o di vita o di morte

Ci sono momenti storici che non avendo capacita intuitive a lunga distanza attive, ci colgono impreparati e ci costringono per agire a qualche sollecitazione che sentiamo, in altre parole ci spingono in verità a trovare la nostra collocazione, la nostra funzione in questo mondo. La sollecitazione può essere ed avere varie forme. Perché allora siamo qui non noi, ma io, che cosa ci sto a fare? Qual’ è la mia funzione di individuo uguale e diverso ma soprattutto simile al mio cosiddetto prossimo. Qual’è la mia funzione in questo corpo mondo? Ognuno di noi ha una funzione e per nulla è un caso che sia così. Ognuno di noi nasce e si incarna in un corpo, in questo corpo compie un viaggio in un tempo finito che chiamiamo semplicemente vita, il tutto per uno scopo preciso assegnato ma forse non ne abbiamo consapevolezza completa. Abbiamo un tempo limitato a scadenza e non dobbiamo perderlo ma dargli il giusto valore, utilizzandolo al meglio. Chi non cerca e non trova il senso perde tempo e fa della sua vita una deriva insensata. Presto chi perde tempo si troverà alla fine del suo tempo e dovrà presto reincarnarsi e tornare all’inizio. Non siamo qui come si dice: per sbarcare il lunario, per vivere alla giornata, per essere sbattuti dal primo vento che arriva per caso e fatti roteare come una foglia secca. Detto questo è ovvio che il primo scopo per dare forma e direzione, è trovare il senso alla vita stessa, che in altre parole è ciò che ci dona la forza di vivere. Senza un fine un ideale, siamo deboli, poveri e fragili, preda di qualcuno e qualcosa, vulnerabili ad ogni assalto sempre e comunque di segno negativo questa è la definizione di jiva, l’anima persa. Momenti storici che riguardano l’uomo l’umanità nella sua interezza, ci spingono a trovare la soluzione a qualcosa che si pone come stato di sofferenza. Ribadisco che non è il momento(a meno che ne esista uno) di isolarsi ne ora ne mai, così come non è mai il momento di fingere di non vedere. Qualunque sia il nostro modo di essere, credere e scegliere si impara sempre e comunque dal confronto con l’altro e dall’unione nasce sempre e comunque la forza che poi è l’energia di vivere. Dal prossimo simile prendiamo stimoli e ogni sorta di nutrimento e lui fa lo stesso reciprocamente con noi. Non dobbiamo quindi chiuderci ma cercare di capire ed imparare ad affidarci. Affidarsi presuppone un rischio certo, ma ad ogni salto nel vuoto e capacità di rischiare, troppo spesso corrisponde un premio. Affidarci a chi? non è un caso che succede che ci affidiamo prima o poi a qualcuno che non sarà comunque mai casuale. La vita premia chi rischia, chi sceglie e chi gioca le sue carte con intuito e lungimiranza. La vita premia chic crede di sbagliare e fa un uso del cosiddetto errore per imparare qualcosa dalla lezione. L’energia di vivere è sempre una vibrazione vitale che sta sopra ed oltre le vibrazioni della malattia e della morte. Vibrare in modo alto con emozioni positive da a noi tutti un mondo migliore da abitare nella gioia che è amore che è Dio stesso. Dio ci vuole nella gioia non nella sofferenza e nella paura non dimentichiamolo mai! Le cellule del nostro corpo vivono lavoro si nutrono di gioia, gioiscono. Ecco la scelta, l’atto di fede. L’essere divino vibra nella gioia gioisce non appassisce nel dolore e nella malattia.Viene da chiedersi allora: ma sarà allora un caso che le televisioni e tutti i giornali o quasi non fanno che manifestare quasi sempre: violenza, conflitto, razzismi di ogni sorta, odio ed ogni tipo di bassa vibrazione? Qualcuno con una simbolica metafora domanderebbe: perché tutti questi potenti mezzi di comunicazione sono confinati e finiti in mano a demoni. Perché ci lasciamo sballonzolare dalla menzogna imperante e terrorizzare dal niente? Perché non parlano quasi mai di yoga, evoluzione, positività, amore? Perché senza nessuna vera prova di sostanza ci lasciamo dividere ,separare, impaurire? Perché tutta questa ignoranza nell’umanità? Lo dice la scienza o lo dice Dio? Lo dice l’ego o il Se? L’ego è una certa forma avallata da una scienza con l’uomo come fine ultimo, che ha portato all’attuale stato di cose: un crescente diffuso, irrispettoso violento e razzista modo di vivere degenerante e distruttivo. Un’energia bassa certe spinge a valorizzare le energie alte, spinge al contatto con il Se. Tutto è sempre sensato e giustificabile. Qui ancora si presuppone non una ma la scelta da quale parte stare: Dio o Mammona? Unione o conflitto? Amore o odio? Paura o forza? Vero o falso? Scegliere o essere scelti. Vuoi puoi scegliere? L’eterna lotta tra bene e male, chi è l’uno chi è l’altro sai riconoscerli in te e fuori di te? A te la scelta.