le ferite dell’anima

Siamo “fatti” di polvere di stelle a tutti gli effetti : la nostra matrice fisica – il corpo – si compone di quegli elementi che sono nati all’interno di stelle e che, una volta esplose, sono stati dispersi nell’universo. Quindi, di stelle siamo fatti e di stelle veniamo ad esprimerci, anche attraverso la nostra carta del cielo natale. Ogni forza esistenze all’interno del sistema solare, in primis, il Sole e, in seconda battuta, i pianeti e le rispettive lune, influiscono inevitabilmente sulle nostre esistenze, sia fisicamente sia energeticamente (come dice la fisica quantistica, l’uno è il riflesso dell’altro e viceversa), più di quanto immaginiamo. Il sistema solare è per noi terrestri la nostra porta d’accesso a questo mondo, a questo piano vibrazionale e, allo stesso modo, è lo stesso portale che varchiamo al momento della nostra morte o, meglio, al ritorno al piano vibrazionale d’origine. Il sistema solare è a tutti gli effetti un piano di transito, in entrata e in uscita ma, anche, riflette esattamente – mediante la nostra fotografia stellare di nascita – il progetto a cui siamo chiamati in questa esistenza, anche per un discorso di evoluzione spirituale ma, contemporaneamente, quale necessità di rielaborare attraverso le nostre vicissitudini personali la epurazione dei conflitti emotivi non risolti dei nostri antenati, dei nostri consanguinei. Al momento della nostra nascita, al pari del DNA, riceviamo una precisa impronta celeste che, se correttamente interpretata, può rivelare tantissimo della nostra esistenza ed aiutarci a destreggiarci in questo complicato percorso che è la vita. Oltre alla parte karmica legata alle incarnazioni precedenti, attraverso la DECODIFICAZIONE DELLA NOSTRA IMPRONTA CELESTE di NASCITA e la valutazione attenta degli archetipi planetari coinvolti è possibile RICOSTRUIRE esattamente IL NOSTRO ALBERO GENEALOGICO FAMILIARE e comprendere CIO’ CHE è ACCADUTO all’interno della NOSTRA FAMIGLIA – E A CHI – e COSA di CERTE ESPERIENZE NON NOSTRE NOI TENDIAMO INCONSAPEVOLMENTE A REPLICARE NELLA NOSTRA ESISTENZA COME “NOSTRA FERITA D’ANIMA”. E’ importante sottolineare un concetto base per comprendere questa teoria secondo cui l’anima sceglie di incarnarsi in un determinato corpo e con una certa famiglia, giacché sono proprio i genitori del bambino ad attivare queste ferite nei suoi primi anni di vita. Dunque l’anima scende sulla Terra che ha già queste ferite e deve lavorarle, così sceglie dei genitori che le stimolino proprio quei punti da lavorare. Lise Bourbeau sostiene che i genitori si comportano in modo differente con ciascun figlio proprio perché ognuno di essi dovrà fare un percorso diverso e lavorare su ferite differenti. Tuttavia l’attivazione di queste ferite, ossia portarle alla luce, è ciò che ci permette di lavorarci e a poco a poco guarirle. La carta astrale esprime la nostra unicità e singolarità: è il “manuale di istruzioni” della nostra vita e ci dice come “noi funzioniamo” e anche quali FERITE EMOZIONALI tendiamo a richiamare inconsapevolmente nella nostra esistenza quale replicazione di situazioni non risolte appartenenti alla nostra cerchia familiare, quasi a ripetere un copione già visto in passato. Attraverso una precisa decodificazione si può chiaramente vedere COSA è SUCCESSO all’interno della nostra famiglia, A CHI è CAPITATO e anche COSA E COME NOI VERREMO a REPLICARE questa precisa situazione e in quale ambito di vita. Spesso, in maniera del tutto inconsapevole, tendiamo a boicottare il nostro progetto esistenziale con tutta una serie di esperienze e situazioni che di fermano e che ci impediscono di vivere la nostra vera natura, di portare a realizzazione il nostro vero progetto di anima. La cosa più importante per un naturopata, quale io sono, è capire e comprendere l’intero mondo che caratterizza la vita della persona che a me si rivolge, ma anche il suo passato e il suo vissuto emozionale e, soprattutto, il suo contesto familiare e la storia dell’intera famiglia. Ciò è praticamente impossibile capire tutto questo parlando con la persona ma, visionando la carta astrale, tutto diventa chiaro, limpido e tutte queste informazioni vengono ad essere rilevate a tempo zero. Noi veniamo al mondo con delle ferite che dobbiamo imparare ad accettare, ferite di vite passate e ferite che tendiamo a replicare quale continuazione di schemi emozionali ereditati dai nostri antenati consanguinei e, a seconda del nostro disegno di vita, alcune saranno più dolorose di altre. La sofferenza ha gradi di intensità diversi in ognuno di noi, e pochi sanno riconoscere da dove proviene o come porvi fine. Tutto ciò che sappiamo è che esistono molte persone e situazioni che producono in noi reazioni e sofferenze. Ecco perché è interessante scoprire la fonte di queste ultime. Perché vengono chiamate “ferite dell’anima”? Perché l’anima soffre nell’essere allontanata dal suo disegno di vita quando lasciamo che sia l’ego a dirigere la nostra esistenza. Lo scopo delle sue incarnazioni è infatti sperimentare il vero amore e l’accettazione di sé, per riuscire infine a vivere la sua divinità. La nostra anima soffre in modo diverso a seconda delle ferite attivate, ma il peggio è che lasciamo che il nostro ego ci convinca del fatto che ci sta aiutando a soffrire di meno, quando invece è esattamente il contrario. Le 7 Ferite dell’anima sono : Tradimento, Abbandono, Rifiuto, Ingiustizia, Umiliazione, Vuoto di Padre e Vuoto di Madre. Affiancate alle ferite dell’anima c’è il concetto di Maschera. Questo è un concetto psicologico secondo cui la mente dell’essere umano crea una maschera per difendersi dai traumi subiti. Si attivano dunque dei comportamenti di cui spesso neanche ci rendiamo conto, e che ci permettono di sopravvivere nella nostra vita quotidiana, senza soffrire costantemente dei torti subiti. E’ come una reazione di sopravvivenza. OGNI FERITA EMOTIVA è facilmente individuabile nella carta astrologica e si associa – ognuna di esse – a specifici aspetti, posizioni e stimolazioni di forze planetarie che – una volta individuate e comprese – possono aiutarci a ricostruire il nostro ALBERO GENEALOGICO E CAPIRE COSA è SUCCESSO A CHI – AI NOSTRI ANTENATI o cosa a noi nelle NOSTRE VITE PASSATE – e COSA NOI TENDIAMO NOI A REPLICARE NELLA NOSTRA VITA – e in quale ambito e in quale modalità (maschera) negativa. La ferita emotiva del RIFIUTO è una delle più profonde. Non porta tanto al rifiuto degli altri, quanto alla non accettazione di se stessi e alla svalutazione delle proprie capacità. Non amare se stessi, però, conduce a non riuscire ad amare gli altri e la situazione in questo modo diventa ancora più tragica. Le persone con la ferita del rifiuto vorrebbero vivere sempre nascoste e sentirsi quasi invisibili. Fuggono dalle sfide. Di solito sono degli intellettuali che scelgono la solitudine e che faticano a gestire le emozioni lasciandosi sopraffare da esse. Sono delle persone introspettive, dotate di una spiccata capacità di osservazione e di grande intuito. Le persone che portano dentro di sé la ferita dell’ ABBANDONO difficilmente riescono a trascorrere del tempo da sole nella vita. Soffrono molto la solitudine e sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa fare loro compagnia. Si trovano in una situazione di forte carenza d’affetto di cui a volte non riescono a dare spiegazione né a se stessi né agli altri. Tendono a preoccuparsi molto e con largo anticipo se sanno che dovranno affrontare un evento problematico. Desiderano impegnarsi per un obiettivo comune e spesso amano fare parte di gruppi e associazioni che rispecchino i loro ideali. Chi ha dentro di sé la ferita della UMILIAZIONE di solito tende ad impegnarsi al massimo nei propri progetti e a dare tutto se stesso nel lavoro di gruppo. La preferenza di queste persone è per i lavori pratici e artigianali, in cui possano esprimere le proprie capacità dando vita a qualcosa di concreto e di visibile che possa attrarre l’attenzione degli altri. Nello stesso tempo la ferita dell’umiliazione può portare a provare vergogna e senso di inferiorità. Può essere presente la tendenza a soddisfare prima di tutto le esigenze degli altri invece di dare la precedenza alle proprie necessità. Empatia e ipersensibilità sono tra le caratteristiche principali delle persone con la ferita dell’umiliazione. La ferita emotiva del TRADIMENTO è legata alla fiducia che ad un certo punto è venuta a mancare. Ad esempio si potrebbe essere vittime di una promessa non mantenuta o di un’aspettativa non raggiunta. Chi ha dentro di sé la ferita del tradimento pretende molto sia da se stesso che dagli altri e non ama mostrare segni di debolezza. Le ricche aspettative per il futuro a volte possono diventare un ostacolo perché impediscono di vivere al meglio il presente. Le persone con questa ferita spesso cercano di tenere sotto controllo gli eventi e chi le circonda. Le persone che hanno subito una INGIUSTIZIA e che ne sono state ferite profondamente vivono troppo concentrate sul proprio dovere e tendono a privarsi di ogni piacere perché credono di non meritare qualcosa di bello nella vita e perché sono convinte che portando sempre a termine al meglio i propri compiti otterranno la perfezione e una sorta di riscatto. A volte le ferite emotive si manifestano nella struttura fisica delle persone. La ferita dell’ingiustizia porta ad avere un portamento rigido, eretto e fiero. Le persone ferite dall’ingiustizia tendono essere molto precise e ordinate. La feria da VUOTO di PADRE e VUOTO di MADRE si manifestano portando la replicazione di di rapporti inesistenti e problematici dei genitori con i figli e, anche, condizionare negativamente la manifestazione delle proprie polarità maschili e femminili ma, anche, alterare la capacità di consolidare e manifestare pienamente la propria capacità di consolidare ed esprimere la capacità di realizzare se stessi e il proprio mondo emotivo. La cosa fondamentale per superare queste ferite dell’anima è essere consapevoli di tre cose: 1) tali ferite vengono “attivate” da situazioni di vita che viviamo ma, anche, da aspetti e transiti planetari all’interno della nostra carta astrologica di nascita. 2) imparare a riconoscerle nei nostri atteggiamenti e in quello che tendiamo ad attrarre continuamente nella nostra esistenza. 3) quando la ferita viene stimolata in noi prende il sopravvento l’ego e non noi stessi veramente. L’ego non ci permette di vedere la situazione in modo lucido, è come se ci facesse vedere la realtà con una lente deformante, che ci fa vivere con paure, sensi di colpa e tristezze. Questo porta ad assimilare una situazione più dolorosamente di quanto valga e spesso a prendere sul personale degli eventi che sarebbero successi indipendentemente da noi. La visione che abbiamo dell’evento è ciò che fa la differenza, riuscire a relativizzare e a “sminuire” i problemi ci aiuta a vederli meno insuperabili. Riuscire a non giudicare una persona o una situazione è ciò che permette a noi stessi di non giudicarci, non doverci sentire sempre perfetti e all’altezza di qualsiasi piccola grande situazione che arriva. Se stiamo scomodi in una situazione dobbiamo essere consapevoli che ci stiamo facendo del male persistendo lì e che dobbiamo cambiare qualcosa. Se non abbiamo la forza di curare le nostre ferite, queste non guariranno mai e ci ritroveremo a persistere nelle solite situazioni, come in un circolo vizioso. Quando è l’ego ad entrare in scena noi dobbiamo riuscire a riprendere il controllo. La chiave per affrontare tutto questo è l’amore incondizionato per noi stessi, capire che siamo umani, non siamo perfetti, amarci a dismisura e amarci anche con i nostri difetti, accettarci per ciò che siamo: esseri umani. Quindi: datti il diritto di essere ciò che realmente sei e amati più di chiunque altro e vedrai che queste ferite a poco a poco si rimargineranno! Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia, vuoto di padre e vuoto di madre, sono le ferite che ci impediscono di essere noi stessi, ci condizionano e gettano un’ombra scura sulla nostra vita, impedendoci di vedere il vero scopo della nostra esistenza. Esse determinano molti aspetti del nostro carattere perché, per sopravvivere a tali ferite, reagiamo indossando delle maschere che ci consentono di non rivivere queste stesse ferite profonde. Nasciamo per dare la possibilità alla nostra anima di essere noi stessi, di esprimersi al meglio vivendo molteplici esperienze e tutti, nessuno escluso, abbiamo la stessa missione: vivere queste esperienze per poterci evolvere. Fintantoché una situazione viene vissuta nella non-accettazione, nel senso di colpa, nel giudizio, nella paura, l’essere umano continuerà ad attrarre circostanze e persone che gli faranno rivivere quella stessa esperienza. E’ il cammino che la nostra anima ha scelto per potersi evolvere, per risolvere conflitti che si porta dietro da altre incarnazioni e questa vita rappresenta il modo migliore per porre fine a corsi e ricorsi di situazioni e poter finalmente proseguire sulla sua strada. Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia, vuoto di madre e vuoto di padre sono le ferite che ci impediscono di essere noi stessi, ci condizionano e gettano un’ombra scura sulla nostra vita, impedendoci di vedere il vero scopo della nostra esistenza. Esse determinano molti aspetti del nostro carattere perché, per sopravvivere a tali ferite, reagiamo indossando delle maschere che ci consentono di non rivivere quel dolore. Il compito fondamentale della nostra anima è quello di manifestare pienamente – in questa vita – in proprio progetto ed evolvere in consapevolezza, liberando totalmente il proprio potenziale ed esprimere con gioia ciò che si è, con amore e con gratitudine per questo dono meraviglioso che è la vita. Attraverso la CRISTALLOTERAPIA ad ALTA FREQUENZA, una visione approfondita della propria CARTA ASTROLOGICA NATALE, la RILEVAZIONE della PROPRIA GRIGLIA PERSONALE DI CRISTALLI, GEMME E MINERALI e l’UTILIZZO di RIMEDI ENERGETICI ed ALCHEMICI si può intervenire attivante per liberare la persona, risolvere e staccarsi dalle le risonanze e dalle ripetizioni degli schemi del passato e vivere, di conseguenza, una vita più libera e piena. Ogni FERITA dell’ANIMA si SCARICA su un punto specifico del corpo (chakra) – DIFFERENTE da PERSONA a PERSONA – e rilevabile unicamente attraverso un’attenta analisi della CARTA ASTROLOGICA NATALE : l’agire su tali punti colpiti (chakra) in sinergia con pietre, cristalli, gemme e rimedi naturali può aiutare ENORMEMENTE la persona a STACCARSI dal replicare le ferite emotive, anche facendole interrompere indirettamente l’attrarre sempre le stesse situazioni negative all’interno della propria esistenza. Agendo in tal modo, mediante una combinazione tra una consulenza naturopatica e un trattamento di cristalloterapia ad alta frequenza, usando le pietre della propria griglia personale, attivando la sequenza specifica da pietra a pietra – seguendo la precisa interazione planetaria rilevata nella propria carta astrale – si attiva “il simile” energetico che è alla base dei principi omeopatici e ciò permette di agire profondamente nello scioglimento profondo della ferita emozionale. ATTIVANDO le GEMME e i CRISTALLI RILEVATI – mediante una specifica sequenza – si “accende” una corrente energetica, unica e solo della persona, che aiuta a sbloccare ciò che si è condensato in specifici punti chakra quale ferita dell’anima e, di conseguenza, a ripulire ed energizzare ciò che prima era chiuso, fermo e patologico.