i due emisferi del cervello ed oltre

Il cervello è certamente l’organo più complesso e affascinante del corpo umano, la struttura biologica che maggiormente ci differenzia dagli animali. La cosa più straordinaria del cervello è che non si tratta di un organo statico, ma di qualcosa che muta e si trasforma grazie agli stimoli e alle esperienze a cui è sottoposto. Per questa ragione è possibile parlare di cervello “plastico”, da intendersi come una struttura dinamica. Il cervello è diviso in due emisferi – La sua parte anteriore è divisa in due emisferi, emisfero destro ed emisfero sinistro, i quali presentano significative differenze funzionali: così come il linguaggio è un aspetto caratterizzante della parte sinistra del cervello, la capacità di percepire in modo globale un quadro, una mappa o un insieme di immagini, cogliendo i rapporti presenti tra gli elementi che li compongono, è una dote tipica dell’emisfero destro, considerando per semplicità tutti destrimani. Nei mancini il discorso è rovesciato. le intuizioni: illuminano il cervello! – Il ruolo dominante dell’emisfero sinistro nei processi linguistici, sia scritti che orali, potrebbe erroneamente far pensare che questa zona abbia funzioni più importanti o “elevate” rispetto all’emisfero destro: numerosi studi hanno dimostrato invece come i due emisferi cerebrali presentino differenti specializzazioni, tutte fondamentali nella realizzazione dei processi cognitivi e nella costruzione del pensiero in senso lato. Cervello: ingegnere o poeta? Entrambi! – A livello generale si può affermare che l’emisfero sinistro del cervello è “l’ingegnere”: oltre ad essere specializzato nei i processi linguistici, comanda in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero; in altri termini, il cervello ingegnere è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà. L’emisfero destro, invece, è il “poeta”, più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli. La dominanza degli emisferi del cervello – Un emisfero diventa dominante sull’altro quando svolge processi e funzioni che l’emisfero opposto non è in grado di gestire in modo altrettanto competente. Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione, la dominanza è riservata all’emisfero sinistro; al contrario quando disegniamo o guardiamo un’immagine, sarà l’emisfero destro ad avere dominanza su quello sinistro. Il cervello non va comunque inteso come scisso in due parti a se stanti: cervello poeta e cervello ingegnere sono strettamente connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che permette al cervello di integrare le elaborazioni delle varie aree. Gli emisferi funzionano sempre in sincrono – L’importanza dei due emisferi e della loro interazione è dimostrata dal fatto che una lesione delle aree cerebrali responsabili dei processi linguistici, causa una perdita della capacità di parlare o di comprendere il linguaggio, facendo sì che una persona, pur riconoscendo visivamente un oggetto e sapendolo usare, non sia ad esempio in grado di descriverlo o di attribuirgli un nome. Un deficit o una perdita di funzionalità a carico dell’emisfero destro può impedire al soggetto di riconoscere volti noti così come oggetti conosciuti; la persona in questione potrebbe essere perfettamente in grado di spiegare verbalmente ciò che vede senza sapere minimamente di che cosa si tratti (può descrivere una caffettiera parlando della sua forma, della sua grandezza, del manico, del colore senza però riuscire a risalire alla sua utilità). La dominanza di un emisfero varia anche in base allo scopo – In pratica, nessuno utilizza sempre e solo funzioni appartenenti all’uno o all’altro emisfero; il cervello umano sfrutta entrambi gli emisferi e le corrispettive specializzazioni, anche se, a seconda delle varie situazioni, vengono predilette modalità analitiche piuttosto che emotive e globali. Inoltre, è importante sottolineare come una stessa funzione mentale possa essere di competenza dell’emisfero sinistro o di quello destro a seconda di ciò che si vuole ottenere: i musicisti percepiscono la musica in due modi differenti: se vogliono lasciarsi trasportare dal suono e verificarne l’armonia “ascolteranno”, in modo inconscio, con l’emisfero destro; al contrario, se vogliono analizzare la melodia da un punto di vista tecnico interverrà, in modo automatico, l’emisfero sinistro. Ma tutta questa ricerca si limita ad un lavoro pressoché interno quindi limitato e definito non tenendo conto di quella che è invece la relazione ampliata tra cervello come centralina ricetrasmittente di segnali considerati esterni. Come attivarla e che cosa si intende per segnali esterni? Come attivare la potenzialità di trasmissione e recezione di segnali celebrali e sua successiva elaborazione linguistica ce lo insegnano le tecniche yogiche. È lo yoga stesso che nella sua pratica millenaria ha sperimentato ed attivato le potenzialità di trasmissione del cervello. Il lavoro tecnico di attivazione della kundalini energia sopita alla base del primo chakra da risvegliare e lasciar fluire lungo le nabi i tre canali che scorrono in prossimità della spina dorsale. Questo presuppone l’allineamento completo ed attivazione dei chakra e la loro distribuzione energetica bilanciata. La pratica ad esempio del Nada Yoga lavora nelle sue varie tecniche armoniche nel bilanciamento dei chakra come anche lo yoga fisico e il pranajama stesso. Il suono armonico armonico è il riferimento. Tutto concorre al bilanciamento dei chakra e ad attivare la kundalini arrivando all’attivazione della connessione con la mente suprema di riferimento biblico. La trasmissione con il Se supremo è la potenzialità latente da attivare ed uno dei fini primari dello yoga stesso e delle sue varie tecniche e scuole tradizionali. Ovviamente se i chakra sono disallineati anche emozioni e pensiero quindi il lavoro cuore intestino cervello e loro collaborazioni, sarà disarmonico e disallineato. Essere fuori allineamento vuol dire pensare ed emozionarsi in modo disequilibrato forviante e quindi avere anche un lavoro karmico ancora disarmonico. Non ultima la meditazione costante quotidiana è l’arma per tenere pulito il cervello le emozioni.