la guerra al sacro


cosa c’è dietro alla guerra al terrorismo? Se lo chiedono in tanti tutti quelli che non si fidano troppo del telegiornalismo notiziarismo mondiale al soldo dei potenti d’occidente. E se che la guerra al terrorismo fosse in realtà un’altra guerra? Lo si deduce dai tempi in cui escono i cosiddetti attacchi, lo si vede da chi e a chi porta vantaggio. Lo si deduce che non attacca mai o quasi mai i potenti occidentali europei in primis ma sempre la gente. Sembra proprio un terrorismo servo dei poteri forti occidentali al suo servizio come lo erano una volta in Italietta le brigate Rosse che sortivano fuori sempre in odore di campagna elettorale e uccidevano chi gli veniva comandato. Sembra che quell’Italia sia stata una sorta di topolino bianco per sperimentare dopo alcuni decenni su più larga scala. Dalle stragi italiane alle stragi europee, occidentali. Allora di che o di quale guerra si tratta fatta e finanziata da chi contro chi? Non è questa la guerra contro l’individuo e la sua libertà? La guerra che usa la paura della morte il panico nelle città per rafforzare un potere militare? La guerra per creare un mondo di schiavitù? La guerra performançe per le tv del mondo? La guerra per formare un grande stato mondiale ubriacato intossicato con ogni mezzo? La guerra per plasmare un grande popolo di nazioni far locche fasulle? Una guerra che stabilizza il potere in mano ai signori del mondo che dall’alto della stanza dei bottoni dirigono ogni individuo della Terra? Non è questo il loro sogno occulto e poi non più di tanto? E smettiamo di dire che non c’è un complotto il complotto mondiale sovranazionale è stato accuratamente preparato per conquistare il mondo gestire le menti dei singoli la loro sacralità lo hanno del resto fatto capire e dichiarato loro stessi.. Gli stati nazionali come l’Italia non esistono più se non simbolicamente. Pezzo dopo pezzo un po’ per volta viene sbriciolata la sovranità nazionale. Stati e statarelli satellite non hanno più sovranità i loro governi servono come esecutori di comandi, dunque non sono nemmeno terreno di attentati essendo già asserviti.. Una guerra combattuta sugli schermi sulle finzioni sulle notizie farlocche credute vere. Ecco presunte stragi finti nemici che nascondono la verità, il fine che eseguiscono.

Il loro nemico quello vero è un altro. È vero non è guerra di religioni non è la solita crociata cristiani contro musulmani che vogliono farci credere. Sicuramente da un lato è guerra all’individuo alle sue libertà con quello che rappresenta. È guerra contro il singolo essere umano evoluto che non combatte più in nome di qualche re o signore della guerra, ma tenta di essere libero di evolvere migliorarsi crescere. L’individuo libero dalla gabbia gli fa paura, perché capisce ricerca la sua individuale libertà è considerato una minaccia pericolosa è fuori dagli schemi non è pilotabile non è controllabile è imprevedibile, politicamente, economicamente ecc… intanto dagli schermi la solita musica: continuano a vomitare notizie ben manipolate a cui la gente abbocca, sempre negative e di conflitto tra le persone, infettando il cervello a milioni di esseri umani facendoli vivere nella contaminazione mentale del conflitto, nell’illusione in una strategica solitudine controllabile. Gli attentati li potremmo chiamare attentati ad effetto, falsi e veri che siano fanno il gioco del terrore del potere, di un certo potere diventato terrorista assassino per la paura di perdere la sua sovranità, distribuisce paura per mantenersi in vita.

Al di la di cosa dobbiamo credere e di cosa ci vogliono far credere è guerra alla libertà dell’individuo su scala globale. Ecco perché l’atto simbolico del distruggere il passato i suoi monumenti il suo senso storico la sua memoria che fa forti. Hanno bisogno di una cultura globale massificata totalitarista, ti tenerci sotto scacco in rapida corsa per non farci pensare ne evolvere, verso le illusioni, che inquadri e coinvolga milioni di persone sotto un unico monopolio economico dove tutto ma proprio tutto è nelle loro mani. Intanto smettiamo di puntare l’indice verso i difetti del mondo verso le critiche agli altri che per forza essendo umani sono come noi imperfetti, smettiamo di voler sempre ragione, iniziamo a puntarlo verso di noi e cambiarci dal di dentro questo lo possiamo davvero fare.