sono di solito separati in temi e dai dati raccolti da vari studi in vari paesi, ci sono 55 temi dei sogni più coerenti (l’elenco dei temi è riportato in fondo a questo articolo. Leggili per vedere quanti avete avuto!) Questi temi sono stati ulteriormente separati in gruppi e sono stati quindi utilizzati per aiutare ulteriormente gli psicologi nella loro psicoanalisi. I due gruppi principali sono sogni che coinvolgono il sognatore in pericolo, come cadere o essere inseguito (di solito causato da conflitti interpersonali) e sogni in cui il sognatore è vulnerabile, come trovarsi a non indossare abiti, a non superare un esame importante o ad arrivare tardi a un evento importante. Questi di solito sono collegati a preoccupazioni del super-io, il che significa problemi con cui la tua coscienza sta affrontando, ad esempio, una decisione importante. Mentre la psicoanalisi è uno strumento importante su cui molti psicologi fanno affidamento, non si applica alle persone che non ricordano i loro sogni. Alla domanda se sogniamo sempre anche se non ricordiamo di aver sognato, Finnell rispose:“Ci sono molti teorici che direbbero di sì, che anche se non ricordiamo di aver sognato, succede ancora. Di solito, se hai problemi a ricordare i tuoi sogni, è una buona idea avere un diario dei sogni vicino al tuo letto. Ogni mattina, entro cinque minuti dal risveglio, scrivi tutto ciò che ricordi. Praticare questo può migliorare la tua memoria dei tuoi sogni. ” Ma anche se normalmente non ricordiamo i nostri sogni, tutti abbiamo sognato ad un certo punto della nostra vita. Secondo uno studio condotto da Medical News Today, la maggior parte dei personaggi di un sogno sono persone che il sognatore riconosce e la maggior parte dei sognatori li ha identificati “solo conoscendo” (intendendo non per aspetto fisico e non per comportamento). Sulla base di questo, possiamo concludere che, sebbene potremmo non essere completamente presenti nei nostri sogni, abbiamo ancora un certo controllo su di loro, dal momento che possiamo dire chi sono le persone semplicemente conoscendo. Mentre questo tipo di controllo sui tuoi sogni potrebbe non essere grande, è possibile ottenere un controllo ancora maggiore sui tuoi sogni, essendo consapevole che stai sognando e prendendo il controllo per fare quello che vuoi. Questo si chiama sogno lucido. Secondo il World of Lucid Dreaming, “I sogni lucidi sono tangibili e vividi”. Puoi chiederti spiegazioni per il tuo comportamento e scoprire il processo di pensiero subconscio che hai subito quando hai intrapreso azioni diverse. Il tuo cervello funziona in realtà a un livello di consapevolezza più elevato di quello di quando sei cosciente. Ecco perché i sognatori lucidi possono controllare i loro incubi e persino eseguire la propria psicoanalisi trovando la ragione nel loro subconscio dietro l’incubo e ciò che simboleggia. Alcuni modi in cui puoi allenarti al sogno lucido sono: Essere più consapevoli dei tuoi sogni: la raccomandazione della sig.ra Finnell per il diario dei sogni è il modo migliore per farlo. Effettuare controlli di realtà: durante il giorno, chiediti se stai sognando ed esegui un controllo di realtà come leggere un testo o un tempo, poiché nei sogni i numeri e le lettere sono distorti o se stai cercando di spingere un dito attraverso l’altro palmo e dirti che accadrà davvero, poiché, in un sogno, accadrà. Ripetendo a te stesso: “Sarò consapevole che sto sognando” prima di addormentarti. Creando un supporto per la memoria, stai prendendo l’abitudine automatica che il tuo cervello si stia elaborando mentre ti stai addormentando, e quindi ti ricordi la frase mentre dormi e ti concedi consapevolezza.