Ba Duan Jin le 8 pezze di broccato

Si narra che Mao Zedong e Zhou Enlai praticavano quotidianamente la pratica del Ba Duan Jin e che, nella famosa ‘Lunga Marcia’ che portò alla liberazione della Cina delle influenze colonialiste esterne, fu proprio l’esercitazione di simili pratiche che permisero ai combattenti di superare la fatica di quell’azione eroica. Infatti famoso fu l’uso del punto St 36 de meridiano dello stomaco, uno dei punti energetici più conosciuti, efficaci ed importanti, il cui nome cinese Zu San Li significa Tre miglia (o tre distanze) sulla gamba e ci ricorda la sua posizione (3 distanze = 4 dita sotto il ginocchio), come anche l’abitudine degli antichi viaggiatori orientali di autotrattarlo regolarmente contro la stanchezza delle gambe. Noi non siamo più abituati, ma all’epoca si viaggiava principalmente a piedi e tradizionalmente gli eserciti, durante gli spostamenti di truppe a marce forzate, facevano una sosta ogni 3 miglia (circa 5 chilometri) per rifocillarsi e trattare il punto Stomaco 36 proprio come rivoluzionari cinesi hanno utilizzato questa tecnica per riuscire a portare a termine la famosa quella marcia di liberazione nazionale guidata da Mao Zedong. Il Ba Duan Jin (Otto Pezzi di Broccato) è una famosa tecnica di Qi Gong che viene praticata in Cina da centinaia di anni. La fama di questa tecnica è indissolubilmente legata alla altrettanto nota figura del generale Yue Fei, eroe vissuto in epoca Sung, divenuto leggendario per aver vittoriosamente guidato la sua armata nelle battaglie che contrapponevano l’esercito imperiale alle truppe di invasori che provenivano dal nord. Il broccato è così meraviglioso e prezioso con i suoi ricami in oro. Meraviglioso come questi esercizi del taoismo (codificati intorno all’anno 1000 d.C.) che, se praticati con costanza, sono una delle forme più semplici e più efficaci di coltivazione del qi. Baduanjin, che in lingua cinese (八段錦) significa letteralmente le otto (Ba) pezze (Duan) di broccato (Jin), ed esso è il nome di una serie di esercizi di Qigong, spesso utilizzato nelle scuole di arti marziali cinesi. Le origini si perdono nella leggenda, in quanto si racconta sia stato tramandato da Yue Fei 岳飛 e Liang Shichang 梁世昌; mentre per un’altra tradizione sarebbe stato creato durante la dinastia Tang da Zhong Liquan 钟离权, entrambe queste leggende non sono supportate da memorie storiche e non sono molto credibili. La leggenda attribuisce buona parte della invincibilità dell’armata guidata da Yue Fei, al rigoroso addestramento al quale erano sottoposti i suoi soldati, i quali eseguivano quotidianamente in particolare questa forma di Qi Gong. Secondo Tui – il Lago, nelle antiche pratiche cinesi, gli esercizi esterni sono caratterizzati da un’esecuzione più potente e vigorosa che coinvolge maggiormente l’aspetto osseo-tendino-muscolare rispetto al lavoro energetico ed interno e questo, tuttavia, non esclude il lavoro sulla respirazione e sull’energia che rimane più nascosto e sottile, ma che aumenta con l’aumentare dell’esperienza e della sensibilità del praticante e non va sottovalutato. Fra le “tecniche esterne” si evidenzia la serie dei BA DUAN JIN, chiamati così perché da secoli, la gente comune li paragonava in preziosità al broccato. Questa serie di otto esercizi è uno dei “Grandi Classici” del Qi Gong e ne esistono moltissime varianti sia nella pratica in piedi (LI BA DUAN JIN) che da seduti (ZHO BA DUAN JIN). Generalmente, si fa risalire l’origine di queste tecniche alla dinastia Song (1127 d.c -1279 d.c), ma nel corso della sua diffusione la tecnica dei Ba Duan Jin si differenziò nelle due scuole del NORD e del SUD. La Scuola del Nord, chiamata anche WU BA DUAN JIN (Gli otto broccati del soldato) o “Yue Fei“, dal nome del capostipite, famoso generale, è caratterizzata da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica basata sulla “forza dell’acciaio” e studiata per l’addestramento veloce delle truppe da inviare al fronte. In questa scuola, le posizioni sono più basse e si predilige la postura del Cavaliere (MA BU). Il Generale Yue Fei o Yueh Fei (1103-1142 d.C) fu un personaggio storico di grande fama; studiando le tecniche militari egli giunse alal convinzione che per rendere il corpo rispondente ad ogni esercizio fisico, fosse necessario insegnare preliminalmente ai soldati una tecnica “morbida” di “stile interno“. Nel tempo, gli esercizi hanno perso qualcosa del loro aspetto militare in favore delle tecniche per la salute del corpo e dello spirito. La scuola del Sud, risalente a Liao Shichang, è caratterizzata da un basso grado di difficoltà ed una pratica basata sulla “morbidezza e flessibilità“. Si promuove il rilassamento e per questo è chiamata WEN BA DUAN JIN (Gli Otto Broccati del Letterato), le posizioni sono molto più erette e vicine alla postura dell’Uomo Libero (WU JI). In virtù della fama leggendaria che lo accompagnava e grazie alla straordinaria efficacia degli esercizi, il Ba Duan Jin conobbe una ampia diffusione che lo portò ad essere adottato in numerosi ambiti, in particolare da un lato in seno alla società marziale, e dall’altro dalle comunità religiose taoiste e buddhiste. Questa differenziazione di ambiti nei quali il Ba Duan Jin fu acquisito come pratica quotidiana di coltivazione del corpo condusse nel corso dei secoli a una certa differenziazione di stili, alcuni dei quali più scarni ed essenziali, mentre altri più ricchi di particolari e di dettagli, anche se la struttura fondamentale degli esercizi è rinvenibile in pressoché tutte le forme attualmente note. Il Ba Duan Jin è un esercizio prezioso di coltivazione del corpo, di mantenimento della salute, nonché pratica di longevità. Il suo scopo originario e prioritario era quello di consentire il mantenimento di un ampio flusso di energia nei dodici meridiani principali all’interno dei quali scorre il qi. Unitamente a questo il Ba Dua Jin aveva la funzione di stimolare la struttura fisica del praticante a vari livelli, al fine di rafforzarla e renderla flessibile. Purtroppo oggigiorno molte delle forme note risultano notevolmente impoverite rispetto ai contenuti originari. Le forme sviluppate dalla scuola marziale in particolare hanno sovente posto l’accento sugli aspetti più immediatamente fisici della coltivazione del corpo, abbandonando e lasciando nel tempo cadere, gli obiettivi di coltivazione del Qi. Le forme moderne, rielaborate nella Cina contemporanea dagli istituti statali di educazione fisica, hanno anch’esse esaltato un contenuto più “ginnico” che, ancora una volta, manca di esprimere in pieno gli aspetti più interni posseduti anticamente da questa tecnica. Non deve quindi trarre in inganno il praticante la relativa notorietà di questa forma di Qi Gong; ogni stile di Ba Duan Jin, al pari ad esempio delle forme di Tai Ji Quan, possiede delle caratteristiche peculiari che lo differenziano dagli altri stili, pur, lo ripetiamo, nell’esistenza di una struttura fondamentale che è comune a pressochè tutte le sue forme. In un testo della dinastia Wei 魏 (灵剑子引导子午记) ci sono dei riferimenti ad un esercizio di ginnastica che è stato identificato nel baduanjin, ma il più antico riferimento conosciuto a questo nome è nel Yi Jian Zhi (夷坚志), un testo dell’epoca della dinastia Song. Nel successivo Dao Shu, Zhong Miao Pian (道枢•众妙篇) vi sono molte descrizioni sulla metodologia di allenamento di questo esercizio. Il nome di questo esercizio si riferisce al fatto che esso è diviso in 8 tecniche ognuna delle quali possiede una formula verbale che ne descrive il movimento ed il suo effetto. Il nome di questa tecnica OTTO PEZZI DI BROCCATO sta ad indicare otto tessuti preziosi o, meglio ancora, otto fili di seta che tessuti insieme formano un broccato. Effettivamente questa tecnica di Qigong è composta da otto eleganti esercizi molto preziosi per la nostra salute, che vanno eseguiti in sequenza, almeno i primi quattro e l’ultimo. Questa forma agisce allungando delicatamente i muscoli e stirando i 12 Meridiani Principali e gli 8 Meridiani Straordinari, permettendo una migliore circolazione di energia attraverso di essi e andando così ad agire anche sui relativi organi e visceri. La lingua cinese è molto raffigurativa, e ad ogni esercizio venne attribuito un nome che aiuta il praticante a ricordare i movimenti e i conseguenti benefici. Gli 8 Pezzi di Broccato attivano ogni meridiano del corpo, distendono i tendini e le articolazioni, lavorano per sostenere l’equilibrio e la concentrazione. Questi esercizi bilanciano lo yin e lo yang e sostengono il qi, oltre a rinforzare le ossa. Longevità, salute e chiarezza della mente. Un qi gong semplice e dagli effetti immediati. Di seguito, ecco la sequenza degli esercizi. Essi son cresciuti nel tempo con gli apporti delle vaie scuole e maestri e, come ogni cosa, sono ancora in evoluzione. se ne offre una versione, corredata da un video di pratica. L’auspicio è che possa essere utile a tuti i praticanti sinceri, per trovare la propria strada… il proprio Tao. 1) LE DUE MANI SOSTENGONO IL CIELO REGOLANDO IL TRIPLICE RISCALDATORE State nella posizione di base, quindi portate le braccia distese sopra la testa; intrecciate le dita ed allo stesso tempo, inspirando, spingete verso l’alto, con il palmo rivolto verso il basso. Contemporaneamente salite sull’avampiede. Quindi espirate, mentre tornate con i piedi ben appoggiati al terreno; le mani si portano per un momento sulla sommità del capo. Quindi allungatevi nuovamente in alto, inspirando, salendo di nuovo sulla punta dei piedi, ma stavolta con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Espirate, portando ancora i palmi delle mani sulla testa ed i piedi a terra. Questa è una ripetizione. Questo esercizio, come dice il nome, regolarizza il metabolismo del Triplice Riscaldatore, apparato deputato alla “distillazione” e alla circolazione dei Liquidi Corporei e alla diffusione del Qi. Inoltre, rafforza i muscoli di braccia e schiena. Il primo esercizio degli 8 pezzi di broccato ha un’influenza profonda sul triplice riscaldatore: esso ha sede nel tronco e contiene tutti gli organi ed i visceri. Si dice: “il riscaldatore superiore agisce come fosse nebbia, il riscaldatore mediano agisce come fosse schiuma, il riscaldatore inferiore agisce come fosse palude”. Ogni essenza dei tre riscaldatori viene stimolata e purificata dal movimento di stiramento delle braccia verso il Cielo, contrapposto all’azione di ancoraggio dei piedi sulla Terra, che apre tutto il corpo (muscoli, tendini, meridiani), aziona il qi facendolo affondare ed ha un’azione regolatrice sul respiro. 2) APRIRE L’ARCO A SINISTRA E A DESTRA PER MIRARE AL BERSAGLIO Assumete la posizione del cavaliere. Se la vostra mobilità articolare lo permette, mantenete i piedi paralleli tra loro e le cosce parallele al terreno. Accertatevi che le ginocchia spingano in fuori, cioè che non collassino all’interno: se questo tende a verificarsi, alzate la posizione. Cominciate con le mani chiuse a pugno, strette con il dorso a contatto all’altezza del petto. Inspirando, richiamate il pugno destro alla spalla destra con il gomito rivolto all’esterno, e l’avambraccio parallelo al terreno. Contemporaneamente la mano sinistra si apre assieme al braccio, che si distende verso sinistra mantenendosi parallelo al suolo. Il palmo della mano sinistra guarda verso sinistra. Per rendere più efficace questo esercizio, piegate leggermente il medio, l’anulare e il mignolo della mano sinistra, così che soltanto l’indice e il pollice restino estesi. Espirate, chiudendo a pugno entrambe le mani portandole davanti al plesso solare, e tornando nella posizione originale. Ripetete dall’altra parte per concludere una ripetizione. Ogni volta che vi aprite su un lato, la testa si gira verso la parte del braccio esteso. Quando le mani tornano al centro, testa ed occhi guardano avanti. I benefici di questo esercizio sono rivolti a Fegato, Polmoni e Cuore. Risulta particolarmente benefico alla vista, strettamente collegata all’organo Fegato. Rinforza inoltre i muscoli di braccia e gambe, e rende più fluida la circolazione di Qi in tutti i Meridiani. Dal punto di vista emozionale ci dà la possibilità di gestire meglio le nostre ansie e le nostre reazioni, specialmente rabbia e tristezza. Il secondo esercizio, più che un esercizio esterno per le braccia, deve essere inteso come regolatore della coppia Polmone – Fegato, legata dal Ciclo del Controllo. Le gambe vengono mantenute nella posizione “del cavaliere”, mentre le braccia mimano il tendere un arco e la testa segue per mirare. Quando lo si punta a destra, si usa il movimento per stirare il Fegato, regolarizzare ed espandere il qi dell’organo. Quando lo si punta a sinistra, si usa il movimento per affondare e regolarizzare il qi del Polmone. Si espandono e contraggono i muscoli intercostali e gli altri muscoli inspiratori, si liberano le spalle e il collo e si migliora la circolazione del sangue in queste zone. 3) ARMONIZZARE MILZA E STOMACO PER MEZZO DELLO STIRAMENTO SINGOLO Sempre in posizione eretta, ponete i piedi alla stessa distanza delle spalle. Mettete ora il braccio sinistro sopra la testa, con il dorso della mano appoggiato sulla sommità del capo. La mano destra è accanto alla gabbia toracica destra, con il palmo rivolto in basso. Ora spingete entrambe le mani, una verso il cielo, l’altra verso la terra. Quindi eseguite dall’altra parte: le braccia cambiano di posizione, muovendosi lateralmente al corpo; il dorso della mano destra si posa sulla sommità del capo, il palmo della sinistra guarda in basso ed è appoggiato accanto alla gabbia toracica sinistra. Di nuovo, spingete entrambe le mani, verso la terra e verso il cielo. Avete compiuto una ripetizione. Normalmente resta più facile inspirare quando allungate le braccia, ma alcuni preferiscono unire l’espirazione a questo movimento. E’ possibile eseguire in entrambi i modi, vanno bene tutti e due. La testa e lo sguardo rimangono frontali per tutta la durata dell’esercizio, non c’è motivo di guardare alcuna delle due mani, né in alto né in basso. Come indica il nome, questo esercizio agisce, attraverso un delicato massaggio interno, sull’apparato Milza-Pancreas e Stomaco. Possiamo quindi riscontrarne i benefici sull’apparato digestivo e su tutto il sistema di assimilazione e di distribuzione delle sostanze nutritive. Allunga inoltre tutta la muscolatura delle braccia e tonifica quella toracica. Come conseguenza del lavoro effettuato sull’organo Milza-Pancreas, il beneficio a livello psicologico si manifesta come una capacità alla riflessione pacata, a non eccedere con il “lavorio” mentale, la preoccupazione eccessiva e i pensieri ossessivi. 4) I CINQUE SFORZI E LE SETTE FERITE GUARDANO INDIETRO Le braccia sono in posizione naturale, libere lungo i fianchi. Tenendo i palmi delle mani appena sollevati e rivolti in basso, girate lentamente la testa da una parte e dall’altra (fig.26). Non forzate il movimento, non abbassate né alzate il mento durante la rotazione. Lo sguardo può sia guardare nella direzione a cui si rivolge la testa, oppure anticipare il movimento della stessa testa. Lasciate libera la respirazione. Il nome di questo esercizio è stato interpretato in vari modi nel corso del tempo. I cinque sforzi indicano i Cinque Organi che lavorano all’interno dell’organismo (lavoro=sforzo): Fegato, Cuore, Milza, Polmoni, Reni. Le sette ferite possono essere intese come “ferite dell’anima”, inferte dalle sette emozioni negative che a volte dominano gli esseri umani: la rabbia (che indebolisce il Fegato), la gioia (intesa come eccitazione esasperata che mette sotto stress il Cuore), la rimuginazione (eccesso di concentrazione o preoccupazione ossessiva, che danneggia la Milza), l’empatia (eccessiva identificazione con la sofferenza altrui, accompagnata dal desiderio di alleviarla, anch’essa influisce negativamente sulla Milza), la preoccupazione o ansia (che “schiaccia” il respiro, indebolendo i Polmoni), la tristezza (anch’essa danneggia i Polmoni e le difese immunitarie), la paura (che debilita i Reni). Le sette ferite sono state altre volte interpretate come le sette “feritoie” (o fori della testa: occhi naso, bocca, orecchie). “Guardano indietro” può essere riferito alla rotazione della testa, oppure all’azione di lasciarsi alle spalle il cattivo funzionamento degli organi e le sette emozioni negative. Questo esercizio agisce sulla colonna cervicale sciogliendo i muscoli del collo e al tempo stesso rafforzandoli. Migliora la postura e l’allineamento della colonna vertebrale. Libera le principali vie di scorrimento di energia e sangue verso il cervello e migliora la vista. Ci libera inoltre dalla stanchezza fisica e dallo stress, e ci aiuta a non essere dominati dalle emozioni negative. Gli otto pezzi di broccato sono un buon modo per iniziare l’allenamento. Sono esercizi che allungano delicatamente i muscoli e stimolano meridiani ed organi interni. Gli esercizi dovrebbero essere svolti in modo fluido, ma energetico. Non troppo velocemente, non troppo lentamente: trovate il ritmo giusto. Respirare solo col naso e ripetere ogni esercizio almeno 9 volte. 5) RUOTARE LA TESTA E ONDEGGIARE LA CODA PER DISPERDERE IL FUOCO DEL CUORE Cominciate con la posizione del cavaliere, le mani appoggiate sui fianchi con i pollici sulla parte dorsale. Oscillate il tronco lentamente e in modo armonico, come un pendolo. Mantenendo i piedi ben radicati sul terreno ruotate leggermente il busto verso una gamba; piegatelo ora verso quella gamba, espirando, Lentamente oscillate verso l’altra gamba, sempre con il busto piegato; raddrizzatelo, adesso, inspirando. Completando l’inspirazione, riportatevi nella posizione iniziale, con il busto e la testa che guardano diritto. Quindi ripetete il gesto nella posizione opposta: giratevi sull’altro fianco, espirate piegando il tronco e facendolo oscillare dall’altra parte. Inspirate sollevando gradualmente il tronco, e riportandolo diritto verso il centro. Preoccupazioni, stress e superlavoro, generano ansia e disturbi emotivi, apportando disequilibrio a tutto l’apparato circolatorio. Il quinto esercizio è utile per “calmare il fuoco del cuore”. Coltiva l’unità di tutto il corpo grazie al suo movimento completo dalla testa ai piedi, rinforza il canale cintura e fa salire il qi dei reni verso il cuore, calmandone appunto il fuoco. Ha un influenza regolatrice su vaso di concezione e quindi su tutto lo yin del corpo, dissipando il calore anche del fegato. Schiarisce la mente e la visione. Questo esercizio degli otto pezzi di broccato, infine, permette la distensione dei tendini che legano osso sacro e bacino, favorendo l’apertura del punto che, a sua volta, collabora ”a far salire l’acqua verso il fuoco”. Rafforza inoltre i muscoli delle gambe e la muscolatura dorsale e lombare. 6) LE DUE MANI AFFERRANO I PIEDI PER STIRARE RENI E BACINO State in piedi in posizione naturale, con i palmi appoggiati sulle natiche. Piegatevi in avanti espirando, facendo scivolare le mani sul retro della coscia, fino ai polpacci, le caviglie, o fino a dove riuscite in maniera comoda. Quindi inspirate, facendo risalire le mani lungo la parte posteriore delle gambe man mano che riprendete la posizione eretta. Continuando ad inspirare, con i palmi sulle natiche, salite in punta di piedi. Per un momento trattenete il respiro, immaginando che il vostro corpo sia riempito di qi. Quindi tornate con l’intera pianta dei piedi a terra, ed espirando piegate nuovamente il tronco, scivolando con le palme delle mani giù fino a polpacci e caviglie. Questo Broccato mobilizza la colonna vertebrale, stimola i Reni, le ghiandole Surrenali e i Polmoni, aiutando l’organismo a risolvere i problemi ad essi collegati. Il sesto esercizio è per stirare e rendere flessibile la zona della vita, che è “la casa” dei reni. Allunga ed apre il meridiano della vescica che corre dai piedi lungo la schiena ed il collo fino in cima al capo. L’esercizio ha la sua massima efficacia quando lao gong, il punto al centro della mano (PC-8), e yong chuan, il punto al centro del piede (R-1) vengono a sovrapporsi. Aiuta a coltivare il radicamento del corpo ed il contatto energetico dei reni con la Terra. La parte finale della sequenza degli 8 pezzi di broccato aiuta ad approfondire il radicamento. 7) PUGNI STRETTI E SGUARDO FEROCE PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL QI E AUMENTARE LA FORZA FISICA Ponete i piedi paralleli a circa un metro di distanza tra loro, le ginocchia leggermente piegate. Lo sguardo è intenso, concentrato. Entrambe le mani sono chiuse a pugno e tenute sui fianchi, col palmo rivolto verso l’alto; i gomiti sono tenuti dietro il corpo. I pugni vanno sferrati lentamente, senza scatti, uno alla volta. La mano ruota di 180 gradi, man mano che il braccio si distende; il gomito non raggiunge comunque mai la massima apertura. Quindi il pugno avanti si ritrae, e contemporaneamente il braccio che finora era al fianco si estende in avanti, ruotando il pugno. Ripetete il gesto diverse volte, un pugno avanti, l’altro indietro, il primo col palmo rivolto in basso, il secondo in alto. Lasciate libero il respiro, che si esprima in modo naturale. Questo esercizio stimola il fegato e lo aiuta nell’eliminazione delle tossine e nella diffusione del Qi. Purifica il sangue . Favorisce inoltre la decisione, la determinazione e la forza di carattere. Tonifica i muscoli e riscalda l’organismo, sciogliendo le stasi energetiche e i blocchi emotivi, come l’ansia e la rabbia. Il settimo esercizio rinforza muscoli e tendini e sostiene il fegato. Unico della serie da eseguire in leggera contrazione muscolare, promuove anch’esso l’unità di tutto il corpo. Il pugno stretto e l’attenzione agli occhi attivano il qi del fegato (l’ira è un’emozione negativa che si collega a questo organo). Allena il Potere Yi, potere dell’intenzione, che deve essere concentrato nello sguardo, verso terra. Bilancia, quindi, la relazione di controllo legno-terra. Richiama, infine, l’energia interna (yong qi) verso la superficie (wei qi). 8) LA SCHIENA CIONDOLA E SALTELLA PER DISPERDERE TUTTE LE MALATTIE State in piedi, in modo naturale, con i piedi distanti tra loro quanto le spalle. Espirando, piegatevi lentamente verso i piedi, lasciando che ciascuna vertebra partecipi nel movimento. Il gesto deve essere eseguito lentamente in modo da avvertire quali sono le zone della colonna che hanno difficoltà a flettersi. Se riuscire senza sforzo a raggiungere la punta dei piedi, afferratela con le mani e portate il busto ancora più vicino alle gambe. Una volta raggiunta la massima flessione, senza avere varcato mai comunque la soglia del dolore, mantenete la posizione per qualche momento, respirando in modo naturale. Sentite respirare la zona dei reni. Quindi risalite, lentamente, inspirando; eseguite questo gesto lentamente, con la consapevolezza del vostro corpo e di come si sente. Continuando l’inspirazione, piegatevi all’indietro. Mantenete questa posizione per qualche istante respirando normalmente. Inspirate, ed espirando tornate prima nella normale posizione eretta e quindi piegatevi verso i piedi. Ripetete più volte. Questo Broccato va praticato sempre per ultimo. Stimola la circolazione energetica e sanguigna e induce l’organismo a “drenare” tutte le impurità e i blocchi ancora presenti. Somigliando a un gioco per bambini e stirando tutti meridiani yin e yang, favorisce l’allegria e induce alla serenità e inoltre scioglie e rilassa tutto il corpo. L’ottavo esercizio pone enfasi sulla stimolazione del sistema nervoso centrale e del sistema labirintico. Si ondeggia il peso dalle punte ai talloni, ci si alza sulle punte e si battono con delicatezza i talloni a terra; infine, si scende e si sale sulle gambe. In questa maniera viene sollecitata tutta la colonna vertebrale, si aumenta lo spazio tra i dischi intervertebrali e i nervi respirano; si esercita, infine, un gentile massaggio su tutti gli organi interni grazie al propagarsi delle vibrazioni. Queste arrivano fino al “mare del midollo” (il cervello) stimolandolo e regolarizzandone le funzioni (equilibrio dei sistemi parasimpatico-simpatico). Attiva il vaso regolatore, stimola al produzione di sangue a livello del midollo e libera il qi intrappolato in profondità. A questo fine, alla bisogna, si può praticare con una battuta più forte per scaricare eccessi di qi del fegato. In questo qi gong, ciascun esercizio può essere ripetuto 8, 16, 32, 108 volte. Per nutrire la Vita e la Natura. Conclusioni – Eseguire gli Otto Pezzi di Broccato è un esercizio completo ed utile per tutti. Aiuta persone con problemi articolari, mal di schiena, sostiene l’umore. Può essere praticata anche da seduti, muovendo solo le mani e le braccia (che comunque è un’ottima forma di movimentazione del Qi e di esercizio della Mente). Quindi è ottimo anche per chi abbia problemi di mobilità. Con gli 8 pezzi di Broccato non si intende solo ginnastica e/o motoria, ma anche Chi Kung (Qi Gong), dove “Chi” (Qi) sta per energia e “Kung” (Gong) per lavoro. Con questo termine non ci si riferisce ad un altro tipo di ginnastica e/o di movimento, ma è più un concetto che sta alla base della medicina tradizionale cinese (M.T.C.). La pratica di questi antichi esercizi ha l’intento di assimilare e scoprire i benefici di questa “poesia motoria”. Il Qi Gong, il quale ha più di cinque mila anni di storia, è inserito nei concetti filosofici della tradizione cinese ed è indissociabile dalla medicina cinese! I metodi d’allenamento di Qi Gong sono vari e sono in relazione a favorire o rinforzare la circolazione del Qi (energia) che scorre nelle varie parti del corpo. Molti studiosi, e dottori, hanno sviluppato gli esercizi di Qi Gong dopo numerose ricerche e vari tentativi, fino ad individuare ed allineare i movimenti che curano. Alcuni di questi sono stati presi dai movimenti degli animali, in quanto ogni animale esprime una sua forza ed energia, che a sua volta, lo deve mantenere in vigore il più a lungo possibile. Una delle più famose serie d’esercizi di Qi Gong è sicuramente il Ba Duan Jin ossia, gli otto pezzi di Broccato. Questi esercizi, vengono ormai tramandati da quasi mille anni e fanno parte del DaoYin, l’arte di condurre ed espandere l’energia mentre si eseguono movimenti. Master Yang Jwing Ming dà maggior peso alla comprensione della teoria anziché alla forma. Il maestro Yang Jwing Ming dà maggior peso alla comprensione della teoria anziché alla forma. In ultima analisi gli otto pezzi di Broccato, sono efficaci per il rafforzamento del Qi che, attraverso il movimento degli arti, scorre diramandosi su arti, muscoli, e organi interni. Ponendo l’attenzione in chiave di lettura della psicomatica e della terapia della danza, il Ba Duan Jin ci libera dai circoli viziosi dovuti dalle frustrazioni da stress. Naturalmente questo avviene con l’impegno e l’attitudine mentale che viene posta sul Ba Duan Jin. Un consiglio a riguardo, espresso da M° Yang Jwing Ming, illustre personaggio in questo campo, dice: “la cosa più importante nell’allenamento di Qi Gong, non è la forma in sé stessa, ma piuttosto la teoria, il principio, la comprensione delle fondamenta che costruiscono la forma“. Comprese queste cose potete usare il vostro Yi (mente) per far si che il Qi circoli e vi porti salute in tutte le parti del corpo. Come si può notare la scuola del maestro Ming appartiene alla categoria delle Scuole Marziali del Sud della Cina in cui si predilige la mente rispetto al corpo, il principio rispetto all’applicazione, la comprensione rispetto all’esercitazione, ma sempre in una visione unitaria di entrambi gli aspetti. 双手托天理三焦 – le due mani che sorreggono il cielo per allineare i tre fuochi interni
左右拉弓如射雕 – estendere l’arco a sinistra e a destra mirando ad un’aquila d’orata
调理脾胃须单举 – regolare gli organi interni sollevando un solo braccio
五劳七伤向后瞧 – regolare gli organi interni e il sistema nervoso guardando indietro
摇头摆尾去心火 – scuotere la testa e la coda per espellere bruciori interni
双手盘膝固肾腰 – con le mani sulle ginocchia raddrizziamo la schiena e regoliamo i reni
攥拳怒目增气力 – stringendo i pugni scrutiamo profondamente per aumentare l’energia
背后起点诸病消 – sollevare i talloni e scuotere via i malesseri.