bellezza, ricchezza, consapevolezza, rivelazione, rivoluzione, meditazione.

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C’è uno sconvolgimento che potremmo dire illusorio ed inconcreto storicamente, fatto di violenza e sangue, impropriamente detto nei libri di storia: rivoluzione. La, le rivoluzioni della storia umana non sono delle vere e proprie rivoluzioni evolutive, ma semplicemente dei cambiamenti illusori, delle modifiche del potere, delle sue visioni condivisibili, delle variazioni di rotta cicliche, che magari creeranno anche un certo miglioramento nelle popolazioni e nei periodi a venire, che ne risentiranno gli influssi, ma successivamente, lo insegna la storia, arrivano altri momenti e dinamiche, talvolta per non dire, di caratteristiche opposte. Flussi e riflussi. Tutti queste vicende come: la rivoluzione bolscevica, cinese, americana, francese ed altre ancora passate, sono poi modificate nel tempo, divenendo altro. Le rivoluzioni non sono quindi qualcosa di permanente, qualcosa di stabile e duraturo, come superficialmente si potrebbe credere, ma fanno parte della storia che è un continuo divenire di flussi, che prendono una forma ed una direzione e dei suoi opposti, dopo un tempo determinato, che vanno nel senso spesso inverso. I flussi della storia sono umanamente ingestibili.  Potremmo dire che gli opposti per una naturale legge di attrazione si attraggono, si completano e dialogano a vari livelli. Sembra che la storia e di suoi cicli, sottostia a delle mutazioni che vanno al di là dello stesso tentativo di controllo umano e del potere momentaneo è un fatto. Attraversando i secoli possiamo vedere che la storia umana, quindi le società umane, ricadono sempre negli stessi, possiamo dire: errori. Ma bisognerebbe capire che cos’è un errore, che visione se ne può avere e quali risultanti.  L’errore è qualcosa di momentaneo e interpretabile.  Ci sono ambiti di soffocamento e di aggressione da parte di un certo potere e con il tempo, si finisce per rispondere a questo con aggressività che porta ad un sovvertimento. Aggressione sommata ad aggressione porta ad uno scontro, frattura. Sembra che l’uomo e l’umanità rimanga sempre simile a sé stessa, che più di tanto non impara e compie sempre gli stessi errori. Si comprimono le dinamiche oppressive, che portano a guerre e violenze talvolta enormi spargimenti di sangue. Interi popoli vengono estirpati dalle loro terre, talvolta si tratta di milioni di persone, che vengono uccise per appropriarsi delle loro ricchezze, oro, terra, petrolio, ricchezze varie o semplicemente idee non corrispondenti. Olocausti e genocidi si incontrano in certe fasi storiche, quando non sono malattie contagiose o virus letali. Si tratta di mutazioni incontrollabili, corrispondenti a regole che non hanno a che fare soltanto con i tentativi umani di dar forma ai cambiamenti, ma che si attivano in un complesso atteggiamento strutturale, che ha a che fare con corrispondenze forse molto più ampie, ultraterrene certamente, sconosciute ai più. Che siano: stelle, pianeti, divinità o riti particolari, si sono viste, ipotizzate varie possibilità, che interagivano ipoteticamente, ma quanto ne sappiamo di quell’ambito approfondito da pochi, che chiamiamo semplificando con una parola: mistero. Il mistero è un grande calderone a cui pochi hanno possibilità di accedere e per periodi limitati. Ci sono dei magnetismi che in qualche modo si formano nelle complessità del mondo e delle sue variegate energie, flussi che formano qualcos’altro, quando ci sono le caratteristiche adatte. Quanti eventi e dinamiche sconosciute all’umanità, vanno ad influenzare avvenimenti che riguardano interi popoli? Sono forse sconvolgimenti tutti esterni, ma dentro l’umanità in quanto persona, cosa cambia? Quanto l’uomo e l’umanità imparano per non ricadere in errori simili se non peggiori? La maggior parte degli accadimenti e delle loro dinamiche è misterioso e sconosciuto, si cerca semplicemente una semplificazione e la scrittura della storia in qualche forma lo è. La storia ci racconta dei fatti, ma è pur sempre relativa e circoscritta ad un racconto limitato di pochi, ad una visione di qualcuno, che in buona fede o meno, riporta fatti ed accadimenti. In verità chissà davvero come sono andate le cose e che forma prendono nel tempo che ce le racconta? La storia stessa da cui il tempo prende inizio, la venuta del Cristo, è sospesa tra storia e leggenda, eventi accaduti o non accaduti, avvolti in un mistero sconfinato. Ed è proprio il tempo, che in ciò che accade, sembra metterci lo zampino e trasformare tutto quello che ci riguarda, in una visione altra. Quello che i saggi, i loro libri, ai quali possiamo anche dare una accezione di sacralità alta, vista da un punto di valutazione energetica reale, ci dicono che il cambiamento unico, radicale, passa esclusivamente dalla conoscenza di sé, nella capacità di compiere il percorso alchemico interiore, dal nero al bianco, dall’ego al se, dall’individuo in quanto omocentrismo alla connessione yogica sacrale. Bellezza esteriore è quindi risultante di una bellezza interiore. Ricchezza sempre rivolta non a beni materici, ma alla saggezza. Consapevolezza come raggiungimento di stati di conoscenza, il tutto approda a stati di veduta oltre, visione del Se appunto, che concede di leggere il suo libro, attraverso accessi consentiti, la Parola. Ecco che la rivoluzione quella perpetua, ha a che fare non con qualcosa di esterno, ma riguarda un viaggio prettamente  e squisitamente interiore, un percorso alchemico umano dall’oscurità alla luce. Quindi usiamo il termine rivoluzione, come un uso appropriato del percorso terreno, inteso come uso degli stati di sofferenza trasmutati in maestri di vita. Per compiere questo viaggio di unione alla luce, è necessario l’uso di ingredienti e strumenti da scegliere e sperimentare strada facendo. Il corpo umano ha un potenziale come struttura anatomico – fisiologica, già predisposto per questa ascesa, non è una forzatura per cui l’energia da oscura, diviene luminosa e si fa verbo sacro. Possiamo semplificare affermiamo che è il senso stesso della vita, la sacra connessione e il percorso in sua funzione esclusiva: la via del Se. La difficoltà per molti quasi totalmente irraggiungibile è quella di mancar fede a sé stessi, non avere ben a fuoco strumenti e priorità, perdersi nel caos dell’illusione ed affondare nella sofferenza, finendo per buttare un’altra vita, una ulteriore possibilità. Il tempo è sacro, è una opportunità che non va sprecata, perché non è poi molto e ne va fatto un uso legittimo, rispettoso, senza forzature, le prove che ci vengono inviate, sempre giuste ed appropriate vanno affrontate senza lasciarsi troppo assorbire e coinvolgere, senza appesantire il karma, con equilibrio e compassione, sapendo che appartengono sempre ad un mondo illusorio e sono sue proiezioni.