la ricerca della via maestra

Viviamo in una società dell’immagine, dove tutto è apparenza, rappresentazione e quindi mentale.  Una caccia alla sopravvivenza assai difficile per i più da gestire, aggravata da una corsa-fuga da se stessi. La  maggior parte delle persone, ognuno in modo diverso non lotta, non si da dà fare, talvolta con una profonda pigrizia di fondo, butta  via la vita. La vita ha bisogno di ingredienti precisi per essere vissuta, di regole tutte uguali e tutte particolarmente diverse per ogni essere, che si va ad incarnare per percorrere questo viaggio. Un viaggio che può essere orribile e oscuro come meraviglioso e luminoso, nel mezzo dei quali ci sono infinite varianti. La mente è ottusa con il cuore chiuso inattivo. La mente prova da se stessa a cercare la strada a manipolare a calcolare, a architettare dinamiche, ma arranca non ce la fa, è la dichiarazione del suo profondo fallimento. La mente deve essere asservita alla strada che il fuoco del cuore sceglie momento per momento di percorrere, se così non è diviene un problema. È così importante per non dire fondamento, usare tecniche per aprire i chakra e connettere la kundalini, senza questo la vita si butta via, sarà solo un tentativo, ma attenzione ci vuole una guida Vera un maestro spirituale. Moltissime persone fanno uso di sostanza per attenuare il dolore. Alcolici, droghe, cibo usato in eccesso, vari mix di queste, vogliono cercare una alternativa al male sociale diffuso. Ma anche le tecniche di ascesa  come lo yoga possono essere fuorvianti se non usate con criterio e in modo superficiale. I media diffondono le immagini di ricchi e di persone di successo, tra flash di paparazzi, tappeti rossi, telecamere e foto sorridenti bellissime. Ecco che arrivano le frustrazioni nel non sentirsi adeguati, nel non essere riusciti a diventare come i loro modelli. Si fa avanti la sofferenza in varie forme che scava in coloro che divengono immediatamente dipendenti ed inferiori. La frustrazione, l’impossibilità di divenire ricchi e famosi è il male contagioso che la società diffonde con le televisioni, la stampa e con il cinema. La malattia del divismo il fans club è patologia. Questa è la via della grande illusione della Maya, da affrontare e superare, il senso della vita è in verità la missione che ognuno di noi è chiamato a compiere per dare senso alla via stessa ascetica.  La ricerca della strada inizia superando il divismo, superando lo sballo. Il senso dello sballo la ricerca dello sballo, il bisogno dello sballo è dimostrazione lesionista di un fallimento da cui partire e nel quale mai adagiarsi. Ogni aspetto negativo può essere maestro se ben utilizzato. L’arte è la risposta, trasformare la vita in un opera d’arte, non importa quale arte, sono solo tecniche da apprendere poi sublimare. L’importante è usare una o più strade creative per percorrere il percorso alchemico. Il percorso alchemico è la vita stessa in realizzazione. L’osservazione di se stessi per divenire centrati, cioè produrre energia e non vivere alimentandosi o lasciando che qualcuno si alimenti della nostra, questo è un opera di basso vampirismo. La scelta è se andare verso la luce o verso l’oscurità, verso l’immortalità o la vita finita terrena con-dannata. Luce ed ombra sono in noi, una parte conosciuta ed una sconosciuta convivono nel percorso di vita è innegabile. La curiosità se non è attiva e se è asservita al raggiro, alla menzogna alla manipolazione, è distruttiva. La curiosità deve essere gioia creativa. La bugia scava crateri interiori di profonda tristezza, angoscia incolmabile. La verità è un alimento sano biologico naturale a cui tendere. Strada facendo ho visto cari amici perdersi e morire di overdose e di aids. Cerchiamo  sempre la forza per rinascere come araba fenice, dall’humus degli errori. Cercare la strada o quando non siamo stato in grado di farcela da soli, che è assai probabile, impariamo l’arte di farci aiutare. Ogni cosa deve essere trasformata in arte di vita, ogni gesto , ogni momento, ogni respiro. I giapponesi hanno creato dei veri e propri canali di perfezionamento nelle via da percorrere, trasformandoli in rituali, in gesti sempre in via di perfezione uguali e diversi nei secoli. Una perfezione esteriore rituale si riflette e dialoga interiormente, una meditazione dinamica. Ogni scelta di vita nessuna esclusa, può essere tramite per la via maestra. Non esiste una meglio o una peggio, sta a noi e noi soltanto trasformare la vita e le cose che facciamo. Ho parlato spesso di questa ricerca, ma so che le parole non bastano anche se raccontare le proprie esperienze è forse utile. La via del Sé che connette e porta luce fa scaturire contemporaneamente la strada-missione che ci riguarda. Spero e mi auguro vivamente che queste poche parole siano utili e vengano usate con criterio per decidere di cercare senza mai e poi mai arrendersi, la via luminosa che da il senso alla vita.(LRT)