La guerra della burocrazia

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Oltre la mia cosiddetta e benedetta arte a cui devo dar necessaria forma trovandomela dentro per vivere, devo come i più, da molti anni subire attacchi di ogni tipo dalla burocrazia. Gli attacchi della burocrazia si sono sostituiti ed integrati a quelli subiti nell’età scolare di 22 anni iniziata a 5 anni e finita a 27. Attacchi burocratici ho avuti molti a tutti i livelli sull’arte e su tutto ciò che era possibile attaccare. Oggi la guerra non più diretta viene fatta così sui cittadini, opprimendoli con la burocrazia, facendogli perdere il sonno, uccidendoli più o meno lentamente. Le mie parole non sono un modo per suscitare la pena di nessuno, ma un modo diaristico ed analitico senza licenze poetiche, per dire e far conoscere come vive si vive in Italia. Che si sappia e si dica al mondo quello che dobbiamo subire. Si subiscono attacchi da una burocrazia sanguisuga che vuole continuamente spremere soldi, che chiede denaro andando a cercare dove hai sbagliato, in una denuncia o in una tassa pagata male o a metà e lo fa nel modo più aggressivo prepotente che può. Inviando documenti che spaventano e terrorizzano, dicendo che se non paghi entro la scadenza dovrai pagare di più e di più ed ancora di più… Ma dici: servisse a qualcosa? invece da l’altro lato si vedono invece sprechi a tutti i livelli dalla casta politica, di cui anche la burocrazia è serva. Ci siamo abituati, ci abitueremo a questo sistema, no mai. Ovviamente non danno spiegazioni li devi supplicare di dartele, devi strisciare, andartele a cercare. Ho subito molte inchieste dall’Enpals quando era in vita, l’ente di previdenza ed assistenza dei lavoratori per lo spettacolo che mi inviò addirittura un ispettore, lo stesso che andava al festival di San Remo! Era un servo mezze maniche che tartassava anche piccole associazioni culturali non a fine di lucro di una piccola città di provincia come la mia, nessuna pietà. Il compito sempre lo stesso: spremere più soldi possibili senza nessuna protezione dagli enti della città, a cui sicuramente facevo da una vita un servizio, dal 1988 al 2008. Trent’anni, con la mia associazione per l’arte distribuita come servizio a: studenti provenienti da varie regioni italiane e da nazioni estere, pensionati, invalidi di varia natura, psichici e fisici, cittadini di varie età, che si avvicinavano e vivevano esperienze grazie al teatro, alla musica, alla danza. Quale ricompensa ho avuto? Il Comune di Siena ha anche lui a parte dare qualche cioccolatino in campagna elettorale ed ospitare qualche spettacolo quando ha voluto qualche politico o burocrate, ha tartassato facendo pagare l’Imu ingiustamente per alcuni anni, quando si sa che ad associazioni (l’ho saputo tardi per mia disinformazione e male informazione dall’ente che pagavo: Confesercenti) circoli Arci che fanno un servizio dedicato al sociale, non pagano queste tasse da un certo anno in poi come sono le parrocchie e le attività decentrate della chiesa Romana. Quando sono andato a dirgli qualcosa a questi signori cadevano dalle stelle. Quindi come se fossi equiparato ad un ristorante o a un grande teatro del centro storico che fattura milioni di euro o ad un cinema pubblico, abbiamo pagato tasse ingiuste eccessive e multe. E poi le tasse più vergognose e scandalose le richiede in modo aggressivo e prepotente l’Ufficio delle Entrate. Alla morte di mio babbo mi hanno chiesto le tasse, secondo loro mancate, di un reddito di affitto di un appartamento che era stato venduto. Dovevo pagare le tasse di una persona deceduta e di un appartamento che non esisteva più. Incapaci e spietati burocrati mezze maniche da noi cittadini pagati, sono lì ogni giorno a spulciare i nostri documenti che abbiamo presentato a questo e quell’ufficio comunale, regionale o nazionale, aiutati (si fa per dire) da Caf centri di Assistenza Fiscale o da altrettanti Amministratori incompetenti. Lì a cercare l’errore a cui aggrapparsi. Per non dimenticare le folli bollette delle utenze Gas Estra e telefonia Tim (2800 €) e con cifre spropositate che ho conservato per ricordo. Ma la salute che si perde con la preoccupazione e lo stato d’animo che creano queste situazioni chi ce la ripaga? Tutto questo è solo la mia esperienza, spero e non vi auguro che non viviate quello che ho dovuto e devo subire io. Vorrei andarmene dall’Italia come sono emigrato da Siena, città dove vivevo e sono nato, ma ho qui la mia vita, affetti. Quale terra, città o nazione saprebbe proteggermi ed è disposta ad accogliermi ed ospitarmi senza tartassarmi, rispettando la mia libertà di cittadino ed essere umano? Intanto loro sono sempre in agguato per spremerti il sangue ucciderti lentamente. E si dice che tutto quello che ci capita ce lo meritiamo Karmicamente, il mio karma non mi ha fatto mai mancare niente. Cari italiani che lavorate nella burocrazia, cari italiani che indossate una divisa, sapete chi servite, anche contro voi stessi e le vostre famiglie, voi che arrivate lentamente ed indirettamente ad uccidere, siete consapevoli?

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