yoga e separazione

Non è yogico(unione) rimanere in se stessi visto che non c’è in verità nessuna separazione esistente tra noi e il prossimo. Tutto ci riguarda interagendo con noi ad esempio i problemi, le difficoltà degli altri al di la dei livelli di consapevolezza raggiunto e lavoro fatto . Il legame con il passato i propri condizionamenti, le proprie sofferenze e propri limiti va lavorato,  altrimenti il karma non si risolve anzi va in peggio. Le difficoltà di un essere sono difficoltà di tutti anche se i livelli di consapevolezza variano, esiste sempre una connessione. Non c’è separazione tra nulla e nessuno se non nella mente, nei sui percorsi che vorrebbero dividere al fine di controllare, possedere, tentar di tenere lontane le paure. Le paure non possono esser tenute lontane ma vissute. Non si può fare una riserva indiana protetta dal mondo, con l’illusione di decidere chi e cosa ci sta dentro. Ad esempio: è  pericoloso dire non si parla di un argomento perché non è yogico o spirituale. Dire abbassa le vibrazioni parlare di argomenti che creano confronto e proibirlo quali vibrazioni crea? Abituare le persone a stare in un terreno limite irreale, dover stare attenti ad ogni cosa da dire e come espimersi, mi ricorda certe scuole gestite da religiosi, conventi o caserme militari. Ma anche se questi ambiti non sono di per se negativi se ben gestiti. Quali limiti ha lo yoga e la spiritualità chi li decide? Perché non lasciare che le persone si confrontino, non è questo un modo per imparare dalla vita stessa e quindi lavorare sul campo nelle prove che la vita ci regala, al fine della propria ascesa spirituale? Ricordo che chi ci ha invitato ad abitare questo mondo e ci ha dato un corpo per fare esperienza ed aumentare la coscienza. Andate nel mondo e fate esperienza questa è la regola e non altro, affrontate le prove (non casuali!) che troverete sul vostro cammino. È un po’ come certi genitori che tengono i figli condizionati senza permettergli di vivere la vita perché è brutta, poi quando i genitori non ci sono più i figli sono incapaci di affrontarla e rimarranno forse chiusi in casa immersi nelle paure. C’è qualcosa che è e qualcosa che non è spirituale, qualcosa che è e non è yoga? Tempo fa, alcuni mesi,  mi sono permesso di condividere un articolo che parlava della grande manipolazione del corona virus covid 19 di cui ora molti parlano, in alcune chat, ho ricevuto ogni genere di offese ed insulti, perché non sottostavo alla linea del pensiero unico dominante e mi permettevo di dire la mia opinione. Dov’è finita la libera opinione e la libertà di pensiero? La democrazia non esiste ne la libertà di pensiero e parola,. e quello era un ambito di yoga… Mi hanno detto che mi dovevo occupare dello yoga e non altro come se lo yoga fosse un territorio limite esclusivamente ginnico avulso dalla società.. Molte persone frequentano lo yoga per una vita senza sapere quasi nulla di cosa sia. Ora andare da una persona senza sapere qual è la sua ricerca interiore e decidere di cosa si deve occupare e non, è un atteggiamento che evito di commentare. Siamo tutti parte di uno stesso corpo divino e di una stessa comunità. Viviamo una fase epocale di cambiamenti profondi prima di tutto in noi stessi. Quelli che si ritengono insegnanti e guidano le scuole hanno anche delle responsabilità: se sono davvero all’altezza del loro compito, dovrebbero tener conto di questi cambiamenti e di coglierli per non rimanere fermi e bloccati nel passato. Rimanere fermi ad un tempo passato morto e sepolto che non torna è pura follia e illusione insieme. Essere fermi nel passato è una visione priva di lungimiranza. Mi chiedo come possono persone così bloccate pretendere addirittura di fare da guida a scuole yogiche e spirituali a cui servono doti di intuizione e lungimiranza. Credo che faranno danno alle persone. Non entro nello specifico di singoli episodi come non amo molto mettermi nelle chat e nei social a fare confronti con persone a diversi livelli di consapevolezza, se è successo è perché la mia natura è di spirito libero e non amo la menzogna e le maschere di falsità serve del solito dio denaro. Il dio denaro è un dio fasullo mortale dell’illusione non è la purezza a cui ascende yoga e spiritualità. Non possono convivere denaro e yoga se non in una forma in cui il denaro è funzionale, concepito come donazione offerta al divino. Ora concepire queste scuole come qualcosa di separato dal mondo sporco e corrotto impedendo ai propri frequentatori di fare esperienza è solo una prosecuzione delle paure di chi gestisce. Decidere di quale argomento si deve parlare e soprattutto chi lo fa, quale si e quale no, pena l’abbassamento delle vibrazioni è una manipolazione. Chi cerca adepti per farsi adorare ha dei problemi da risolvere. Siamo in un giro di boa che ci porta nel nuovo mondo, bisogna gioire perché la luce in fondo al tunnel si può intravedere. L’epoca che sta nascendo non ha più bisogno di maschere di falsità. Non si costruiranno più personaggi finti, falsi guru, gurettini e gurettoni pieni di ego intorno ai quali adepti si inchinano come schiavi devoti. Non sarà più il tempo della concezione settaria e dei confini imposti per controllare e tenere nell’ignoranza. A volte mi sento dire: sto seguendo un percorso spirituale, recito mantra, faccio tutta la Sadhana alla lettera ogni giorno, ma sento che dentro di me qualcosa non va, mi blocca e non evolvo, dov’è l’errore? Siamo al punto di partenza: ma chi ci dice di stare nelle riserve indiane, nelle sette? Significa non avere ancora amore sufficiente per costruire il legame yogico e continuate a nutrirsi in modo indotto del cibo rimasticato. Come potete pretendere di evolvere e sentirvi liberi se siete voi stessi a rinchiudervi in gabbia? Un buon maestro non fa adepti e seguaci non fa chiese e sette. Gesù Cristo non è inventore di nessun cristianesimo, confraternite religiose o chiese, Gauthama il Buddha non è l’inventore di nessun lignaggio di buddismo, cosi Krsna, Shiva e gli altri. La sola strada dei grandi avatar ascesi è esclusivamente l’amore nella sua totale potenza illimitata, immortale. Il mondo è grande fate esperienza, dico a chi viene alle mie lezioni di yoga, non voglio adepti, ma da sempre aiuto e proietto le persone nel mondo, il mio compito è indicargli la strada oltre la gabbia.. Va vola libero! Tenere le persone nell’ignoranza proibendo di parlare di un qualche argomento mi evoca qualcosa del passato che ancora oggi resiste. Non si stupiscano quelle persone se sentono dentro se qualcosa che non va e non funziona! Ben vengano confronti se questi sono terreno di crescita, ben venga la possibilità di parlare e di fare esperienza della vita senza limiti, se non quelli derivanti dalle “proprie scelte”. Non è giusto recludere ambiti impedendo esperienze ritenute non consone alla ricerca. Vuole dire esser complici del sistema repressivo. La vita ti ripresenterà fino all’ultimo respiro il problema che non hai risolto. Cos’è spiritualità e yoga se non le esperienze della vita stessa? La mente dice: tutto è sotto il mio controllo, il cuore dice: sii libero oltre ogni separazione.