non tutto lo yoga è yoga

Come tutte le cose che si diffondono molto ci sono quelle che mantengono una loro integrità ed autenticità e quelle che al contrario la perdono. Questo è rivolto alle cose, energie, tecniche, cioè conoscenze provenienti da altri mondi e culture oltre quello occidentale. Ci rivolgiamo alla disciplina dello yoga per cercare di fare luce ancora una volta su come scegliere una scuola o un corso. Intanto per avere i requisiti di scuola deve esserci un maestro di riferimento che sa dove andare e dove portare gli allievi altrimenti non ha nessun senso. Il proliferare di corsi ad ogni angolo di strada dove insegna chiunque è un fatto che fa pensare al bisogno enorme delle persone di uscire dal soffocamento globale delle città in particolare. Quelle che se ne rendono conto, riescono per qualche istante di lucidità a tirar fuori la testa dal caos di illusione in cui vivono immerse senza rendersene minimamente conto. Lo yoga è uno degli strumenti più potenti che abbiamo da millenni a disposizione come alcune discipline ed arti marziali cinesi, giapponesi ed altre. I giapponesi ci indicano che la via della conoscenza nello Zen si prova attraverso varie arti tecniche e discipline che possiamo trasformare in meditazioni stili di vita e quindi via di ascesa e consapevolezza. Il questo il buddismo Zen è alta visione e lo si può leggere anche nella materia di artigianato artistico che produce ed ovviamente nelle persone che praticano il Do, la via di conoscenza suprema. La ricerca dell’essenza, del vuoto, della purezza. Torniamo alla specificità dello yoga. Lo yoga è un mondo che in occidente viene ridotto quasi esclusivamente a fisico allenamento dato di fatto. In ogni dove presunti insegnanti istruttori formano gruppi dopo aver frequentato scuole di formazione con insegnanti poco o niente qualificati. Scuole che fanno corsi di formazione presunti per mantenersi in vita, anche on line. Le persone che si concentrano quasi esclusivamente in perfezionamento fisico tralasciando quasi completamente le altre parti del Raja yoga dovrebbero stare ben attenti. Sviluppando solo la parte fisica si crea maggiori squilibri nelle parti vitali e divari tra le parti fisiche, le spirituali più sottili. Se non si portano avanti tutti gli aspetti dello yoga si fa solo una ginnastica di mantenimento fisico. Il piano spirituale, i piani sottili sono strettamente connessi alla parte fisica che li contengono “fisicamente”. Nella kundalini, infatti, circola l’energia dei chakra che attivandoli uno dopo l’altro, faranno sì di farla ascendere verso la suprema connessione. Quindi se un insegnante, maestro o istruttore che sia non sa come aprire la kundalini ed il terzo occhio, addirittura se lui stesso non ce l’ha aperto essendo cosa anche fisica, sarà un lavoro inutile e dannoso. Questa intanto è già una distinzione tra scuole che valgono qualcosa e maestri ed altro. Certo è giusto e sacrosanto che lo yoga della conoscenza lo yoga integrale sia per pochi e che si arrivi quando siamo pronti. Del resto, l’esperienza in vita non è altro che un laboratorio di prove da superare verso l’affinamento consapevole. Nello yoga ci sono vari livelli di consapevolezza e quindi di ascesa e questo è tutto previsto e scritto nel cammino dell’illuminazione. Già l’innalzamento delle difese immunitarie e il non ricorrere a farmaci di sintesi e ad ogni genere di veleno, scegliendo cibi sani e vivendo più possibile a contatto con la natura, è un risultato. Già il non ammalarsi ad ogni cambio di stagione e smettere di fumare e non avere più dolori tipici: collo, spalle, è un risultato, ma è l’inizio di un viaggio anzi, del viaggio. Sessioni di yoga quasi gratuito dove ruotano insegnanti sono dimostrazioni più che lezioni, vetrine di promozione, ma che valore hanno? Chi si ferma in questi spazi per lungo tempo credendo ed illudendosi di fare una scuola o di fare un corso risparmiando e pochi soldi si sbaglia e butta tempo prezioso. La scuola intesa come trasmissione profonda di conoscenza tra maestro ed allievo è assolutamente insostituibile e su questo si fonda lo yoga. Trasmissione generazionale dove il maestro con il tempo è in grado di conoscere l’allievo in tutti i suoi aspetti di vita e condurlo; cosa che non può esser fatto in un luogo dove i maestri cambiano continuamente come una girandola, impedendogli di conoscere gli allievi. Senza l’istaurazione di un interscambio allievo maestro non c’è lo yoga, non c’è nessuna disciplina di conoscenze e di arte lo dice la storia dell’umanità, è scritto in ogni libro sacro. Il togliere questa applicazione di trasmissione vuol dire non dare il giusto rispetto alla conoscenza ed alla persona. I grandi artisti italiani della storia dell’arte che tutt’oggi sono apprezzatissimi, ad esempio, hanno frequentato le botteghe d’arte fin da bambini, hanno vissuto nella trasmissione maestro allievo come monaci devoti. Quindi fare molta attenzione alle scelte o presunte tali. È da chiedersi bene che cosa mi fa fare questa scelta? E soprattutto come faccio una scelta? Quale modo. Sicuramente il calcolo mentale di distanza, prezzo, ecc. è sempre sbagliato. Scegliere con un fascino o attrazione calamitante o perché tutti ci vanno, scegliere tra sorrisi abbracci di circostanza e non di sostanza ancora sbagliato, tutte maschere finte. La scelta la si fa ascoltando il cuore del maestro e questo non è facile da capire, la scelta si fa sulla sua onesta profonda. La scelta si fa non per cambiare stile perché ci si annoia. Non è nemmeno da dire che esistono diversi stili di yoga, lo yoga è lo yoga punto e basta. Esistono generi come lo yoga del suono il Nada Yoga. Ma tutte queste differenziazioni secondo maestri non sono reali. La strada della conoscenza, della consapevolezza è un lavoro interiore che pochi sanno portare avanti. Attenzione dunque e buona pratica.