Marcorè nella “Gaberiana” all’Isolotto a Firenze

Chiacchierata – concerto versione estiva con Andrea Scanzi e Neri Marcorè nella piazza dell’Isolotto a Firenze, nella rassegna Gaberiana inventata e diretta da Andrea Scanzi per l’estate fiorentina nel Quartiere Quattro. Neri Marcorè attore e non solo, comico e non solo, imitatore e non solo, doppiatore e conduttore, anche regista cinematografico si scopre, e cantante, che altro? Gli artisti esistono di molti livelli, si va dalla base dai dilettanti ed amatori che ritagliano tempo nel dopolavoro rigenerandosi, su su fino al tetto, a chi gli piace rischiare sperimentando le arti con la curiosità di un bambino, una curiosità innata, che spinge sempre come un sacro fuoco e non muore mai, anzi impara ad autoalimentarsi e rigenerarsi. Neri Marcorè è proprio uno di questi artisti nella forma più alta, che potremmo chiamare semplificando un po’: “leonardiani”, cioè, veri sperimentatori delle arti nel suo insieme, che amano rischiare sempre, che non si fermano al solo conoscerne una, ma spaziano riconoscendo che in ognuna di loro è nascosto un piccolo grande segreto da svelare. Neri Marcorè lo ha capito bene e spazia si è visto: attore, doppiatore, conduttore televisivo e radiofonico, imitatore e cantante, ci chiediamo se non danzi o dipinga. Ricorda Domenico Modugno, ad esempio, che amava muoversi nelle arti sceniche con grande maestria.  La curiosità da svelare è tutto, guida il ricercatore senza sosta, dritto verso il segreto che si cela, come un piccolo tesoro che nell’isola, si cerca con la mappa disegnata su un’antica pergamena trovata chissà dove. Giustamente Marcorè commenta che con la sua voce bassa può fare Gaber e De André piuttosto che Battisti che ha bisogno di vocalità sicuramente più tenorili. In effetti con la capacità di Marcorè di copiare quasi alla perfezione sembra di sentire Giorgio Gaber tornare in vita con i suoi monologhi e canzoni del “teatro canzone” che invento con Luporini. Certamente una forma unica per l’epoca ricordante o ammiccante a Brecht e il suo estraniamento cinese, ma quella altra epoca con canzoni e monologhi in un tempo austero, duro e difficile. Gaber rivive anche se avremmo voluto anche più canzoni, data la presenza anche del chitarrista Massimo germini. Ci rimane la voglia di vedere il concerto tutto senza troppe parole, anche se indubbiamente molto interessanti. Parla Marcorè del suo film in modo entusiastico che fa venir voglia di vederlo, a breve in distribuzione nelle sale italiane. Battute condite con alta ironia si susseguono nel dialogo che scorre via veloce come tutte le cose vere e piacevoli, persino Scanzi si fa perdonare alcune apparizioni televisive.., per la bella idea della rassegna dedicata a Gaber che segue, oltre a Marcorè, con altri personaggi quali: Sandro Luporini. Cesare Cremonini, Roberto Vecchioni, Gioele Dix, Pierluigi Bersani , Giulio Casale .