il giog(c)o della finzione (monologo)

Viviamo in una società finta dove persone finte ridotte a zombie vivono finte giornate con facce finte prive di verità recitano una parte che altri hanno scritto per loro come in una commedia o dramma, un dramma comico o commedia drammatica, comunque grottesca finzione. Una parte uguale a quella di milioni di altri zombie maschere. Una grottesca commedia di maschere del: come va tutto bene, dove chi fa la domanda fa anche la risposta, in verità fregandosene in realtà di chi muore di fame all’angolo delle strade del sud del mondo. Assistenzialismo finto solidarietà finta al servizio di qualcuno che invece dietro ma non troppo si arricchisce nascosto da qualche parte che non si vede e non si conosce del tutto. Attentati finti, sbarco su lune finte, dove il cinema ha preso ormai il posto della cosiddetta realtà. Tutti spettatori di un globo che distribuisce film di finti innamorati, di come ci si deve comportare, in una parola: fingere di vivere recitare la finzione. Finti cibi avvelenati fingono di nutrire finte medicine avvelenate fingono di curare, finti medici in camici bianchi spiritosi ed arroganti sempre distanti e distaccati fingono di dare finte cure. Finti religiosi nelle loro cappe fingono di portare a Dio distribuendo assoluzioni e fingendo di proteggere dal male vero e dal peccato. Nelle società umane la finzione è il vero padrone che possiede e sottomette riducendo a schiave milioni e milioni di persone. Finte democrazie finti politici finti governanti fingono di gestire una finta nazione con finta democrazia che ha una finta sovranità popolare, che si chiama democrazia senza esserlo. Finti nemici stanno alle porte per fingere di uccidere pronti per contribuire alla fabbrica delle paure da alimentare quelle si sono vere. Intanto progrediscono avvelenamenti veri nell’aria nelle immagini nei cibi nella terra quelli tutti veri. Gli effetti devastanti veri del grande olocausto della finzione vanno avanti senza preoccuparsi del dilagante pianeta della plastica quella vera che entra ovunque, senza preoccuparsi dei pesticidi veri o delle scie chimiche vere o del fluoro vero nelle acque nelle gomme americane nella coca cola e nelle bibite gassate nei dentifrici, il fluoro che chiude ottenebra la ghiandola pineale riducendo l’umanità a zombie pilotabili schiavi servi dei regimi planetari totalitari Usa e getta. La natura stuprata sfruttata dall’uomo in modo sconsiderato violento incosciente rimane vera, orai anni luce distante dalle società umane schiave di se stesse del sistema che hanno costruito. Una lenta inesorabile auto distruzione avanza silente. Un sistema che asservisce le persone rendendole deboli impaurite avvelenate violente. Milioni di persone scisse in loro stesse condizionate confuse, da finte educazioni, finti principi, gonfiati dai cibi finti in una finta società farcita di vera violenza che vive in una finta pace. Intanto sempre più grandi televisioni tele evasioni tele invasioni tele eversioni tele inversioni tele invenzioni del mondo vomitano sui popoli montagne di notizie quasi sempre violente costruite ad arte così perfette da essere credute vere, montagne di pubblicità per acquistare velocemente prodotti usa e getta. Intanto moduli comportamentali filtrano dal cinema dalle mode dai giornali dalle radio, per addestrare fin dall’infanzia dall’educazione scolare gli zombie a come devono pensare agire comportarsi ecc.. la verità non è utile ad un certo tipo di potere, la libertà non è funzionale ad esercitare il potere nelle società umane. Zombie superficiali nei loro atteggiamenti in un vuoto freddo cuore insensibile guardando schermi colorati traslucidi in terza dimensione ammutoliti che si credono istruiti e pieni di conoscenze ma in realtà cafoni e ignoranti. Indifferenti assistono a scene di sangue trangugiano cibo alla plastica non staccando mai gli occhi dal tele schermo dal loro computer dal loro telefonino, schermo strumento del potere, che vampirizza tutta la loro energia fino all’ultima goccia lasciandoli vivere in una lunga agonia una vita avvelenata. Una lenta tortura che non è nient’altro che la lunga agonia destino dell’umanità o di una grande parte di essa. Per chi vuole volesse uscirne trovi se vuole la via di fuga dal labirinto verso la libertà. Buona vita cari fratelli a riveder le stelle.