la scelta razzistico satanica del dividere che distrugge il mondo

Ancora e ancora l’umanità non ha imparato. Che cosa non hai imparato? Non hai imparato la lezione: capire che cosa e la pace vera e stabile. Sbattendo sempre la testa l’umanità non ha fatto ancora il salto di consapevolezza che gli potrebbe o gli poteva permettere di uscire dalla demonizzazione, dalla divisione, dall’accusa razzistica di un altro simile a sé. Possibile che dopo le tante guerre non siamo ancora a nulla. La storia umana si potrebbe chiamare anche e soprattutto un infinito elenco di guerre. Ancora l’umanità non ha imparato, non hai imparato dalla storia, non hai imparato dalle guerre, non hai imparato che accusare, dividere, demonizzare l’altro simile essere umano e la strada sbagliata. Dividere buoni da cattivi, cioè sempre essere noi buoni e gli altri cattivi è il principio di ogni guerra. Ogni guerra appare con il solito schema che inalterato non invecchia e si produce sempre attraverso i secoli. L’archetipo del diavolo non muore mai ma si ritrova vivo in ogni epoca sempre pronto a distruggere, sempre pronto a uccidere, sempre pronto al sangue umano, suo nutrimento preferito. Ancora oggi dalla notte dei tempi, nulla cambia il demone della guerra continua il suo lavoro trovando nell’umanità terreno fertile, trovando in coloro che hanno il potere sull’umanità, dei servitori pronti ad inchinarsi ed obbedire a lui. Ecco così che ritornano dalle oscurità profonde della terra ad emergere i vecchi demoni sempre pronti a riemergere quando vengono evocati. L’umanità ancora una volta come sempre ritorna schiava con gli stessi schemi di sempre, della separazione, della divisione in buoni a cattivi. In verità questa separazione e questo conflitto nascono dalla separazione e dal conflitto interiori agli esseri umani, dalla mancanza di unione yogica. Colui o colei che sono separati dentro di loro, e hanno la guerra dentro, non possono essere ovviamente persone di pace. Siamo persone di pace quando siamo in pace con noi stessi e solo di riflesso con il mondo. La mancanza di pace interiore è l’origine delle guerre. La separazione interiore fra bene e male, il non riconoscere che siamo tutti luce e non luce, per questo non possiamo mai permetterci di giudicare e di decidere chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Tutti sono sempre l’uno e l’altro. Noi mortali non siamo il giudice supremo, noi umani non siamo i giudici tra le parti, perché il nostro giudizio non è imparziale, il nostro giudicare è vincolato e condizionato. Sono le condizioni economiche, sono le scelte ideologiche, sono i progetti di vendetta, ogni giustificazione, ogni motivazione viene chiamata da una delle parti a giustificare un’aggressione, motivandone la violenza. Troppo spesso non si ascoltano nemmeno le due parti per la troppa fretta di condannare, abbiamo già preso una posizione sull’altra. Si entra così nel conflitto che va a demonizzare una persona, un gruppo, una razza sull’altra, un’etnia sull’altra e così via. Ed ecco arrivare i litigi di ogni forma, i processi, i campi di concentramento, i gulag, le torture di ogni tipo, le sevizie e le violenze giustificate. La storia umana è segnata da una lunga lista di conflitti, di guerre, di stermini, di olocausti, di genocidi. L’uomo si ritiene evoluto, moderno, ha inventato macchine sempre più sofisticate per andare velocemente da una parte all’altra della terra, per cercare di conquistare lo spazio ma non è sceso nell’unico posto che doveva armonizzare in primis: la sua interiorità. Non è andato dentro di sé perché dovrebbe ammettere che è un egoista accentratore ed un violento e fare il dovuto voto di umiltà. Tutta questa ricerca, tutta questa tecnologia, non sono state utili ad imparare la lezione vera, che ancora oggi si ostina a non volere raggiungere ed imparare. Sappiamo bene che queste armi di distruzione di massa possono uccidere milioni di persone, possono sterminare gran parte degli esseri umani sulla Terra. Siamo davvero consapevoli degli strumenti di morte che abbiamo a disposizione, che abbiamo creato? Coloro che ne hanno di più sono i padroni del mondo, si sentono al di sopra degli altri. Quelli che hanno le armi più letali non vogliono essere contraddetti, bisogna sottostare a loro, esattamente come succedeva molti secoli addietro, quando re, imperatori e faraoni si innalzavano a Dio, sopra a tutti, padroni del mondo. Quando l’uomo non ha la consapevolezza dei propri limiti, quando il suo ego straboccante, arrogante e tronfio diviene schiavo dell’archetipo satanico, mette in azione la sua tecnica preferita: la separazione in buoni e cattivi. Ancora oggi siamo ancora lì, come dall’inizio sei tempi cadiamo ancora nello stesso errore di sempre. Il denaro il potere divengono il fine primo ed ultimo, l’uomo rinnega Dio e se innalza lui stesso a Dio. L’uomo o parte dell’umanità, una nazione, una etnia, dall’alto della sua torre di Babele, si innalzano a razza eletta sugli altri commettendo un abominio. Non esiste una razza eletta, non esiste un popolo eletto, esiste l’umanità e tutta allo stesso modo senza nessuna esclusione, è amata da Dio Padre di tutti nessuno escluso.