il Tempio del Cielo

Il Tempio del Cielo era il tempio più importante della città in epoca imperiale. Durante le dinastie Ming (1368-1644 d.C.) e Qing (1644-1911 d.C.), ogni solstizio d’inverno, l’imperatore si ritirava in questo luogo sacro per fare offerte al Cielo e pregare per un buon raccolto. Molti l’hanno descritto come un “capolavoro di architettura e natura” grazie al meraviglioso parco, in armonia con le forme e i colori degli altari e dei padiglioni. Nome cinese: 天坛 Tīan Tán. Anno di costruzione: 1420 d.C. Dove si trova: zona Sud-Est di Pechino. Storia – Il Tempio del Cielo è stato costruito tra il 1406 e il 1420, circa nello stesso periodo della Città Proibita, dopo che Pechino fu scelta come nuova capitale imperiale della dinastia Ming. Il tempio era un luogo riservato agli imperatori e ai sacerdoti di corte, il popolo non poteva accedervi. Le cose cambiarono con la caduta dell’impero nel 1911 e, dopo anni di abbandono, nel 1918 è stato aperto al pubblico. Nel 1988 il Tempio del Cielo è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Architettura – L’intero parco copre una superficie di 270 ettari. Il cuore del Tempio del Cielo si trova al centro del parco, sull’asse Nord-Sud, per una lunghezza totale di 750 metri. La disposizione di tutti gli edifici segue l’antica concezione dell’universo e riflette il legame Cielo – Imperatore – Terra. L’Imperatore riceveva un “mandato dal Cielo” per governare, infatti veniva spesso definito “il figlio del Cielo”; un raccolto non sufficiente o un periodo di siccità erano interpretati come segni della perdita del favore del Cielo, quindi la fine del regno. Era quindi indispensabile ringraziare, pregare e fare offerte per avere un buon raccolto tutti gli anni. Gli edifici cardine sono la Sala della Preghiera per il Buon Raccolto, nella parte Nord del parco, la Volta del Cielo e l’Altare Circolare, nella parte Sud. Sala della Preghiera per il Buon Raccolto – La Sala della Preghiera per il Buon Raccolto (祈年殿 Qínián Diàn) è l’edificio principale del complesso del Tempio. Qui gli imperatori delle dinastie Ming e Qing pregavano per il buon raccolto. È un grande edificio circolare in legno, supportato da 28 pilastri e sormontato da un tetto a tre piani. È stato costruito senza l’ausilio di chiodi ed è considerato uno degli edifici in legno medievali più grandi in assoluto (alto 38 metri per 36 metri di diametro). Essenza di Pechino – Un tour privato di 4 giorni alla scoperta dei tesori dell’Impero, tra i palazzi, i templi e i parchi del Celeste Impero. Sarà un viaggio nella storia, nell’architettura e nella cultura della Cina Imperiale. Volta del Cielo – La Volta del Cielo (皇穹宇 Huáng Qióngyǔ) era il luogo destinato alla conservazione degli altari e delle “Tavole del Cielo”, delle tavole di pietra usate durante il rito. Il muro circolare attorno è chiamato Muro dell’Eco: parlando a bassa voce contro un’estremità della parete, si può essere sentiti dall’altro capo. Altare Circolare – L’Altare Circolare (圜丘坛 Huán Qiū Tán) è un grande altare di marmo composto da tre piani. Questo è il luogo dove si svolgevano i riti per il solstizio d’inverno. Esattamente al centro del piano più alto c’è una pietra circolare chiamata Cuore del Cielo ed era da dove l’Imperatore pregava. Simbologia – Il Tempio del Cielo è l’esempio piò rappresentativo di architettura rituale cinese. La disposizione di tutti gli elementi riflette le leggi cosmiche e mistiche alla base della concezione del mondo dell’antica Cina. Secondo questi principi, il Tempio si trova al centro dell’universo, esattamente tra il Cielo e la Terra, i due cardini della cosmologia cinese. Si trova anche della numerologia nelle strutture e negli elementi. Ad esempio, dato che il numero 9 era considerato essere la cifra più potente (la parola “nove” in cinese assomiglia alla parola “longevità”), noterete che le lastre che formano l’Altare Circolare sono state disposte in multipli di nove. Allo stesso modo all’interno della Sala della Preghiera per il Buon Raccolto, le 28 colonne interne sono divise in 4 colonne centrali che rappresentano le stagioni, 12 colonne interne che rappresentano i mesi e 12 colonne esterne che rappresentano le due parti di cui è costituito un giorno. Il solstizio d’inverno e i riti per il buon raccolto – L’Imperatore, in quanto “Figlio del Cielo” era l’unico rappresentante legittimo del Cielo sulla Terra ed era venerato per questo. Era l’unico che potesse intercedere per chiedere un buon raccolto, quindi i riti per il solstizio d’inverno erano considerati molto sacri. Un buon raccolto significava per l’Imperatore avere il favore del Cielo, quindi poter continuare a governare: in questo senso, il significato della cerimonia era anche politico. Tre giorni prima della cerimonia, l’Imperatore e i funzionari di corte lasciavano la Città Proibita per trasferirsi al Tempio del Cielo. Qui, l’Imperatore indossava gli abiti cerimoniali e, fino alla fine della cerimonia, iniziava l’astinenza da carne e alcol. Il giorno prima si prepara il bestiame da macellare come offerta sacrificale. Per tutti i passaggi, si calcola che fossero usati circa 700 utensili specifici. Si dava molta attenzione a tutti i dettagli della cerimonia e ai vari passaggi dei riti. Ogni minimo errore, dimenticanza o cambiamento poteva far perdere il favore del Cielo. La cerimonia fu istituita dall’Imperatore Yongle della dinastia Ming e a partire da lui, tutti i successori (per un totale di 27 imperatori) seguirono i rituali per il solstizio d’inverno. Solo ai sacerdoti e ad alcuni funzionari di corte era permesso partecipare, il popolo non era ammesso. Il Tempio del Cielo oggi – Mentre ai tempi dell’Impero alla gente comune non era consentito entrare nel parco del Tempio del Cielo, oggi, al contrario, tutti possono accedervi: i turisti (cinesi e stranieri) pagando il biglietto, gli abitanti di Pechino con un abbonamento particolare. Nel caso lo visitiate all’alba, rimarrete sorpresi dal numero di persone, soprattutto anziani, riunite al parco: c’è chi pratica Tai Qi con movimenti lenti e fluidi, chi si dedica ai balli tradizionali con spade e ventagli, chi dipinge e chi gioca a majiang. Se ne avete la forza e la voglia, vale assolutamente la pena un giorno svegliarsi presto e visitare questo parco per vedere lo svolgersi di tali attività. La mattina presto è in assoluto il momento migliore per la visita e per godersi uno spaccato di vita reale.