medicina olistica:mente,corpo,spirito

“I grandi spiriti hanno sempre incontrato una violenta opposizione da parte delle menti mediocri”. (Albert Einstein). “Quello che cerco non è un corpo flessibile, ma una mente flessibile”. (Moshe FeldenKrais). Per non entrare da un lato in conflitti e polemiche di confronto che non spiega mai quasi nulla, dall’altro non dire che le medicine olistiche e loro tecniche sono alternative che si tratta di una cosa inesatta perché la medicina olistica legando alla medicine naturali è la più antica prendendone tecniche e principi filosofici. Non esiste nessuna medicina alternativa o ufficiale in verità sono etichette di un gioco di potere vagamente razzista per forviare, sottomettere, fine ultimo come sempre il profitto. La medicina è ciò che guarisce ovunque sta al di la ed oltre ogni sorta di confine: epoche, religioni, etnie, etichette, giudizi, storia. Ogni livello di consapevolezza umano in ascesa si nutre di energie sempre più pure e sottili. In questa scala di consapevolezze estrapoliamo la medicina allopatica che impasticca per tamponare la manifestazione sintomatologica della malattia al livello successivo la medicina olistica che va a cercare le cause che l’hanno provocata, sono realmente quote di consapevolezza diverse. I nuovi paradigmi dell’uomo e dell’universo svelati dalla scienza attuale rimettono in seria discussione la nostra visione del mondo, aggrappata, sin dal XVI° secolo, ad una visione cartesiana e riduzionista. Questo è il caso della medicina allopatica, attaccata ad un modello deterministico e causalistico, che ha dato origine ad un impero economico basato sull’industrializzazione della medicina. Le conoscenze della nuova fisica, le teorie della complessità e dei sistemi, la visione ologrammatica stanno scardinando la concezione causale-meccanicistica del corpo per dare spazio a una nuova visione e teoria del rapporto Mente-Corpo. Sebbene la fisica quantistica ci abbia rivelato che la materia è costituita da energia sottile e si palesi sotto forma di informazione, la concezione biologistica dell’essere umano impera tuttora nel mondo medico. Non solo, nella visione quantistica, l’organismo umano viene concepito come una totalità interagente con l’ambiente e con la Materia. La fisica quantistica ha sostituito l’analogia del modello uomo-macchina con quella dell’uomo-rete web di energia, attraversata da informazioni. Le ultime scoperte sulla non-località, sull’entanglement, sulla dualità onda-particella della materia dimostrano che persino la coscienza dell’osservatore interagisce con la materia! Ovvero è la nostra coscienza che crea la realtà, il nostro corpo, la salute, l’armonia così come crea la malattia, il conflitto, il caos. È la coscienza dell’osservatore a collassare gli eventi, a seconda di cosa pensa. È proprio la teoria dell’entanglement a riconoscere un ruolo di rilevanza alla coscienza e alle sue capacità di influenzare la realtà circostante attraverso l’energia/informazione degli atteggiamenti mentali, delle intenzioni e dei sistemi di credenze. Queste teorie trovano riscontri nelle recenti teorie biologiche sui campi morfici di Rupert Sheldrake, nei concetti di risonanza, di informazione, di frequenze e di riconversione dell’informazione a livello cellulare. Questa nuova prospettiva sconvolge completamente un sistema di credenze e di rappresentazioni che, per secoli, ha dominato la scienza e la religione portando a forme di coercizione o di totalitarismo che oggi si estrinsecano nelle campagne di vaccinazioni obbligatorie, nell’assenza di libertà di scelta per le cure, nella demonizzazione dell’omeopatia e delle terapie olistiche. I tempi di una rivoluzione possono anche essere lunghissimi. Ma quando essa avviene è come se si entrasse in un nuovo mondo: «quando mutano i paradigmi, il mondo stesso cambia con essi» espresse l’epistemologo Thomas Kuhn nella sua opera “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” . È il paradigma, il punto di vista, il quadro concettuale, il “mondo”, a risultare mutato. Occorre quindi ripensare tutto: concetti-base, metodi, problemi. Un abisso di incomprensione si spalanca fra i sostenitori di due paradigmi differenti. Non ci si comprende più, non si comunica più. Si hanno concezioni del mondo diverse, anche metafisiche diverse, come sta accadendo oggi tra medicina allopatica e medicina olistica. Il passaggio da un paradigma all’altro segna una trasformazione del modo di vedere le cose. I dati che si hanno a disposizione sono magari gli stessi di prima, eppure vengono interpretati in modo diverso, cioè vengono posti in una relazione diversa da quella precedente. Nel modello classico della medicina il paziente subisce passivamente il suo “destino” e i trattamenti. La causa della malattia è unica, la cura è solo esterna, la medicina è settorializzata. Nel nuovo paradigma le cause della malattia sono complesse e sinergiche, il paziente partecipa attivamente al processo della guarigione, è creatore della sua salute. Le cure sono sia esterne che interne, l’intervento è multidisciplinare, la medicina è olistica. In Italia esistono alcune lodevoli iniziative per formare i medici a questo nuovo modello. In alcuni ospedali vengono sperimentati progetti allineati con il nuovo paradigma, riscontrando un grande consenso e partecipazione da parte dei pazienti. Ci vorrà ancora del tempo per consolidare questo nuovo modo di pensare. Ma ciò che è sicuro, è che non si può più tornare indietro. La medicina non è una scienza esatta, è in costante evoluzione e deve fare i conti con ciò che i sensi fisici non possono captare né misurare, ma che esistono. Deve accettare i limiti del metodo scientifico ereditato da Galileo e inventarne uno nuovo. Quello che per noi oggi è il futuro, fra 20 anni sarà superato e richiamerà un nuovo paradigma. Ma a prescindere dalle nuove conquiste scientifiche e tecnologiche, la medicina soprattutto non deve mai tradire la sua vera vocazione: quella di essere al servizio dell’uomo prima di tutto.( M. N. Urech) La mente: il conscio e l’inconscio – Per poter parlare di mente non possiamo che partire da Sigmund Freud (1856-1939), sulle cui teorie ancora oggi si dibatte. Freud, fondatore della psicoanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia, elaborò la teoria dell’ -Iceberg- secondo la quale l’inconscio governa il comportamento e il pensiero degli esseri umani e delle interazioni tra individui. Secondo Freud la mente non si identifica in tutto e per tutto con la coscienza; viceversa, la coscienza è una piccola porzione della mente: l’Io, nota Freud, non è che non ci sia, ma, semplicemente, è una realtà infinitamente più marginale di quel che si è creduto da Socrate in poi. La stretta connessione tra mente e corpo – Sul finire degli anni quaranta, Moshe Feldenkrais (1904-1984) sviluppò la sua teoria della “consapevolezza attraverso il movimento”, osservando che il trattamento psichiatrico raggiungeva un effetto permanente solo se il progresso era accompagnato da un qualche cambiamento a livello corporeo. Feldenkrais, scoprì che i disturbi emotivi e mentali, così come la cattiva condotta del corpo dal punto di vista funzionale, erano dovuti ad un funzionamento disturbato del nostro sistema nervoso. È solo attraverso questo sistema che può essere espresso il comportamento mentale e fisico. I muscoli vengono attivati da impulsi del sistema nervoso. Non può dunque avvenire alcun cambiamento fisico o mentale senza un corrispondente cambiamento nel sistema nervoso. Qualsiasi cambiamento nel comportamento mentale o fisico di un uomo equivale ad un cambiamento nel sistema nervoso, e si esprime o si mostra nell’attività dei nostri muscoli. Ogni tensione emotiva si manifesta sul piano fisico, con posture scorrette, contrazioni, sforzi, fatiche che non ci permettono e possono portare alle cosiddette “malattie”. Esistono dunque due modi per modificare il comportamento di una persona: attraverso la psiche o il corpo. Il corpo: non solo materia – All’inizio del secolo scorso un altro grande pensatore, Albert Einstein, con la famosa formula E=mc² Einstein ipotizzava che si potesse trasformare completamente la materia in energia e viceversa e calcolava la quantità di energia latente in ogni corpo materiale. Partendo dalla teoria di Enstein, David Ash e Peter Hewitt, in The Vortex: Key to Future Science (non disponibile in italiano) sostengono che, dal momento che la materia e la luce condividono un movimento comune, l’effettiva velocità di rotazione del vortice deve essere la velocità della luce. Ash e Hewitt si domandano: per quale ragione la velocità di rotazione del vortice dovrebbe essere limitata alla velocità della luce? Essi sostengono che, ogni qual volta il movimento del vortice eccede la velocità della luce, una persona entra in una nuova dimensione, in un nuovo mondo, quello della super-energia. Il nostro corpo è dotato di tridimensionalità 1 dimensione: CORPOREA (composta da energia lenta, cioè di MATERIA) 2 dimensione: PSICHICA-MENTALE (composta da energia media -vicina alla velocità della luce) 3 dimensione: ENERGETICA-SPIRITUALE (composta da energia che supera la velocità della luce). Una nuova via: l’impostazione olistica – L’uomo come totalità – Attualmente viviamo in un mondo impostato “scientificamente”, di conseguenza la modalità con cui si concepisce l’esistenza è fondata sul modello meccanicistico. Questo succede anche nel campo della salute, valutiamo il corpo come un insieme di organi, separiamo la malattia da noi stessi, separiamo le emozioni dalle parti del corpo ad esse connessi, cerchiamo di eliminare i sintomi anziché le cause, consideriamo la malattia e non il malato, deleghiamo ad atri in modo totale la responsabilità della nostra salute, CONSIDERIAMO L’UOMO LA SOMMA DI TANTE PARTI ANZICHÉ UNA TOTALITÀ. Si fanno sempre più analisi, di tutti i tipi, ma non per questo la salute è in miglioramento, le analisi ci servono per darci sicurezza, crediamo che individuando una malattia possiamo controllarla, o meglio il medico la possa guarire. Questo va bene se vogliamo eliminare i sintomi, ma non è certo l’atteggiamento adeguato per eliminare le cause, che hanno radici dentro di noi, e la malattia ci segnala che c’è qualcosa di molto profondo da rivedere, da mutare, da risolvere. Nella concezione olistica i pazienti devono prendersi la responsabilità della propria salute, e lo possono fare con la collaborazione dei medici, stabilendo un rapporto corretto, senza delegare quelle che sono le proprie responsabilità nell’ambito della soluzione della malattia: un sintomo può essere fisico ma la causa può essere psichica o energetica. Gli organi, e tutto il corpo non sono più disgiunti tra di loro, il corpo non è scisso dalla mente, e corpo e mente non sono separati dallo Spirito. Così l’ Essere umano non è disgiunto dai suoi simili da tutto quanto lo circonda compreso l’intero Universo. Tutto è interconnesso in questa nuova visione, in questo nuovo modello della realtà che si può definire una visione olistica della realtà, in cui non vi è contrapposizione, separazione, dualismo, ma interdipendenza. Qualsiasi cambiamento nel comportamento mentale o fisico di un uomo equivale ad un cambiamento nel sistema nervoso, e si esprime o si mostra nell’attività dei nostri muscoli. Ogni tensione emotiva si manifesta sul piano fisico, con posture scorrette, contrazioni, sforzi, fatiche che non ci permettono e possono portare alle cosiddette “malattie”. Esistono dunque due modi per modificare il comportamento di una persona: attraverso la psiche o il corpo. Partendo dalla teoria di Enstein, David Ash e Peter Hewitt, in The Vortex: Key to Future Science (non disponibile in italiano) sostengono che, dal momento che la materia e la luce condividono un movimento comune, l’effettiva velocità di rotazione del vortice deve essere la velocità della luce. Ash e Hewitt si domandano: per quale ragione la velocità di rotazione del vortice dovrebbe essere limitata alla velocità della luce? Essi sostengono che, ogni qual volta il movimento del vortice eccede la velocità della luce, una persona entra in una nuova dimensione, in un nuovo mondo, quello della super-energia. La definizione di olismo – La persona che può spiegare meglio il significato di “Olismo” è senz’altro David Bohm, uno degli scienziati più originali ed evoluti del nostro secolo, famoso per le sue innovative ipotesi scientifiche e per la sua collaborazione con il fisico Einstein e con il maestro spirituale Krishnamurti: “Olismo significa comprendere le apparenti divisioni come parti inscindibili dell’unità. Per l’olismo l’esistenza è una organica e indivisibile totalità: la coscienza/informazione rappresenta la sua dimensione implicata o soggettiva, la materia/energia la sua dimensione esplicata o oggettiva. La cultura scientifica si è sviluppata nella frammentazione delle sue discipline e specializzazioni perché ha studiato solo l’aspetto materiale/energetico della realtà e dell’uomo, caratterizzato dalla molteplicità e complessità delle forme e dei fenomeni. La visione olistica-unitaria nasce quando comprendiamo che la coscienza è il centro che unifica la vita in ognuna delle sue infinite dimensioni. E’ necessario rifondare il nostro modo di vedere e comprendere le cose, iniziando col percepire in ogni essere l’unità tra materia e coscienza ossia tra la forma oggettiva del corpo e il contenuto soggettivo di informazione della psiche”. Ogni parte contiene l’intero Nella concezione olistica: tutto è interconnesso ciò che accade in un luogo si ripercuote istantaneamente su tutto ciò che esiste si assume anche che OGNI PARTE CONTIENE L’INTERO, cioè in ogni nostra cellula è riprodotto l’intero programma della nostra salute, noi siamo tutto ciò che esiste e tutto ciò che esiste è in noi. In questa concezione ogni istante presente è eterno e ricomprende la totalità del tempo e dello spazio. Dal punto di vista olistico, tutto ciò che pensiamo e che mettiamo in atto per guarirci condiziona e può aiutare anche gli altri. Se pensiamo olisticamente, i nostri sintomi, la nostra malattia, la nostra esperienza diventeranno nostri alleati, poiché ci indicheranno la strada per risolvere gli squilibri, per ristabilire lo stato di salute ovvero ripristinare l’equilibrio che in un certo momento si era incrinato.