l’arte di guarire, la grande trasformazione

Da sempre si è osservato che alcune malattie sono associate a determinate emozioni e comportamenti. Ad esempio, il concetto medievale di “melanconia” associa la depressione a un cattivo funzionamento del fegato. Oggi molti disordini fisici sono associati alle emozioni legate allo stress. L’impatto delle emozioni sulla fisiologia è ampiamente documentato. Agli inizi della psicoanalisi, gli studi sul collegamento tra malattie e disturbi psichici hanno dato vita alla medicina psicosomatica. Tutti conosciamo il collegamento tra i disturbi cardiaci e le personalità di “tipo A” e di “tipo B”, e come la rabbia repressa sia causa di ipertensione e infarto. Si ritiene che le emozioni influiscano sull’attività ormonale attraverso i neurotrasmettitori in aree diverse del cervello delegate al controllo di organi specifici attraverso il sistema nervoso. La sempre maggior diffusione dell’AIDS ha fornito una grossa spinta alle ricerche sul sistema immunitario. È stato dimostrato che lo stress deriva da un malfunzionamento della ghiandola del timo che abbassa le difese del corpo. Ma gli studi dimenticano di esaminare il rapporto tra attitudini e credenze, e le modalità percettive che determinano la natura dell’esperienza individuale. L’eziologia dello stress è sempre collegata alla tendenza dell’organismo a rispondere in base a modelli specifici e caratteristici. In base alle conoscenze che ci fornisce la matematica nei campi delle dinamiche non lineari e degli attrattori, confermate dalla kinesiologia e dall’agopuntura, possiamo tracciare una formulazione della natura fondamentale del processo della malattia. Un’idea, o una costellazione di pensieri, si formano nella coscienza come un atteggiamento che tende a persistere nel tempo. Quest’atteggiamento è associato a un campo energetico attrattore di corrispondente potere o debolezza. Il risultato è una percezione del mondo che crea gli eventi appropriati per innescare l’emozione specifica. Tutti gli atteggiamenti, i pensieri e le credenze sono inoltre collegati agli organi del corpo attraverso delle vie chiamate “meridiani” energetici. I test kinesiologici dimostrano che i punti dell’agopuntura sono collegati ad atteggiamenti specifici e che il meridiano agisce da canale per trasportare l’energia ai muscoli e agli organi. I meridiani sono indicati con il nome dell’organo a cui trasmettono energia: il meridiano del cuore, il meridiano della cistifellea e così via. Non c’è niente di misterioso in queste vitali comunicazioni interne, che sono dimostrabili in pochi secondi. Come sappiamo, se abbiamo un pensiero negativo, il muscolo corrispondente dà una risposta debole; ma se lo sostituiamo con un pensiero positivo, lo stesso muscolo dà istantaneamente una risposta forte. Il collegamento tra mente e corpo è immediato e quindi la risposta del corpo cambia di momento in momento in risposta ai pensieri e alle emozioni corrispondenti. La legge della dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, derivata dalle dinamiche non lineari e dai loro modelli matematici. Questa legge descrive come una minima variazione di input può provocare significativi cambiamenti nei relativi output. Il motivo è che la ripetizione di piccole variazioni nel tempo produce un cambiamento progressivo di modello o a volte il salto a una nuova armonica quando l’incremento è logaritmico. L’effetto di piccole variazioni si amplifica influendo alla fine sull’intero sistema, e si forma così un nuovo modello energetico che, attraverso lo stesso processo, può produrre ulteriori variazioni, e così via. Nel mondo della fisica è un fenomeno che prende il nome di “turbolenza” ed è oggetto di numerosi studi soprattutto nel settore dell’aerodinamica, laddove matematica e fisica si incontrano. Quando si produce una turbolenza nei campi attrattori della coscienza, si crea un dissesto emozionale che perdura finché non si stabilisce una nuova condizione di omeostasi. Quando la mente è dominata da una visione del mondo negativa, il risultato diretto è una ripetizione di piccole variazioni nel flusso energetico che arriva agli organi del corpo. Il campo sottile globale del sistema fisiologico ne subisce l’influsso nella totalità delle sue funzioni, attraverso un trasferimento di elettroni, nell’equilibrio neuro-ormonale, nello status nutrizionale e così via. Alla fine, la somma di variazioni infinitesimali diventa osservabile al microscopio elettronico, alla risonanza magnetica, ai raggi X e alle analisi biochimiche. Purtroppo, quando questi cambiamenti diventano osservabili, il processo della malattia è già in fase avanzata, se va bene in una seconda fase ancora modificabile a vari livelli. Potremmo dire che l’universo invisibile del pensiero e degli atteggiamenti diventa visibile in conseguenza delle risposte abituali del corpo. Se consideriamo i milioni di pensieri che occupano in continuazione la mente, non sorprende che le condizioni del corpo cambino anche radicalmente come riflesso dei modelli di pensiero prevalenti e che risultino modificate sia dalla genetica che dai fattori ambientali. È la persistenza, cioè la ripetizione dello stimolo, ciò che, attraverso la legge della dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, risulta nel processo della malattia osservabile. Lo stimolo che innesca il processo può essere talmente infinitesimale che sfugge all’osservazione. Se questo modello della formazione della malattia è corretto, allora qualunque malattia è reversibile attraverso un cambiamento del modello dei pensieri e delle risposte abituali. Infatti, guarigioni spontanee dalla malattia sono testimoniate in tutta la storia umana. La medicina allopatica alternativa alla medicina naturale unico riferimento, si limita a documentare le “guarigioni” spontanee perché non dispone degli strumenti concettuali per esplorare questo fenomeno. Ma perfino molti chirurghi moderni sono riluttanti a operare un paziente convinto che morirà durante l’intervento, perché probabilmente è quello che accadrà. La guarigione non può avvenire finché il soggetto non sperimenta un radicale cambiamento della personalità. Il grande cambiamento avviene con una totale trasformazione del sistema di credenze unita a un improvviso salto della coscienza. Tutti i casi di guarigione da malattie incurabili studiati corrispondono a importanti cambiamenti di coscienza, grazie ai quali i modelli attrattori responsabili della patologia perdono il loro predominio. I passi necessari per la guarigione sono stati formalizzati dai primi cento alcolisti guariti e sono diventati i famosi dodici passi di tutti i gruppi di autoaiuto sorti in seguito. Il fatto che questi passi abbiano portato alla guarigione milioni di persone suggerisce che siano universalmente applicabili a qualunque processo patologico. Il suggerimento che il dottor Jung diede a Rowland H. («Si getti con tutto il cuore in qualunque gruppo spirituale che si rivolge a qualcosa che le parla, anche se non ci crede completamente, e speri che accada il miracolo») vale per chiunque voglia guarire da una malattia progressiva. Nella guarigione spontanea si nota un sensibile aumento della capacità di amare e della presa di coscienza dell’importanza dell’amore come fattore di guarigione. Moltissimi libri ci dicono che per vivere in salute dobbiamo vivere nell’amore, ma la mente fa resistenza al cambiamento a causa dell’orgoglio. L’amore per i nostri simili può nascere solo se smettiamo di condannarli, odiarli o temerli. È un cambiamento che può disorientare profondamente e che richiede il coraggio di affrontare un temporaneo disagio. La guarigione da qualunque malattia dipende dalla disponibilità a esplorare nuovi modi di vedere se stessi e la vita, cosa che include la capacità di affrontare le paure che sorgono quando un sistema di credenze viene scosso. Le persone nutrono e si aggrappano ai loro odi e alle loro avversioni, e per guarire l’umanità occorre sradicare da intere culture la rivalsa, la ritorsione e la vendetta. Una grossa difficoltà collegata ai pensieri e ai comportamenti di livello energetico inferiore a 200 è che provocano delle controreazioni. Una nota legge dell’universo dice che a un’azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Qualunque attacco, fisico o mentale, provoca un contrattacco. L’astio ci fa ammalare e diventiamo le vittime della nostra volontà di rivalsa. Anche pensieri di ostilità tenuti segreti sono attacchi fisiologici al nostro organismo. Al contrario, come l’amore, la capacità di ridere guarisce, perché quest’ultima induce a vedere un contesto da una prospettiva più ampia che libera l’osservatore dall’atteggiamento vittimistico. Una battuta di spirito ci ricorda che la nostra realtà trascende gli eventi particolari. Vedere gli opposti in modo paradossale ci libera dall’ansia e provoca la risata. Spesso un’improvvisa illuminazione è accompagnata da una profonda risata. Lo scherzo cosmico mette fianco a fianco l’illusione e la realtà. La mancanza di umorismo è nemica della salute e della felicità. I sistemi totalitari sono individuabili perché notoriamente privi di umorismo a tutti i livelli. La risata è un segno di accettazione e libertà, e quindi una minaccia per chi governa con la forza e l’intimidazione: è difficile tenere sottomesso un popolo che ha un grande senso dell’umorismo. Fate attenzione all’assenza di umorismo in una persona, un’istituzione o un sistema di credenze, perché è sempre accompagnata dal desiderio di controllare e dominare, anche se dichiara di avere come obiettivi la prosperità e la pace. Non è così che si può creare la pace. La pace è una condizione naturale che emerge quando ciò che la ostacola viene rimosso. Sono relativamente poche le persone che lavorano per la pace in modo realistico con dei reali criya. Nella loro vita privata, molto spesso, le persone preferiscono avere “ragione” a qualunque costo, ma questa presa di posizione è nemica della pace. Se si cercano soluzioni attraverso la coercizione, nessun esito pacifico sarà possibile. L’intero settore della salute dimostra come i tentativi di controllo finiscano per impantanarsi in una fiorente palude burocratica. La complessità è costosa, e un sistema è tanto debole e inefficiente quanto le motivazioni su cui è costruito. I sistemi associati a campi attrattori molto deboli sono inefficaci a causa della loro intrinseca falsità, e diventano bloccanti e costosi. L’industria della salute è così gravata da paure e regole che riesce difficilmente a funzionare. La guarigione di una persona, e la guarigione del settore stesso della salute, possono avvenire solo elevando a passi successivi le motivazioni e abbandonando l’autoinganno, per giungere a una nuova chiarezza di visione. Il sistema medico dominante è talvolta avvelenato da menti che perseguono finalità che non hanno nulla a che fare con i processi di guarigione naturale. Chi non crede non ha la forza di guarire. Non ci sono “cattivi”: il difetto sta nel disallineamento del sistema. Se la salute, l’efficacia e la prosperità sono lo stato naturale dell’essere in armonia con la realtà, tutto ciò che è al di sotto dovrebbe attivare una critica interna, invece di proiettare la colpa su un sistema esterno. I modelli attrattori obbediscono alle loro leggi fisiche: perdonare significa essere perdonati. In un universo in cui ogni cosa è interconnessa con ogni altra cosa non esiste qualcosa come il “caso” e niente è estraneo all’universo. L’illusione di eventi “accidentali” è dovuta al fatto che il potere delle cause è invisibile e che se ne vedono soltanto gli effetti. Un evento improvviso e inatteso può apparire casuale, non collegato a cause osservabili, ma la ricerca può rintracciarne le origini. Un’improvvisa malattia ha sempre dei precedenti individuabili, e anche un “incidente” ha bisogno di piccoli passi preparatori per poter accadere. Il processo della malattia è un segnale che qualcosa non va nell’attività relazionale dei tre cervelli, ed è qui che risiede il potere di decidere di cambiare. Trattare la malattia come un processo esclusivamente fisico non arriva alla causa del malfunzionamento e rimane un semplice palliativo, non una cura definitivamente. Estirpare il punto di arrivo dello squilibrio che ha somatizzato e creato la malattia significa non vedere la profondità del sistema. È possibile che una malattia che persiste da tutta la vita incontri un rapido mutamento grazie a un naturale cambiamento di atteggiamento. Ma, anche se avviene in una frazione di secondo, questo cambiamento magari richiede anni di preparazione interiore. La mossa di un semplice pedone sulla scacchiera può cambiare l’intero schema del gioco. Ogni minima parte del nostro sistema di credenze ha delle conseguenze positive o negative. È questo il motivo per cui nessuna condizione è incurabile o senza speranza: qualcuno, in qualche momento e in qualche luogo, ne è guarito attraverso il processo che abbiamo appena descritto. È anche vero che la vera reale relazione maestro allievo Zen ha in se i percorsi di guarigione intesa come evoluzione che si espandono di riflesso come cerchi del sasso nello stagno. Fondamentale non solo per la guarigione, ma per qualunque sviluppo della coscienza, è la compassione emozione del cuore, per se stessi e per tutta l’umanità. Solo così possiamo guarire e diventare guaritori. E solo così possiamo sperare nella guarigione da qualsiasi malattia, fisica o spirituale. Il protoplasma del corpo fisico dipende dalla sua programmazione genetica e dall’ambiente esterno. In un livello di coscienza 500 e oltre, è evidente che la morte è una semplice illusione e che la vita continua indipendentemente dai limiti percettivi che derivano dall’essere localizzati in un corpo fisico. La coscienza è l’energia vitale che dà vita al corpo e che sopravvive ad esso in un’altra dimensione di esistenza. (elab.ni da : Il Potere dei Condizionamenti di D.R.Hawkins)