il maestro interiore

Dipende da te e non da qualcun altro, perché di questi tempi non ci sono insegnanti né studenti non ci sono leader non ci sono guru non ci sono maestri né salvatori. Tu sei l’insegnante, lo studente, il maestro, il guru, il leader. Tu sei ogni cosa, e capire è trasformare ciò che è. (Jiddu Krishnamurti) L’attitudine che abbiamo nei confronti della vita è un terreno che possiamo rendere fertile e curare, e su cui possiamo seminare tutti i nostri progetti. Si tratta di tutto ciò che ha a che vedere con i bisogni profondi che nella maggior parte dei casi non abbiamo soddisfatto perché troppo impegnati a vivere la vita di qualcun altro. Perché la vita è una jam session in cui ciascuno suona una musica unica, e possiamo scegliere che la nostra sia solo la ripetizione continua dello stesso accordo oppure qualcosa di meravigliosamente ispirato. Per suonare insieme, dobbiamo imparare a portare fuori la nostra musica interna e intuire cosa gli altri stanno per suonare. Perché è tutta questione d’improvvisazione, e non ci sono scuse. Ascoltare la Voce del tuo Maestro Interiore non deve farti sentire una persona strana o speciale. Questo dovrebbe essere la normalità. E nemmeno sono da considerare inferiori coloro che non l’ascoltano. Coloro che non ascoltano ancora la Voce del Maestro Interiore, è a causa delle moltitudini di voci che sono abituate ad ascoltare in questo mondo. Ti preciso che queste Mie valutazioni sono rivolte personalmente a te, e sono valide solo ORA, per il tuo momento presente di evoluzione spirituale. Non c’è in esse niente di assoluto ed immutabile, però ti saranno molto utili adesso per progredire sul tuo sentiero spirituale. Tu potresti farti domande intorno a Me di questo tipo: “Chi è il mio Maestro Interiore”? “Chi è la mia Guida Interiore”? “Chi è il mio Sé Superiore”? Tre domande per una sola risposta. A parte l’uso limitativo dei termini umani, stiamo parlando della stessa entità: Io Sono il tuo Maestro Interiore, Io Sono la tua Guida Interiore, Io Sono il tuo Sé Superiore. E potrei tranquillamente aggiungere altre qualifiche: Io Sono il tuo Consigliere, Io Sono il tuo Istruttore, Io Sono il tuo Spirito di Verità, Io Sono il tuo Guardiano, Io Sono Quello che tu continui a cercare fuori di te, Io sono Quello che tu chiami “la Voce della Coscienza”, Io sono il Consolatore, Io Sono tu. Vediamo di approfondire un po’ meglio questi concetti: Io ti fornirò sempre delle verità relative, non ti annuncerò mai delle Verità assolute che sono aldilà della tua portata e della tua comprensione attuale. Tanto non ti servirebbero a niente, servirebbero soltanto a crearti ulteriore confusione. Perciò tu, se vorrai seguirmi, riceverai sempre un insegnamento alla tua portata, e compatibile con le tue aspirazioni e la tua sensibilità emotiva. Ancora qualcosa su di Me. Benché Io sia te stesso, il tuo Sé Superiore, Io ho a disposizione tutto il tuo bagaglio di conoscenza culturale, tutte le tue esperienze di vita, tutti i tuoi trascorsi emozionali piacevoli e dolorosi, in pratica tutta la tua vita è un libro aperto per Me. Io attingo dalla tua vita, vi traggo tutte le informazioni che tu non sempre puoi ricordare, adopero tutto quanto giace memorizzato nel tuo cervello, ma senza lasciarmi affettare o influenzare dagli stati emotivi. Io Sono il Testimone distaccato e imparziale, per poterti guidare al meglio nel tuo risveglio spirituale, fino a che tu non realizzi che Io e te siamo Uno, che siamo la stessa cosa. Colui che ha conoscenza e il cui pensiero è sempre puro, giunge là dove più non si rinasce. (Katha Upanishad) Lo yoga si rapporta con la vita in maniera essenziale e diretta mentre le religioni tendono a filtrare l’incontro tra il praticante e il Principio Spirituale. Secondo lo yoga il vero Maestro Spirituale (Guru) si trova nel cuore. La pratica dello yoga conduce a sprofondare nell’essenza. Ciò coincide con il riconoscere il Maestro Interiore. Gli yogi ci avvertono che non è facile conoscere il Sé Profondo e allo stesso tempo ci esortano a realizzare se stessi per emanciparsi dalla sofferenza. Il sentiero che conduce alla liberazione (moksa) è lungo e tortuoso. Calcarlo vuol dire confrontarsi con insidie e difficoltà che rallentano il cammino. A volte le prove sono così faticose che lo sforzo profuso annebbia la vista e il passo diviene incerto. Così l’aspirante spirituale, senza una guida sicura, può ritrovarsi, come un novello Ulisse, a percorrere delle strade secondarie che sembrano allontanare il ritorno a casa. Tuttavia la Vita dispensa continuamente quello che è necessario. L’insegnamento indiano che recita:” Quando l’allievo è pronto il Maestro arriva” ce lo ricorda in maniera inequivocabile. Lo Yogi è colui che ha percorso completamente la strada che conduce all’unione della coscienza. Per questo può dare con cognizione di causa le indicazioni per realizzare lo yoga. L’aspirante spirituale quando riconosce il Guru può ricevere le istruzioni per procedere in maniera spedita verso se stesso. Il rapporto con un Realizzato contribuisce alla elevazione della coscienza. L’elemento distintivo di un Maestro è la purezza della coscienza. Con la purezza degli intenti ha trasceso la legge di causa ed effetto (karma) e l’obbligo della rinascita. Ogni singola azione di uno Yogi è innocua, non distruttiva, in quanto l’attività che esprime rispecchia fedelmente il buono, il vero e il bello presenti in lui. Quindi adempie alla legge universale (Dharma). Nello Yogi si sono realizzati tutti quegli archetipi che motivano l’aspirante spirituale. Il rapporto che si stabilisce tra Maestro e discepolo è una spinta decisiva e un anello imprescindibile per l’evoluzione della coscienza. Quando il discepolo (sadhu) riesce a sedersi ai piedi del Maestro inizia a riconoscere la tendenza realizzativa della vita. Tuttavia il Maestro Spirituale rappresenta l’aspetto esteriore del Sentiero. Il Principio Divino (Atman) è l’essenza di ogni cosa e la Volontà dello Spirito. La scintilla divina individualizzata (Jivatman) risiede nella profondità della coscienza. Conoscere il Progetto Divino consente di eliminare definitivamente la sofferenza. L’aspirante spirituale per incontrare il Maestro di se stesso (Swami) è chiamato a purificare la propria coscienza. Per realizzare lo yoga la purezza dovrà essere cercata, vissuta e condivisa. Soltanto conoscendo l’Essenza si manifesterà il Maestro Interiore. Così il sorgere di questo sole segnerà l’alba di un nuovo giorno ed illuminerà il cammino di chi cerca la via che porta al Cuore. (L. Tomberli)