non si muove foglia Che Dio non voglia.

L’Italia di chi? Chi decide quali sono i governi e cosa devono fare? Il popolo italiano che ruolo ha? decide chi va al governo o c’è qualcosa o qualcuno che prende le decisioni al suo posto? Il popolo italiano oggi e forse meglio dire da sempre, non è padrone del proprio destino e della sua nazione, della terra patria dove vive da generazioni. Il popolo italiano non ha peso decisionale, il popolo italiano è abituato ad essere assoggettato da altri, dallo straniero, dal conquistatore che è più forte. Il popolo italiano o meglio: il karma del popolo italiano, è quello di farsi sottomettere, il popolo italiano non è libero se non in pochi frammenti della sua storia. il popolo italiano è un popolo schiavo, abituato alla dipendenza, abituato ai regimi. Per questo suo destino ha imparato a barcamenarsi, cercando sempre di stare dalla parte del più forte, o di quello che ha ritenuto nel momento, il più forte. E questo fatto lo conferma la storia. Guardiamo alla storia abbastanza recente della Seconda guerra mondiale. Il fascismo di Benito Mussolini finisce con allearsi dalla parte del più forte, o di quello che all’epoca credeva tale. In verità poi la storia le ha dato torto. Mussolini ha perduto la guerra, Mussolini e stato sconfitto con il suo alleato Hitler e la Germania, che ha perso la guerra sconfitta dai russi e poi dagli alleati e dai partigiani nelle varie nazioni. Questo modo di barcamenarsi attraverso la storia viene ancora da prima, è sufficiente andarci a leggere e studiare la storia dello stivale. Quanti popoli e quanti eserciti hanno combattuto è conquistato L’Italia la sua terra, le sue bellezze, le sue opere d’arte? Veniamo a noi ad oggi. l’Italia non è libera non è una Repubblica democratica, non si può permettere né di essere libera, né di essere una Repubblica democratica. Nella carta costituzionale troviamo scritte delle belle parole che poi non hanno una corrispondenza nella pratica, nella realtà cosiddetta. Così la carta costituzionale tanto bella come le nostre città e i nostri patrimoni viene ignorata nei suoi principi, ne viene calpestato il valore e il rispetto di chi l’ha scritta. Mancare di rispetto alla carta costituzionale vuol dire anche mancare di rispetto al popolo stesso, ma il popolo essendo distratto, essendo confuso dalla propaganda che gli ottenebra la mente, non lo vede, non lo vuol vedere. Il popolo, larga parte dei cittadini, si perde nell’enfasi dei teatrini finti e mal recitati della politica ridotta a gioco dei Pupi, ridotta a uno squallido e meschino delirio fine a se stesso. la politica e usata soltanto per mascherare chi detiene davvero il potere. La politica ha il ruolo di dare fumo negli occhi, confondere, la politica ha il ruolo di fare solo un gran polverone per non permettere di vedere e di leggere ciò che davvero succede nelle stragi, nelle uccisioni misteriose di: politici, giornalisti, cantanti, scrittori e registi, di magistrati, di tutti coloro che in qualche modo svelano la verità rivelandola al popolo. La verità non va svelata e non vanno aperti gli occhi dei più. La lista di stragi e di assassini di Stato, o meglio di chi sta al di là dello Stato, al di sopra dello Stato, è lunga. Questi poteri che manipolano e comandano l’Italia e si permettono di uccidere chi non sottostà a loro dominio, che si permettono di decidere chi vive chi muore, sono i padroni che, come in ogni regime, esercitano il potere nel sangue. Oggi, ad esempio, leggiamo nella carta costituzionale all’articolo 11 L’Italia ripudia la guerra in teoria, ma in pratica invia truppe Romania, armi in Ucraina. Gli stessi politici che il giorno prima scendono in piazza con le bandiere della pace e riempiono l’aria di discorsi pacifisti, il giorno dopo o dopo poche ore dopo, inviano armamenti per la guerra. Non possono fare altrimenti sono sudditi e devono obbedire ai comandi. Per forza di cose parlano bene e razzolano male, non possono essere coerenti. Fare il contrario di quello che si dice e l’arte di chi deve sottostare ad un padrone, ad un regime e che solo teoricamente, apparentemente è libero. Questo barcamenarsi attraversando la storia di un popolo, di una nazione non è sempre stato così, in certe fasi della storia italiana ci sono stati momenti in cui c’era maggiore libertà, maggiore identità nazionale, una minore dipendenza da altri stati. La libertà ha un prezzo, la libertà di un popolo si conquista spesso con sanguinose rivoluzioni. Il popolo conquista la propria libertà di decidere e di scegliere ma per quanto? Le strade sono sempre due questo ci insegna la storia o si rimane soggiogati sotto un padrone che decide nel bene e del male e reprime chi non la pensa come lui, oppure si decide di percorrere la strada verso la libertà. La storia passata ci insegna anche che il potere degenera, non rimane mai giusto troppo a lungo, a un uomo democratico e lungimirante segue un dittatore spietato e sanguinario. Sembra l’alternarsi del bene e del male, l’altalena ciclica si ripete attraverso i tempi sempre uguale, sempre diversa, sempre simili a sé. Quali destini l’umanità variegata di uomini di varia personalità e diverse forme dell’anima? In questo gioco storico che sembra eterno, in questa realtà immodificabile sembra che anche i manipolatori siano a loro volta manipolati inconsapevolmente.  Un grande gioco di specchi, un grande labirinto, una grande illusione abita la mente, vive l’uomo non risvegliato, non ancora rinato alla vita connessa all’ente supremo. Come potrà andar via, come potrà uscire dall’uomo la guerra che per secoli, per non dire da sempre lo abita costruendo la cultura del nemico, del diverso, del sottomesso, dello schiavo? Uomini che schiacciano altri uomini, razze che si autoproclamano elette, parole su parole che proclamano l’uguaglianza, che celebrano la necessità della fratellanza oltre ogni diversità, oltre ogni cultura. intanto poco dopo da qualche altra parte, si fanno parate con armi e divise si continua la guerra mai sopita, si continuano i conflitti mai spenti. Abele e Caino non smettono mai di scannarsi. Gli equilibri l’uomo li deve Imparare a gestire dentro di sé, per questi equilibri interiori e stata donata all’umanità intera, la disciplina dello yoga, così alcune religioni hanno il fine di aiutare l’umanità non di demonizzare la parte sconosciuta di sé, di allontanarla o reprimerla, ma di conoscerla affinché non prenda il sopravvento, che la parte oscura non predomini. La terra è il luogo dove le anime incarnate fanno esperienza; quindi, tutto ciò che succede è sotto il controllo, sotto la supervisione extra terrena. Non si muove foglia Che Dio non voglia. La fede apre gli occhi, la mancanza di fede ottenebra la mente, se lasciamo che la mente Suprema scorra in noi, se lasciamo che la mente Suprema pensi in noi, saremo nella sua verità e non nelle tante “verità”, illusorie, false, mortali. Lasciamoci aprire la mente dall’ente supremo, che sa davvero cos’è la realtà, che conosce i destini di ognuno di noi, che ci conosce nel profondo più di quanto noi conosciamo noi stessi. È quindi evidente che la strada della consapevolezza è il fine della vita in terra, è chiaro anche che le guerre hanno una funzione, che sono inevitabili come tutto ciò che succede lo è. Supporre che le guerre possono finire è un’illusione essendo le stesse specchio riflettente le interiorità. Pace guerra sono parte di un’unità, sono le due facce della stessa medaglia. Avere fede è riconoscere, accogliere ed accettare tutto ciò che Dio dispone.