Equiseto proprietà ed utilizzo

Nome Scientifico Equisetum arvense. Famiglia Equisetaceae Origine L’equiseto è una pianta presente in tutte le località umide del mondo, escluse Nuova Zelanda e Australia. Sinonimi Coda di cavallo, Coda Cavallina. Parti Utilizzate Droga costituita dai fusti sterili. Costituenti chimici: Silice; Flavonoidi (isoquercetina); Tannini; Saponine; Acidi organici; Fitosteroli; Sali minerali (potassiocalciomagnesiozinco); Vitamine; Tracce di alcaloidi. Equiseto In Erboristeria: Proprietà Dell’Equiseto. L’equiseto, per il suo alto contenuto in silice e minerali, è utilizzato per le sue proprietà diuretiche e mineralizzanti, soprattutto per il tessuto osseo; inoltre, favorisce l’accrescimento osseo, la dentizione e la crescita di unghie e capelli. La moderna fitoterapia utilizza l’equiseto – sotto forma di estratti standardizzati in silicio – elettivamente nella prevenzione e nella cura dell’osteoporosi, mentre a scopo diuretico può essere utilizzato lo stesso estratto fluido. L’equiseto è piuttosto utile nel trattamento coadiuvante delle smagliature cutanee, grazie alle sue proprietà rassodanti, leviganti ed elasticizzanti. Considerate le proprietà astringenti, l’equiseto può essere utilizzato come base per lavaggi per palpebre arrossate, colliri per le congiuntive infiammate, sciacqui e gargarismi per le mucose della bocca e della gola. Attività biologica L’equiseto è dotato di proprietà diuretiche e mineralizzanti, dovute al suo elevato contenuto di sali minerali. Le proprietà diuretiche – oltre ad essere attribuite al contenuto di sali minerali, in particolare ai silicati – sono ascritte anche agli acidi organici e ai flavonoidi contenuti nella stessa pianta. Le suddette proprietà attribuite all’equiseto sono state confermate da diversi studi clinici. Fra le varie ricerche condotte, un interessante studio è stato svolto per determinare l’efficacia clinica e la sicurezza d’uso dell’equiseto in confronto al diuretico di sintesi idroclorotiazide. Da tale studio è emerso che l’attività diuretica dell’equiseto è paragonabile a quella dell’idroclorotiazide e che questo rimedio è sicuro e ben tollerato, dal momento che gli effetti collaterali manifestatisi nei volontari che si sono sottoposti allo studio sono stati blandi e poco frequenti. In aggiunta all’attività diuretica, la pianta ha anche dimostrato di poter ridurre i livelli ematici di acido urico aumentandone l’escrezione. Quando impiegata localmente, invece, alla pianta sono attribuite proprietà astringenti e cicatrizzanti. Inoltre, l’equiseto – grazie al suo elevato contenuto di silice e minerali – ha dimostrato di svolgere un’azione benefica a livello tissutale, in particolar modo, a livello del tessuto osseo. Infatti, non è raro che questa pianta si trovi all’interno d’integratori alimentari con indicazioni per la rimineralizzazione di ossa e tessuti, benché tale utilizzo non sia stato ufficialmente approvato. A tal proposito, un interessante studio condotto sull’azione esercitata dall’equiseto nei confronti del tessuto osseo ha dimostrato che l’estratto idrometanolico della pianta è in grado di influenzare negativamente l’osteoclastogenesi. Ciò rende l’equiseto un potenziale alleato nel trattamento di patologie ossee associate a un incremento dell’attività degli osteoclasti. Equiseto per favorire la diuresi in caso di affezioni delle vie urinarie e calcoli renali Come accennato, grazie alle proprietà diuretiche e rimineralizzanti esercitate dai sali minerali, dagli acidi organici e dai flavonoidi presenti all’interno dell’equiseto, questa pianta può essere utilizzata efficacemente come rimedio diuretico. Per esser più precisi, l’effetto diuretico dell’equiseto viene sfruttato – grazie all’azione dilavante delle urine – per favorire la risoluzione di infezioni del tratto urinario e di calcoli renali. Per il trattamento delle suddette affezioni, se l’equiseto viene assunto sotto forma di estratto liquido 1:1 (utilizzando etanolo al 25% come solvente di estrazione), la dose solitamente consigliata è di circa 1-4 ml, da assumersi tre volte al dì. Ad ogni modo, per ottenere informazioni più dettagliate circa la posologia di equiseto da utilizzare per favorire la diuresi, si consiglia la lettura dell’articolo dedicato “Curarsi con l’Equiseto”. Equiseto per favorire la guarigione delle ferite Grazie all’azione astringente e cicatrizzante dimostrata dall’equiseto quando viene utilizzato per via topica, esso viene impiegato come coadiuvante nel processo di guarigione delle ferite che faticano ad autorisolversi. In questi casi, si consiglia di preparare una soluzione per impacchi, immergendo 10 grammi di droga in un litro d’acqua. La soluzione dovrà poi essere applicata sulla zona interessata. N.B.: quando l’equiseto viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (silice), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.  Quando si utilizzano preparazioni a base di equiseto, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di silice contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall’azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite. In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente equiseto, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico. Equiseto nella medicina popolare e in omeopatia Nella medicina popolare l’equiseto trova impiego nel trattamento del catarro della vescica, delle emorragie polmonari, nasali e gastriche, della gotta, dei disturbi reumatici, della tubercolosi, delle ferite, delle fratture e delle ulcere cutanee. Inoltre, la pianta viene utilizzata anche come rimedio emostatico in caso di mestruazioni abbondanti e come rimedio per contrastare la perdita dei capelli e la fragilità delle unghie. L’equiseto viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica. In quest’ambito lo si può facilmente trovare sotto forma di granuli, gocce o tintura madre, con indicazioni per il trattamento di disturbi del tratto urinario e dei renienuresi notturnacistite, fratture e distorsioni. La quantità di rimedio omeopatico da assumere può variare fra un individuo e l’altro, anche in funzione del tipo di preparazione e del tipo di diluizione omeopatica che si deve utilizzare. N.B.: le applicazioni dell’equiseto per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute. Controindicazioni Non usare estratti a base di equiseto in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e in pazienti che presentano edema causato da insufficienza renale o da una compromessa funzionalità cardiaca. Interazioni Farmacologiche In caso di lesioni cutanee estese e/o di origine sconosciuta, prima di utilizzare gli impacchi a base di equiseto, è fondamentale richiedere consulto preventivo di esperto in medicina naturale.