Shavasana viaggio oltre la “morte”

An illustration of a woman doing yoga in the sunlight
Shavasana la posizione del cadavere nello yoga tradizionale è conosciuta come la posizione più difficile ma anche la più benefica. Molte posizioni yoga, quante sono? Infinite probabilmente visto che in potenzialità il corpo può fare una sterminata serie di posizioni e sequenze più o meno dinamiche, asana con moltissime varianti. La più difficile è questa perché è prevista una immobilità totale da tenere a lungo. Per 15 minuti o meno non ci sono molti risultati profondi a meno che per effetto di sommazione ed allenamento non sei già in grado di arrivare in profondità. Ma quanto è profonda la profondità e dove si trova il suo fondo? Certamente nel non desiderio di arrivare da qualche parte. Per avere risultati di trasformazione sono necessari da 30 minuti in su. Consiglio per lo meno 30 minuti per iniziare al primo mese e poi passare gradualmente a 40 ed oltre fino a tenere un ora nel tempo. Un ora al giorno sarebbe già un modo per cambiare la vita in modo radicale! Certo se si fa in gruppo guidato potrà essere più facile. Se riuscite a fare un ora per alcuni mesi è probabile che riuscirete a disattivare la mente che è la più bella esperienza che si può avere in questa vita. La disattivazione della mente ti da un senso di libertà assoluto e uno stato di beatificazione totale da cui non vorresti più uscire. Se siete paurosi non spaventatevi ma abbandonatevi a questo stato che è un livello di vita completo non si rischia nulla. Dire che Shavasana la posizione del cadavere è l’essere davvero totalmente in vita non è una assurdità perché la mente spenta permette agli stati profondi che normalmente lei prevarica e soffoca assorbendone energia, di uscire dal corpo e fare esperienze e viaggiare in astrale. Una meditazione di tre ore è già un modo per capire che cosa vuol dire in pratica e non con le parole Shavasana. Shava in sanscrito significa cadavere, infatti quando ci rialziamo dobbiamo aver vissuto una esperienza di morte e rinascita – ritorno in vita. Morte dal disordine del corpo in tensione e della mente possessiva ed irrequieta dalla follia e illusione nelle sue molteplici combinazioni. Una fase di Shavasana prevede il calore una sorta di effetto termale che scalda il corpo facendolo sudare e detossinificandolo e risintonizzandolo. Oltre il calore c’è la totale e completa disattivazione di ogni parte del corpo quindi non si sente più il corpo fisico ma un senso di unione totale. All’assenza di sensazioni fisiche si sostituisce uno stato di consapevolezza energetica profonda. Questo stato assomiglia alla morte ma certo è che c’è in essa una profonda lucidità ed una estrema consapevolezza. Siamo come dentro una bolla non fisica ma presenti come non mai. La fronte è fresca e quindi i due chakra della corona sono attivi e tutti gli altri del corpo allineati e purificati. La kundalini è quindi ascesa siamo in connessione con il Se. Sarà da quel punto in poi che la mente ormai acquietata da pensieri ossessivi che viaggiano a rotta di collo possedendo la persona ed assorbendole troppa energia, potranno vivere l’esperienza beata di disattivazione della mente. Morire e rinascere in questa vita. Ecco che allora tutte le posizioni dello yoga fisico, del pranajama della concentrazione, vanno a confluire in Shavasana. La maggior parte degli insegnanti – istruttori lo collocano solo come fine di lezione (non c’è mai abbastanza tempo..) ma in effetti è molto di più ! L’effetto trascendenza si intende quindi come un andare oltre lo stato mentale dove risulta impossibile lo stato di non pensiero, dove si acquieta la mente dilatandone gli spazi tra un pensiero e l’altro, ma dove non è possibile spegnerla del tutto. La meditazione trascendentale non è solo un mantra personalizzato!
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Trascendere andando oltre il corpo. Per cambiare nel senso di guarire il corpo materiale arriveranno a farsi sentire anche dei dolori a volte anche molto forti oltre ogni genere di distrazione oltre la mente stessa: dolori (cioè guarigione), pruriti, zanzare, rumori, eccetera che faranno distogliere il non esperto o la persona che non si impegna abbastanza. Ma tutto lo yoga ed ogni cosa della vita senza impegno desiderio di scoprire, costanza, voglia e curiosità di conoscenza, aspirazione a migliorarsi non ha nemmeno senso di essere o di esistere. Lo Shavasana lo pratico dalla metà degli anni 70 lo avevo conosciuto come training autogeno senza sapere che cosa in realtà fosse e quali immensi benefici avrebbe portato alla mia vita ed a tutti quelli a cui l’ho fatto incontrare. Non dovete aver sonno altrimenti dormite, Shavasana si fa quando il sonno non c’è. Certamente è necessaria una guida esperta che conosce dove portare poiché conosce il viaggio da fare ed i suoi spazi da raggiungere come uno scalatore in montagna. In assenza di essa anche una voce esterna o una musica o entrambe o la propria voce che guida ma meglio in due modi: individuale e in gruppo. La mente essendosi riposata al risveglio sarà più lucida e brillante come se avesse avuto un lavaggio come altro difficilmente potrà fare. Anche la meditazione seduta lavora potentemente sulla mente ma è forse più difficile da tenere a lungo specialmente seduti a terra perché le gambe iniziano ad informicolarsi a far male le ginocchia. Ovviamente luogo e guida fanno la differenza. Non tutti i luoghi sono uguali e non lo sono tutte le guide lo sono. Pronti per imparare a viaggiare? Vi auguro una buona morte, buon viaggio e buona rinascita.