la malattia spirituale

Dar importanza primaria alla sofferenza facendo entrare troppo mondo sociale dentro di se. Farcire il cuore di paure invece che di amore. Non vivere con gli altri non condividere le energie della vita, non danzare la vita, non cantare la vita, non amare la vita. Essere rinchiusi senza scambio di energia con gli altri simili è un disagio che può farsi profondo. Per molti anziani esser divisi dai nipoti è immensa soffocante sofferenza per l’anima e lo spirito, fino a trasformarsi in malattia irreversibile. Siamo fatti per condividere, siamo fatti per scambiare le nostre energie con i nostri simili. Non siamo fatti per tenere le nostre energie separate, chi vuole separarci chi vuole dividerci non ci vuole bene sicuramente. Chi inietta paura nei cuori, chi allontana le persone, chi isola e crea divisione e separazione, non a niente a che fare con l’umanità e con Dio. L’umanità è amare e condivisione, c’è Dio in ogni sua forma, lui vuole compassione e unione, yoga. L’amore è Dio che nel sentimento della compassione si manifesta crea purezza nei cuori. Dobbiamo rappresentarlo in ogni mantra in ogni preghiera ascendere a queste alte energie. Questa potente arma non ha rivali in nessuna bomba in nessuna arma. Questa lotta tra luce e oscurità se vogliamo metterla così, esiste da sempre. Da un lato le persone nella luce trovano la strada verso l’infinito la liberazione, da un’altra le oscurità con tutte le sue perversioni, depravazioni, droghe mortali. In verità non sono due ma un’unica via dove semplicemente alcuni hanno sbagliato direzione e perso la strada della consapevolezza scambiandola con qualcos’altro che non va nella luce, nella purezza compassionevole, ma ha un altro sapore ed energia. Queste contrapposizioni si riproducono ciclicamente nella storia umana dalla notte dei tempi potremmo dire. Intanto continuiamo la via della trasformazione e della condivisione questo soltanto ha un senso. Il senso è la via di consapevolezza suprema. Il senso è la via della luce e della gioia condivisa. Abitiamo queste comunità di condivisione dove costruire una energia luminosa che ci doni la gioia, che ci faccia abitare la pace, che ci permetta di permanere nella compassione dei cuori danzanti. Lo spirito ha bisogno di nutrimento, l’anima profonda ha bisogno di nutrirsi e questa energia alimento è molto più potente e necessario del cibo fisico in realtà. Il cibo fisico è importante certo ma da solo non basta non è un nutrimento completo, non è una energia che serve a tutto. Non possiamo lasciare l’essere profondo che vive in noi il nostro nocciolo originale immortale a digiuno, altrimenti la sofferenza che ne scaturisce diviene come un fiume in piena che può travolgere tutto con il suo disequilibrio che inonda la vita. Usiamo il dolore e la sofferenza come fosse una lezione trasformandoli in maestri di vita. Se riusciamo ad usare ciò che nel momento chiamiamo negativo e ci toglie energia, se trasformiamo il malessere in maestro lasciandolo semplicemente fluire, abbiamo avvistato la luce in fondo al tunnel la, via di uscita dal labirinto oscuro dell’illusione. Il digiuno dell’amore è un nutrimento a cui non possiamo rinunciare. La spiritualità è oltre, oltre alla religione intesa come chiesa e sua manifestazione umana di potere. La spiritualità riguarda la persona il suo lavoro profondo di consapevolezza, il suo percorso, il suo viaggio di ascesa e connessione suprema. La spiritualità è la forma per cui tutto prende senso e le domande trovano risposte, più semplicemente si va oltre domande e risposte. Quando sentiamo la distanza dagli altri se osserviamo bene, questo ci fa soffrire, la distanza non è condivisione e compassione, la distanza è solitudine e sofferenza. È facile perdere la connessione con l’essenza originale universale, ma bisogna cercare di ritrovarla e stabilizzarla non c’è altro da sapere e capire. Obbiettivi chiari da perseguire con determinazione credendo in ciò che si fa per il bene degli altri e quindi nostro di ritorno. Il nostro obbiettivo, il nostro dovere è guarire il nostro spirito e quindi se possibile, aiutare a guarire e trovare la strada agli altri con dolcezza e compassione, con passione. I nostri viaggi sono connessi perché la strada è la stessa, il viaggio terreno è lo stesso. Ecco che la connessione con gli altri l’energia condivisa è così potente ed immensa, che ci trasporta tutti in uno spazio di guarigione e purificazione al contempo. Abitiamo la verità con tutto il cuore senza mai tradirla senza mai tradirci, per essere liberi e connetterci all’armonia universale. La distanza dal nostro centro che poi è la connessione, che poi è la distanza dall’entità suprema, è il vero ed unico problema personale ed allo stesso tempo del mondo. La mancanza di fede è il problema non in una qualche chiesa, ma nella connessione, nello yoga comunque lo chiami, buddismo o altro. Il Buddha non ha inventato il buddismo a venire, Cristo non ha costruito chiese e cattedrali, il loro linguaggio come quello di tutti gli avatar e santi della storia dell’umanità, è sempre lo stesso. Un messaggio di amore universale predominante. Dopo tutte queste prove, messaggi e dimostrazioni, ancora nel mondo non si è capito quale sia la strada, sembra impossibile ma è così. Mille cose distraggono e portano nell’illusione, quante strade sbagliate dipinte sui volti delle persone.. ma quando la strada è giusta ecco che il volto si rilassa e diviene sereno, sorridente, armonico, il calore arriva ad abitare la casa a nutrire il cuore.