olocausto sottile

Una volta esistevano gli olocausti che chiameremo diretti cioè avvenivano quasi sempre sotto la luce del sole o meglio dell’oscurità che li costruiva e guidava. Chi veniva ucciso sapeva quasi sempre, prima o poi chi era stato e la storia lo ha di conseguenza raccontato sempre in varie versioni. Oggi il mondo umano è diventato più subdolo, ambiguo e prosegue in questa direzione. Si usa lanciare il sasso e nascondere la mano, è difficile sapere se una cosa succede davvero ed in che modo, ma una cosa è sempre certa il risultato finale quello si. Oggi la guerra si combatte ogni giorno nella vita minacciata da veleni nel cosiddetto cibo, nelle cosiddette medicine, nell’aria, nel cielo, nell’acqua, nei mari, nelle emozioni, in ogni dove tranne che in pochi spazi protetti. Il sistema sociale delle industrie che da una parte si è arricchita di denaro e potere, da un’altra ha impoverito il pianeta, ha finito per creare una enorme quantità di spazzatura che sembra sempre più inghiottirci.Nessun governo o quasi nessuna legge o quasi si è posta il problema di far pagare le industrie per i disastri che facevano in nome del profitto di pochi. In quasi ogni contesto umano e sociale sembra esserci l’insidia di un veleno pronto per colpire, tutto avviene con un fine prestabilito sempre lo stesso: avvelenarci lentamente, tenerci malati a lungo, assoggettarci alla macchina infernale dei consumi. La società umana non è andata avanti verso nessuna reale democrazia, ma ha costruito sempre più dei mezzi per assoggettare e schiavizzare, mettendo la cosiddetta ricerca scientifica (parte di essa) al suo servizio per creare una schiavitù dei consumi. Il mondo sono i grandi centri commerciali, le guerre internazionali sono commerciali, si combattono a colpi di dazi. Il resto sono minacce inasprimenti dei toni, costruzione di armi sempre più pericolose e sofisticate ed anche qui la scienza è al suo servizio. Le rivoluzioni umane nella storia non sono mai riuscite a portare a niente di buono, oggi non esistono democrazie, non esistono popoli liberi, la libertà è il bene primo minacciato. La natura è inquinata, maltrattata, non rispettata, gli animali schiavizzati ammazzati e mangiati, ingabbiati negli allevamenti intensivi: pollame, ovini, suini, bovini. Tutti nelle gabbie non senza dimenticare di vedere le nuove generazioni umane nelle gabbie dei concertoni delle star sotto il sole in fila ad aspettare resi ottusi con il cellulare. Umani ed animali ognuno nel suo lager. E poi via tutti felici e contenti al macello. Il futuro prossimo presente? Un microchip sparato nel cervello a sostituire la ghiandola pineale e sei finalmente assoggettato. Ogni mezzo è al servizio di questo fine creare zombie dell’umanità, schiavi che non protestano, completamente assoggettati. Questa è la realtà della vita sociale umana, ogni democrazia o suo alito spazzato via dal sistema e le sue tecnologie. Vediamo sempre più giovani e meno giovani obesi, sovrappeso dal cibo ingerito, ma quale cibo? Come uscirne? Quale strada esiste? Attenzione tutto questo disfacimento sistematico non va mai visto come un modo umano – centrico, con l’uomo fine ultimo ed univoco, altrimenti la realtà sarebbe solo un brutto incubo senza alcun senso e tutto ciò che avviene profondamente ingiusto ingiustificabile senza motivo. Il cammino umano insensato. Chi ha creato il tutto ed è presente nel tutto, non perde di vista nemmeno un momento di ciò che avviene essendo allo stesso tempo architetto costruttore, casa ed abitante. L’uomo non è al centro dell’universo ma solo una fase di sperimentazione di passaggio terreno, con il fine della consapevolezza, compie un viaggio per raffinare le proprie conoscenze profonde, un percorso di conoscenza più o meno profonda. Ecco che allora tutto acquista un senso tutta la distruzione tutto questo apparente Kaos ha un senso di essere di esistere e chi lo ha architettato, la mente che lo guida, lo fa per un fine preciso: spingere con ogni mezzo le persone verso la conoscenza di se stessi, costringere alla ricerca interiore, unica rivoluzione sensata possibile, che porta da qualche parte con precisione e certezza. Le forse supreme sopra l’uomo spingono verso la ricerca interiore e per farlo usano ogni mezzo creando un ologramma di Kaos, un mondo illusorio sempre adatto al momento. Una Maya una magia perfettamente caotica un gioco di specchi ed illusioni soffocante e riflettente. Non si muove foglia che Dio non voglia suonava un vecchio pensiero. Ecco che da un lato tutto avanza vertiginosamente verso la distruzione ed il Kaos sistematico, dall’altra una nuova umanità cerca la strada nel lavoro interiore, nel ritorno alla natura, nella ricerca spirituale, per fare della vita un luogo di benessere, armonia e gioia. Ecco quindi l’oscurità e la luce unite ancora una volta rappresentate nel simbolo tridimensionale del Tao, come segno della realtà interiore ed esteriore. In ogni luce è presente un granello un seme di oscurità in ogni oscurità profonda un granello un seme di luce. Tutto ci ricorda che l’unione delle cose e del tutto è formata da tre parti (trimurti): una luminosa come il giorno (Brahma) , una oscura come la notte (Shiva), una terza che li unisce in una dinamica di energia (Visnu).