yoga unione di tutte le diversità

Sfrutto tutte le potenzialità dello yoga ho queste possibilità? Che yoga è sinonimo di unione che il suo significato è unione, armonia, unità, tutti lo sanno. Ma la incapacità di approfondire fa si che i più si fermino li. Incapacità o indisponibilità a percorrere la strada giusta, chiusura del terzo occhio certo. Le strade giuste non sono due, perché? Potrebbero esistere due strade giuste? No. Perché no? La risposta è nello yoga. Lo yoga è uno e non due e basta. Lo yoga come il tao stesso essendo due manifestazioni in unione, contiene la dualità l’aspetto bivalente le due facce della stessa medaglia, contiene il doppio. Lo yoga come il Tao ha la bivalenza negativa e positiva in uno. Uno per esistere deve essere due. Il grande equivoco, se così lo vogliamo chiamare, sta proprio qui: finire per credere alla dualità alla separazione, alla divisione, alle due strade giuste. Credere che guerra e pace siano entità separate, separabili è impossibile lo dice la storia umana nei secoli. Credere che possa esistere la pace infinita è impossibile, perché abbiamo una visione deformata e negativa della parola e del contenuto di guerra. Vedere la guerra come eccezione soprattutto negativa è un errore di veduta non una possibilità, una è sempre e solo la strada, l’altra è sbagliata. la guerra è metà del tutto. La strada è una perché lo yoga è unione degli opposti. Il tao è la raffigurazione degli opposti mondi uniti in ogni manifestazione vivente di energia. Gli opposti vibrano uniti e formano l’uno. Uno più uno fa due ma è un unico numero non una separazione, un’unità. Yoga come unione fa si che dobbiamo imparare ad applicare l’unione in ogni cosa del mondo. Ripeto: lo yoga non è una riserva protetta esclusa dal mondo e segregata nel ginnico olimpionico. Lo yoga non è un allenamento fisico e basta fuori dal mondo e dalla vita, lo yoga pervade ed è ogni manifestazione della vita stessa. Chi crede allo yoga come separazione non vede semplicemente la realtà. Questa formula applicabile del trasformare ogni cosa in unione ci fa scoprire i misteri della vita che ci sfuggono se non lo facciamo. Ho provato ad applicarlo e lo applico scoprendo ogni giorno misteri invalicabili che non sapevo nemmeno che potevano esistere. Ringrazio ogni volta per queste bellissime ed inattese gioiose, armoniose novità. Questa rivelazione che vi regalo come a me è stata donata, sembra niente ma è l’essenza alchemica della vita stessa. Applicate l’unione e vedrete nella verità, dentro i misteri della vita stessa. Sperimentate e vedrete che tutto è interconnesso che tutto è unito in un dialogo solo apparentemente impenetrabile, ma che è già li pronto per essere rivelato. Come una chiave che apre tutte le porte l’unione yogica vi svelerà ogni possibile apparentemente invisibile irrealizzabile mistero. Come ho vissuto io e scoperto ogni giorno, potrete voi.  Non ho nessuna esclusiva, solo la capacità di approfondire, girare la chiave ed aprire le porte sconosciute. In ogni ambito della vostra vita applicate l’unione, non scappate, lasciate che le apparenti diversità si incontrano, anzi aiutatele a mettersi in contatto, in comunicazione. Aiutate l’unione e aprirete la nuova porta, avrete il premio perché tutto lavora per questo, avrete il tesoro nascosto, celato la rivelazione. Ecco che cosa vuol dire non fermarsi alla superficialità, accontentandosi semplicemente di dire lo yoga è unione. Andate oltre e scoprirete e svelerete il grande legamene dell’unione intercambiabile delle cose che interagendo fra di loro dialogano. Questo dialogo questa unione interattiva vi regalerà molta conoscenza, vi metterà a disposizione il sapere. Ovviamente tutto questo, la strada giusta da percorrere, è scandito, legittimato da emozioni positive piacevoli, da gioia e non da sofferenza. Il giusto ritmo di percorrenza, il cosiddetto stato meditativo ve lo da e lo imparerete nella strada. Lasciate che cuore e respiro vi educhino e vi guidino nel contempo. Non importa sapere chissà quale mantra, si attivano misteri impenetrabili, contattano divinità in presenza è innegabile, ma possono divenire una sorta di medicina di dipendenza, una droga, cioè un effetto esterno che gira in un labirinto, a cui releghiamo la nostra capacità. Il mantra non è il nascondiglio della nostra incapacità. Ci sono molte persone nel mondo che recitano quotidianamente un mantra e sono racchiuse in quel mantra, fanno di quel rituale la via univoca della conoscenza. Vorrei che queste persone guardassero se quel mantra non è stato un alibi di pigrizia piuttosto che un modo per andare verso l’illuminazione. Recitare un mantra meccanicamente senza cuore con una aspettativa, una richiesta.. magari pensando ad altro..  questo vuol dire non sfruttare il potere del mantra. Insomma vivere la dualità senza ricercare l’unione. Siamo sempre li al punto di partenza senza aver fatto un passo, oppure non ci siamo mai mossi ed abbiamo fatto viaggi infiniti? La meditazione maestra di yoga. Meditazione uguale medicazione, questo è un esempio di unione. Vedere la meditazione come uno strumento medicina, un medicinale naturale in noi dove tutto è sempre e comunque medicina, ecco l’unire che si manifesta. Unite le diversità anche se dentro di voi sembrano separate e inconciliabili, anche se dentro qualcosa spinge alla separazione, alla frattura, alla collisione, al conflitto, alla incomunicabilità. Se vorrete davvero ma davvero vedere con la v maiuscola la verità che si manifesta cercate l’unione in tutto l’unione positiva oltre la separazione negativa. Oltre esiste la profondità dello yoga che si manifesta nell’unità e vive essendo ognuno di noi yoga parte del tutto.