la storia delle rune

ANTICO FUTHARK GERMANICO ( ELDER FUTHARK ) La versione più antica di Alfabeto Runico, fu usato nelle regioni europee dove abitavano le popolazioni germaniche, inclusa la Scandinavia. Le altre versioni molto probabilmente si sono sviluppate da questa. I nomi delle lettere sono in lingua germanica antica con la traduzione in inglese sotto. La runa K si chiama anche Kenaz o Kano (torcia). La lettera þ corrisponde al “th” anglosassone. Le ultime due rune Dagaz e Othila si trovano anche scambiate di posizione. La più antica testimonianza di incisione con il futhark antico completo ritrovata su pietra è la Kilver stone, ritrovata in una fattoria a Stanga nel Gotland, Svezia. E’ la lastra di copertura di una tomba che porta inciso l’intero futhark antico. L’incisione era rivolta verso l’interno della tomba forse come messaggio per l’anima del defunto. In particolare le rune Eihwaz e Perth sono scambiate di posto e alla fine dell’incisione c’è una runa legata con quattro rune teiwaz. RUNE GOTICHE  Il Gotico era la lingua delle popolazioni germaniche orientali ed era originariamente scritto utilizzando un alfabeto runico di cui si hanno poche notizie dovuto alle scarse prove tangibili ritrovate. Alcuni affermano che l’alfabeto runico è stato creato dai Goti ma non vi sono sufficienti prove per confermare questa teoria. Queste rune furono rimpiazzate con un altro alfabeto creato dal vescovo Wulfila nel IV sec. d. C. FUTHORK ANGLO-SASSONE L’alfabeto Runico fu portato in Britannia intorno al V sec. d. C., probabilmente dagli Angli, dai Sassoni, dagli Juti e dai Frisi (chiamati collettivamente gli “Anglo-Sassoni) le rune furono usate sino all’ XI sec. Le iscrizioni runiche in questo alfabeto si trovano principalmente su gioielli, armi, pietre e altri oggetti mentre pochi esempi di scrittura Runica in forma di manoscritto sono giunti a noi. FUTHORK GIOVANE (YOUNGER FUTHORK) Era l’alfabeto più diffuso in Scandinavia durante l’era vichinga. Si sviluppò sino alla sua forma più evoluta nell’ 800 d. C. In seguito fu gradualmente e quasi completamente rimpiazzato da quello Latino intorno al 1200 d. C., come risultato della conversione della Scandinavia al Cristianesimo. Tre versioni leggermente diverse di questo alfabeto si sono sviluppate in Danimarca, Svezia e Norvegia: RUNE DI GOTHENBORG Nelle Rune di Gothenburg notiamo come l’ordine del futhark si sia perso per adattarsi a quello dell’alfabeto latino. RUNE MEDIOEVALI (LATINIZZATE) Dopo l’arrivo del Cristianesimo in Scandinavia, l’alfabeto Runico venne latinizzato ( l’ordine delle lettere segue quello del nostro alfabeto ) ed usato occasionalmente, soprattutto ad uso decorativo, sino al 1850. RUNE UNGHERESI Origini Le rune Ungheresi (Székely Rovásírás, dove Rovas sta per incisioni, mentre Székely era il popolo che le utilizzava) discendono probabilmente dall’alfabeto Runico Turkic usato in Asia Centrale. Inoltre “Ro” in antico ungherese significa taglio, incisione, perciò Rovas significa incisioni. Furono utilizzate dai Magiari Székler, abitanti della Transilvania, in Ungheria prima di István, il primo re cristiano dell’Ungheria, il quale ordinò che tutti i documenti scritti di epoca precristiana venissero distrutti. Tuttavia nelle remote regioni della Transilvania le Rune continuarono ad essere usate sino al 1850. Caratteristiche salienti Scritte prevalentemente su bastoncini in legno in stile bustrofedico (alternando cioè la direzione di scrittura da destra a sinistra e viceversa), sebbene la direzione da destra verso sinistra era la più utilizzata. Le Rune includono lettere separate per ogni fonema ungherese e questo le rende più adatte ad essere utilizzate per scrivere la lingua ungherese rispetto all’alfabeto latino. Le parole erano separate da tre puntini verticali. Le “legature” (le rune legate o intrecciate, vedi capitolo “Rune Legate”) erano molto usate e spesso intere parole erano scritte con un simbolo singolo. Non esistevano le maiuscole e le minuscole, spesso però l’iniziale di un nome proprio veniva scritta un po’ più grande. Le vocali spesso non erano scritte a meno che la loro omissione non divenisse causa di ambiguità. Vi erano poi una serie di simboli chiamati “capita dictionum”o “testa delle parole” che venivano impiegati nella scrittura, sebbene il loro uso sia incerto. Le consonanti che precedono la lettera “a” erano usate prima delle lettere a, á, o, ó, u e ú, mentre quelle che precedono la lettera “e” erano utilizzate prima delle vocali “e, ë, é, i, í, ö, ő, ü, ű”. L’esempio più antico di alfabeto runico ungherese è stato ritrovato in un incunabulum ( tipologia di libro stampato in Europa prima del 1501 ) nella biblioteca del castello di Nikolsburg, oggi Mikulov, in Moravia scritto a mano sull’ultima pagina. E’ composto da 35 lettere e 15 legature con traduzioni in latino. RUNE ORKHON I primi esempi di scrittura in lingua Turkic sono stati ritrovati nella valle del fiume Orkhon in Mongolia nel XIX sec. Essi sono datati VIII sec. d. C. e la scrittura è conosciuta come Alfabeto Orkhon. Iscrizioni dello stesso periodo con alcune variazioni, sono state rinvenute nella valle del fiume Yenisei in Siberia. Esse sono conosciute come Rune Yenisei o Rune Siberiane. Le Rune Siberiane si trovano incise su roccia, spesso insieme a raffigurazioni umane ed animali. Queste iscrizioni sono state scoperte nel 1700 nella vallata del fiume Yenisei e decifrate nel secolo successivo. I primi studiosi che le hanno decifrate ritenevano che la somiglianza con le Rune del Futhark fosse solo superficiale. Essi spiegavano che questa era dovuta al supporto rigido in cui erano state incise ( roccia, legno, osso, metallo), che costringe a scrivere linee dritte e non curve. Si pensa che l’alfabeto Orkhon sia una derivazione della versione non corsiva della scrittura Sogdian. Nel IX sec. d. C. gli alfabeti Orkhon e Yenisei furono rimpiazzati dall’alfabeto Uighur, sviluppatosi dalla versione corsiva della scrittura Sogdian. Il Dott. Amanjolov e altri studiosi più recenti hanno sviluppato alcune teorie sull’origine di questo alfabeto, riconoscendo la somiglianza con gli alfabeti dei popoli mediterranei con cui, come per il Futhark, probabilmente condivide l’origine. Caratteristiche salienti. La scrittura Orkhon si sviluppa da destra verso sinistra su linee orizzontali, sebbene sia stata ritrovata qualche inscrizione in verticale, con le lettere ruotate di 90°. In questo caso si legge dal basso verso l’alto e da destra verso sinistra. Alcune consonanti hanno due forme, una usata per le vocali antecedenti e l’altra per le vocali seguenti. La tavola comparativa di seguito illustra le evidenti somiglianze con gli alfabeti dell’area mediterranea. ISCRIZIONI IN ALFABETO RUNICO ORKHON Un esempio di testo in alfabeto runico Orkhon lo troviamo su questo “libro delle Predizioni”, datato 930 d. C. e ritrovato a Dunhuang in Cina. LE ISCRIZIONI DI ISSYK La più antica iscrizione in alfabeto Turkic si trova incisa su una coppa d’argento scoperta in una tomba reale vicino al lago Issyk ed è stata datata V sec. a. C. Nella primavera del 1969, un contadino della fattoria comunitaria di Issyk, 31 miglia ad est di Alma Ata (oggi Almaty) nel Kazakhistan meridionale, mentre preparava la terra per la semina, vide qualcosa luccicare nel terreno: era una piccola placca d’oro. Informato subito il governo furono avviati gli scavi che scoprirono una tomba a tumulo Kurgan di 60 metri di circonferenza. All’interno trovarono un sarcofago che conteneva uno scheletro, probabilmente femminile, ricoperto da un abito composto da 4.000 placche d’oro. Insieme fu ritrovata una coppa in argento nel cui interno sono incisi alcuni segni molto simili ai caratteri runici. RUNE ARMANE Autore di questo alfabeto runico è Guido von List (1848-1919), poeta, giornalista, scrittore, ma soprattutto noto come occultista, è una delle più importanti figure del misticismo tedesco. Autore del libro “Das Geheimnis der Runen” ovvero “Il segreto delle Rune”, List ci presenta uno studio dettagliato sulle “Rune Armaniche”, un alfabeto runico scaturito dai suoi studi e dalle sue teorie sull’Armanesimo, un’ideologia mitologica, culturale e razziale che in seguito avrebbe influenzato notevolmente il Nazismo. Questo sistema venne ideato in seguito a allo studio di antichi testi tra cui l’Edda Poetica e si rifà in particolare al brano chiamato “Dissertazione sui canti magici” o Ljóðatal, strofe 146-163. Odino elenca diciotto tra i più potenti canti magici che conosce, dei quali spiega le proprietà, ma senza enunciare i nomi delle Rune. In seguito ad una operazione alla cataratta e ad una degenza di 11 mesi in cui rimane bendato, List sostenne di avere avuto una visione in cui gli erano apparse le Rune nella loro forma originale, composta, appunto, da 18 segni. Il suo racconto ricorda chiaramente l’iniziazione sciamanica di Odino nell’Havamal, che donò un occhio per avere in cambio un sorso dell’acqua del pozzo di Mimir, fonte di saggezza e chiaroveggenza e, appeso all’Yggdrasil 9 giorni e 9 notti, infine scopre le Rune. In seguito alla pubblicazione del libro “Das Geheimnis der Runen”: Il segreto delle Rune, nel 1908 List fonda una società di studi e di diffusione delle sue teorie sull’Armanesimo, le quali, in maniera distorta, ispireranno profondamente le ideologie naziste.