l’arte di vivere

Lo spazio vitale è lo spazio in cui non soltanto pensi a te ma fai qualcosa per te: ricaricarti centrarti. Nello spazio vitale trovi la connessione con il Se. Lo spazio vitale è il tempo e luogo del qui ed ora, il presente l’unico tempo luogo da abitare, il luogo e il tempo in cui ricarichi le batterie. Fai manutenzione alla tua auto alla tua moto, la curi, la pulisci, compri filtri olio ed acqua, metti il carburante, lavi i vetri, pulisci interni ed esterni andando all’auto lavaggio, gonfi le ruote, controlli l’olio, ecc.. perché allora non fai la manutenzione a te stesso ai tuoi livelli vitali: mente, corpo, spirito, eccetera? Non ti sembra stupido tutto questo? non ti sembra poco intelligente? non ti sembra un tantino strano? Eppure dovrebbe essere più importante della tua moto e della tua auto la tua persona, essendo il veicolo in cui viaggi in questa vita, ed invece curi di più un oggetto che non sei te. È normale questo? Il problema è la mente che non ti funziona bene: la tua mente è malata. La tua mente è imbrattata di: ricordi, emozioni sbagliate, paure, condizionamenti che ti stanno rovinando il tempo che vivi, che ti impediscono di essere libero che ti tengono incatenato che ti schiavizzano ad una società non a caso malata. Così prima di trovare il tuo spazio vitale, il tuo spazio sacro, passi molti anni della tua vita arrancando, barcamenandoti nella corsa della società senza sapere come e dove andare. Barcamenandoti dalla casa da pulire, dai pasti da preparare, dai panni da lavare, dal lavoro da fare, da tutte le varianti che ti succedono strada facendo, rimbalzi da pasqua a natale, dalle vacanze e poi via di nuovo a corsa in un altro anno! credi di vivere in tutti quelli spazi che sono stabiliti e codificati da altri e dentro i quali ti senti stretto nel branco di milioni di persone. È vero che senti che qualcosa non va, ma tiri avanti lo stesso senza mai mollare convivi dentro nella sofferenza e l’insoddisfazione, senti in te che c’è una voce che ti dice che qualcosa non va, ma la lasci parlare in vano e non ti ascolti. Eppure sai dentro di te dove ti porterà la mancanza di ascolto lo puoi intuire con facilità: la mancanza di ascolto e di rispetto per te, la negazione del tuo spazio vitale, della manutenzione ti porta sofferenza, emozioni distorte, uno stato di confusione e sudditanza, soffocamento, in una parola: malattia. Vivi momento dopo momento tutta una serie di sintomi chiari che così non puoi andare avanti ma continui ad arrancare lo stesso senza far nulla, credendo che puoi continuare ancora a rimandare a quando avrai tempo, passano giorni e quel tempo non arriva mai. Fai che al tuo spazio sacro al tuo spazio vitale passino avanti altri mille momenti che la tua mante ti impone. Sei schiavo della società che possiede la tua mente non te ne accorgi, credi di essere te ma non lo sei. Essere e non essere. Il tuo spazio vitale non ha la priorità ci sono altri cento mille altri momenti più importanti che fai passare avanti. E qui sbagli e qui non sei ancora pronto e qui non sei ancora maturo e soprattutto non hai ancora trovato la consapevolezza. Non hai ancora trovato come scegliere, non ti fidi di queste parole. Non hai trovato e scoperto che il tuo spazio di silenzio è la tua preghiera il luogo dove ti ritrovi, dove scopri chi davvero sei, lo spazio dell’essere che si manifesta in te la tua profondità la tua connessione, è la tua gioia è la risposta. Questo spazio si alimenta del lavoro di gruppo dove prendi le informazioni, la carica le tecniche la forza che ancora non hai, quella forza che trovi nel gruppo e ti permette di andare avanti. Quella forza non puoi continuare a rubarla per vivacchiare non devi continuare a non dargli importanza quella forza non devi vederla negli altri e soffrire perché non riesci a costruirla, devi imparare a fabbricarla te qui ed ora. Fabbricare la forza vuol dire yoga, unione con il Se, vuol dire kundalini, vuol dire chakra che si aprono e splendono nella connessione suprema. Quella forza vuol dire abbandonare l’ego individuale illusorio in nome del Se. Tutto questo è il vero ed unico problema centrale dell’umanità che arranca nelle ricerche scientifiche, che si illude andando su Marte e non sa che la ricerca non è fuori ma dentro. L’unica vera reale ricerca umana è dentro e non fuori. Non dimenticare che non importa l’età, non importa se non potrai avere un corpo che riesce a fare asana incredibili come tu fossi un olimpionico, questo non basta anzi nella maggior parte dei casi il talento che ti viene dal karma è fuorviante e pericoloso, ti allontana dalla vera essenza che invece è soltanto naturale e si chiama: costanza e perseveranza. Non mollare! Fino a quando non troverai la costanza e la continuità che sono il vero ed unico talento, non andrai da nessuna parte e continuerai ad arrancare. Vedo persone perse che rimbalzano da un fascino all’altro da un innamoramento totalizzante ad un altro ma non scavano dentro di se quando inizia il lavoro vero di scavo fuggono da se. Per tutto questo è fondamentale non abbandonarsi, smarrirsi nel traffico della vita, nel caos mentale dei clacson e caschi il mondo devi arrivare al tuo gruppo di yoga al tuo gruppo di arti marziali al tuo spazio di consapevolezza, perché quel tempo e quel luogo sono la base da cui partire e tornare. Tempo e luogo nel quale trovare rifugio, nel quale abbandonare quelle che credi difese, potrai affinare le tue armi. Lo spazio vitale è sacro perché ti premette di ricaricarti perché puoi condividere le energie degli altri ascoltare gli altri è ascoltare te stesso quell’ascolto apparentemente bidirezionale è fondamentale. Ascoltare il tuo respiro, l’aria che entra ed esce la consapevolezza di respirare non è solo un esercizio base di pranajama, quell’aria che entra dentro di te nutre miliardi di cellule, ti da la vita sii consapevole! Ascoltare le pulsazioni il battito cardiaco, il tuo cuore è una forma di attenzione comunicazione preghiera. Ascolta il tuo respiro ascolta il tuo cuore renditi consapevole del qui ed ora. Nel qui ed ora c’è il tuo cuore ed il tuo respiro, ci sei te nel presente senza illusioni senza paure, sentiti libero di vivere. Costruisci nel gruppo sacro, nel sacro cerchio dell’energia del gruppo, il tuo momento vitale di ricarica il tuo rito cerimonia sacra. Questo sto cercando di dirti, ma mi stai ascoltando o sei ancora partito con la mente? fai che il mio sforzo di scrivere all’alba abbia un senso. Sei qui in queste parole o non riesci nemmeno a leggerle? Allora fai questo: chiudi gli occhi e respira, respira profondo. Ascolta il tuo respiro, rendilo consapevole, tu sai che imparare ad ascoltarti vuol dire imparare ad amarti. Come pretendi di amare e di portare rispetto ad un altro se non sai ancora amare e portare rispetto a te stessa? È impossibile! Tutte le tecniche che impari di yoga, asana, rilassamento profondo, respirazione, attenzione, tutte le tecniche per centrarti e stare nel presente non potrai mai farle entrare realmente dentro di te nella loro potenzialità se continui a girargli intorno. Tutte queste tecniche sono solo strumenti per trovare la tua essenza profonda e manifestarla. Puoi passare ore, giorni, settimane, anni credendo di fare yoga o thai chi o chissà cosa, potrai passare una vita credendo di fare qualcosa senza abbandonarti totalmente con tutto te stesso, con il tuo cuore, prendendo rifugio e potenziando al massimo l’immenso potere dello yoga unendoti al supremo. Non puoi nasconderti alla sofferenza non puoi uscirne perché per tutti c’è la stessa strada e lo stesso linguaggio del cuore: via verità vita. La via è per tutti uguale e la meta è la stessa illuminazione: sii vivo!