kali yuga

L’epoca in cui viviamo è complessa, difficile e per molti aspetti addirittura oscura: siamo infatti in Kali yuga, l’era della discordia e dell’ipocrisia. Gli antichi testi vedici parlano di questo periodo storico come di un’epoca di decadenza e grandi conflitti, mentre i saggi già molte migliaia di anni fa prevedevano che nel corso di questo yuga il genere umano avrebbe creato serie complicazioni per sé e per il pianeta Terra. In accordo all’antica cultura vedica, il tempo è scandito da una ripetizione ciclica di ere, detta Maha yuga, o Grande Era, che comprende quattro periodi distinti, detti yuga. il Kali yuga è l’era più oscura, ma essa è necessaria come le altre tre ere, non è pensabile quindi un’età dell’oro costante poiché Dio si manifesta in questo modo ciclico per un valido motivo. L’uomo con la sua mente non è in grado di capire intellettualmente il perché il divino da una condizione di eternità immutabile, da una condizione di SatChitAnanda di Essenza Coscienza e Beatitudine decida di manifestarsi. Per l’uomo questo non è comprensibile, semmai è sperimentabile direttamente dopo aver fatto molta esperienza in campo spirituale. Questo processo ciclico deve svolgersi in queste quattro età per cui anche il Kali yuga è un’età veramente oscura, un’età di profondo degrado, ci deve essere. Kali yuga, la cui durata è di 432.000 anni. E’ l’epoca in cui viviamo oggi, l’Era del Ferro, iniziata circa cinquemila anni fa. In questo tempo il degrado è rapido e continuo, come enormemente ridotta è la durata della vita in confronto alle ere precedenti. Quest’epoca se vogliamo fare un esempio è paragonabile all’inverno delle quattro stagioni, nel ciclo annuale infatti ci deve essere l’inverno con la grandine, la pioggia e il freddo perché è necessario affinché le foglie cadano, i rami si spezzino e creino così l’humus, e dall’humus si crei nuova vita. Quindi anche il kali yuga è necessario anche se è un’epoca buia. Vorrei descrivervi il Kali yuga prendendo alcuni passi da un testo antico chiamato Visnu purana. I purana sono testi risalenti almeno ai primi secoli dopo Cristo se non ancora prima, comunque vi riporto qualche passo per farvi vedere come la descrizione del Kali yuga fatta secoli e secoli fa sia molto vicina all’epoca che noi stiamo vivendo oggi. “La Terra sarà venerata soltanto per i suoi tesori materiali. Le vesti sacerdotali sostituiranno le qualità del sacerdote. Una semplice abluzione significherà purificazione, la razza sarà incapace di produrre nascite divine. Gli uomini chiederanno: quale autorità hanno i testi tradizionali? Ogni uomo si crederà pari a un bramano. La gente avrà terrore della morte e paventerà le carestie; soltanto per questo conserverà un’apparente religiosità. I matrimoni cesseranno di essere un rito. Gli atti di devozione, anche se eseguiti, non produrranno alcun risultato… Ogni ordine di vita sarà simile promiscuamente per tutti. Colui che possederà più denaro sarà padrone degli uomini che concentreranno i loro desideri sull’acquisto anche disonesto della ricchezza. Le donne saranno in massima parte egoiste, abbiette, mentitrici, dissennate e si attaccheranno ai dissoluti .Diverranno oggetto soltanto di soddisfacimento sensuale. I capi che regneranno sulla terra saranno dei violenti; s’impadroniranno dei beni dei loro soggetti. Breve sarà la loro vita, insaziabili i loro desideri; non conosceranno la pietà. I capi, sotto pretesti fiscali, deruberanno e spoglieranno i loro sudditi e distruggeranno la proprietà dei privati. La sanità morale e la legge diminuiranno di giorno in giorno, finché il mondo sarà totalmente pervertito e l’empietà prevarrà tra gli uomini. “La casta prevalente sarà quella dei servi” “I capi invece di proteggere i loro sudditi, li spoglieranno e sotto pretesti fiscali ruberanno le proprietà alla casta dei mercanti” “La sanità (interiore) e la legge (conforme alla propria natura) diminuiranno di giorno in giorno finché il mondo sarà completamente pervertito. Solo gli averi conferiranno il rango. Solo movente della devozione sarà la preoccupazione per la salute fisica, solo legame fra i sessi sarà il piacere, sola via al successo nelle competizioni sarà la frode. La terra sarà venerata solo per i suoi tesori minerali” “La debolezza sarà la sola causa dell’obbedire” “La razza sarà incapace di produrre nascite divine. Deviati da miscredenti, gli uomini si chiederanno insolentemente: “Che autorità hanno i testi tradizionali? Che sono questi Dei, che è la casta detentrice dell’autorità spirituale? (Brahmana)””.”Il rispetto per le caste, per l’ordine sociale e per le istituzioni (tradizionali) verrà meno nell’età oscura. I matrimoni in questa età cesseranno di essere un rito e le norme connettenti un discepolo ad un maestro spirituale non avranno più forza. Si penserà che chiunque per qualunque via possa raggiungere lo stato di rigenerati e gli atti di devozione che potranno ancora esser eseguiti non produrranno più alcun risultato. Ogni ordine di vita sarà uguale promiscuamente per tutti”. “Colui che distribuirà più danaro sarà signore degli uomini e la discendenza familiare cesserà di essere un titolo di preminenza” “Gli uomini concentreranno i loro interessi sull’acquisizione, anche se disonesta, della ricchezza. Ogni specie di uomo si immaginerà di essere pari ad un brahmana” “La gente quanto mai avrà terrore della morte e paventerà l’indigenza: solo per questo conserverà forma (un’apparenza) di culto. “Le donne non seguiranno il volere dei mariti o dei genitori. Saranno egoiste, abiette, discentrate e mentitrici e sarà a dei dissoluti che si attaccheranno. Esse diventeranno semplici oggetti di disfacimento sessuale”.. ALCINE DESCRIZIONE DEI PASSI DEL VISNU PURANA – delle nature violente si renderanno padroni delle rive dell’Indo e si impadroniranno dei beni dei loro soggetti, breve sarà la loro vita. Vi ricordo il fatto che anche nella tradizione biblica i patriarchi vivevano centinaia di anni, poi l’uomo ha visto ridursi via via la lunghezza della sua vita. breve sarà la loro vita, insaziabili i loro desideri, essi saranno spietati. Coloro che posseggono e che ne hanno capacità abbandoneranno l’agricoltura, i commerci, l’artigianato e trarranno da vivere passando da servi o esercitando professioni meccaniche. Questo viene detto pochi secoli dopo Cristo e se analizziamo socialmente il fenomeno dell’industrializzazione in cui appunto i contadini dal lavoro nei campi sono passati al lavoro operaio nelle fabbriche, vediamo quanto questo testo sia valido ed attuale. Consideriamo inoltre che fine hanno fatto i grandi artigiani dell’ottocento e dei primi del novecento, oggi divenuti piccoli industrialotti limitati a fare lavorazioni meccaniche, o ancora osserviamo anche cosa sono gli artisti di oggi (in quanto ormai se dovete trovare un vero pittore lo trovate a fare il grafico, o a fare le copertine di un fumetto, o anche a fare la pubblicità),etc: da tutto ci si rende conto di come da attività assolutamente creative, importanti e profonde si sia passati a delle professioni meccaniche e ripetitive. I capi invece di proteggere i loro sudditi li spoglieranno e sotto pretesti fiscali ruberanno le proprietà alla casta dei mercanti, la sanità, la salute e la legge diminuiranno di giorno in giorno finché il mondo sarà interamente pervertito. Ora è chiaro che questo utilizzato nel testo è un linguaggio un po’ eccessivo, un po’ troppo aulico se vogliamo, però mi sembra che queste affermazioni del Visnu purana corrispondano in maniera abbastanza aderente al momento attuale col quale trovano notevoli riscontri nonostante siano stati scritti molti secoli fa. Solo i beni conferiranno il rango, quindi qualsiasi differenza tra gli uomini non sarà legata a una maturità e a una pienezza dell’essere ma solo ai beni posseduti, cioè nella nostra società chi possiede più beni diventa superiore agli altri. Il solo movente della devozione sarà la salute fisica ovvero l’unico motivo per cui ci si rivolgerà al divino sarà per star bene in salute, e anche questo ha molti riferimenti col momento attuale. Il solo legame fra i sessi sarà il piacere, la sola via di successo nella competizione la falsità. Se andiamo a vedere certi romanzi e certe opere letterarie che parlano di come viene vissuta oggi una certa vita professionale, notiamo come la falsità sia un elemento classico che permea proprio la vita professionale di molti ceti. La terra sarà apprezzata solo per i suoi tesori minerali anche qui tutto molto attuale, è evidente cosa succede nel mondo per impossessarsi del petrolio, dell’oro, dell’uranio, etc. Le vesti sacerdotali faranno da veci alla qualità del sacerdote ovvero l’abito che fa il monaco. La debolezza sarà la sola causa del dipendere da qualche d’un altro e una semplice abluzione (cioè un lavaggio) significherà purificarsi. Penso che si possa anche interrompere qui perché mi sembra che questo breve passaggio sia stato già abbastanza esplicito. Il Visnu purana risale appunto a svariati secoli se non addirittura millenni prima di noi e in questo testo viene descritta l’epoca nella quale noi stiamo vivendo oggi, ovvero il Kali yuga. Il termine kali ha una duplice accezione e cioè quella di oscuro, ma anche quella di tempo. La nostra mente è una mente fortemente permeata dal concetto del tempo, è calata nella temporalità e proprio per questo è oscura, infatti proprio per questo motivo quando noi chiudiamo gli occhi vediamo il buio. Quando noi chiudiamo gli occhi non vediamo la luce interiore, antar joty, che invece cerchiamo di vedere nei nostri esercizi di meditazione, ma piuttosto vediamo il buio. So bene che non è facile trovare un raccordo tra queste cose ma quel buio che noi vediamo è il tempo e quindi Kali vuol dire sia oscurità che tempo. Questo termine si ritrova molti altri aspetti, vedi la dea Kalì (“Kaalii” in sanscrito, con a ed i lunghe). In sanscrito si distinguono vocali lunghe e brevi e quindi Kali yuga è una cosa e la dea Kali è un’altra, anche se in questo caso il significato è ancora di “nero”, essendo la dea Kali scura di pelle. Riguardo a quel che avverrebbe nel passaggio ciclico tra kali yuga e krta yuga le teorie e i testi più antichi parlano di pralaya cioè di riassorbimento dell’universo. Cerchiamo di ricondurre questo concetto a un qualcosa di comprensibile per noi occidentali che siamo tendenzialmente molto storicizzati e che quindi abbiamo una visione dell’uomo che non va più indietro di tre quattromila anni prima della nostra epoca, motivo per cui ci risulta difficile immaginare un qualcosa che vada ancora più indietro e che esuli da questo ambito storico. Per capire meglio riprendiamo la lettura del Visnu Purana in cui si parla anche di questo passaggio tra le due ere descritto con le seguenti parole: Quando i riti insegnati dai testi tradizionali e le istituzioni della legge staranno per cessare cioè quando praticamente saremo in fondo al barile a raschiarlo il termine dell’età oscura sarà vicino, una parte dell’essere divino esistente per propria natura spirituale secondo il carattere di Brahma che è il principio e la fine scenderà sulla Terra. Qui vi è l’annuncio della venuta di un profeta, del messia, del ritorno di un Avatar. Il testo prosegue dicendo: sulla Terra (l’Avatar) ristabilirà la giustizia e le menti di coloro che saranno vivi alla fine dell’età oscura verranno destate e acquisteranno una trasparenza cristallina. Gli uomini così trasmutati in virtù di tale speciale epoca costituiranno quasi una semenza di esseri umani nuovi e daranno nascita a una razza che seguirà le leggi dell’età primordiale Krta yuga. Chiaramente il Visnu purana risale a duemila anni fa, ma ultimamente ci sono molti film, uno dei quali è “the day after tomorrow”, che parlano di questa possibile fine dell’umanità, di pochi uomini che rimangono vivi e che danno origine ad una nuova razza. Personalmente ritengo questa una visione un po’ mitologica e non me la sento di descrivere, o di proporvi concetti che naturalmente sono metaforici, però è chiaro e purtroppo penso sia un dato di fatto, che il ritorno ad una condizione più armoniosa non possa che passare dal trauma, come peraltro è sempre successo nella storia dell’uomo; il fatto che oggi noi abbiamo acquisito un certo potere sulla materia non esclude che uno tsunami possa purtroppo fare dei danni incredibili e inattesi. Non voglio essere terrorista naturalmente, e per questo mi affido a Renè Guenon che cito spesso, grandissimo studioso ed esoterista che parla non della fine del mondo bensì della fine di un mondo. Certamente la fine di un mondo ci sarà, ma non credo che si tratti di una fine del mondo in termini di catastrofi globali, anche se c’è da dire che tutti i nostri miti più antichi si rifanno al diluvio universale, un evento catastrofico presente anche nella tradizione indù e che con molta probabilità è avvenuto veramente in passato. Io credo quindi che, più che una catastrofe, sia più verosimile un crollo economico globale. Una cosa infatti che i grandi economisti sanno benissimo è che il nostro sistema economico prima o poi imploderà. Non si sta parlando di fantapolitica o di fantascienza, si parla di previsioni di economisti che affermano che in questo sistema economico del tutto simile ad una grande catena di sant’Antonio, in cui chi entra nella catena paga per chi ne esce, prima o poi chi ne è uscito ne rientrerà nuovamente e se si verrà a creare una chiusura in questa catena tutto il sistema economico crollerà. Secondo Sri Yukteswar, Il Kali Yuga ha una durata di 1.200 anni. La sua alba e il suo tramonto (ovvero i suoi sandhi) hanno entrambi la stessa durata di 100 anni (cioè: 100+1.000+100=1.200 anni). I sandhi sono i periodi di transizione tra i rispettivi Yuga. René Guénon spiega come in realtà la cifra data per la durata del Kali yuga, 432.000 anni, sia semplicemente simbolica e debba, come tutte le cifre relative ai cicli cosmici e non solo, essere decriptata. In realtà la fine dell’attuale età del materialismo, iniziata oltre 4000 anni prima di Cristo e la cui durata è di 6.000 anni, va posta nei decenni dopo l’anno 2000. Se infatti si confrontano i nostri tempi con le sovversioni descritte sopra è facile capire come queste non abbiano nulla a che fare con tempi lontanissimi come quelli assegnati. Anche se la cronologia indù però colloca nel 3102 a.C. l’inizio dell’ età qui trattata e ne stabilisce la durata in 5.000 e non in 6.000 anni. Questa tesi guenoniana prende spunto dalle cronologie di vari popoli antichi tra cui quella dei Maya, che indica la fine del lungo computo in corrispondenza del solstizio invernale del 2012. In realtà il 2012 non va inteso che come una data approssimativa. Guénon dubita, attribuendole alla contro iniziazione, delle storie sull’età dell’Acquario e le collegate manipolazioni delle profezie.

Una risposta a “kali yuga”

  1. Essere consapevoli di questo ci può aiutare a sentirci meno “in difetto”? Credo di NO. Ma se tutto è già determinato cosa possiamo fare nella nostra breve vita? Per l’umanità poco, credo, per noi stessi essere consapevoli di tutto questo ci dovrebbe stimolare ad essere più generosi verso la madre terra, ad essere compassionevoli verso noi stessi e verso gli altri. Non lasciamoci sopraffare dall’egoismo, dalla lussuria, dalla possessività. Insegnamo buoni principi ai nostri figli e ai figli dei nostri figli.
    Come un faro illuminiamo la notte con le nostre azioni, torniamo ad essere rispettosi ed umili, a non sentirci “Brahmana” torniamo a stupirci e a godere delle piccole cose.

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