iconografia a Firenze

Iconografia a Firenze è oltre alle botteghe d’arte che producono individualmente ed alla scuola di arte sacra che compie un percorso di altra tipologia e ampiezza, una scuola iniziatica rivolta al percorso iconografico. Si compie il percorso secondo le direttive indicate nei quaderni di Archeosofia che ci ha lasciato Tommaso Palamidessi: l’ascesi artistica, i colori e la pittura. Tommaso Palamidessi indica un cammino iniziatico attraverso i suoi quaderni che va ad imprimersi nella materia. Legno, lino, gesso, colle, colori nulla e lasciato al caso, ogni materia ed ogni gesto accompagnato da note musicali non casuali, si compie in una cerimonia rituale. Una forma di preghiera poiché andiamo a dare forma ad immagini sacre oggetto di energie, portali del divino. Nella tradizione antica viene riprodotto ogni gesto incamminato verso la sacralità. “La vera icona può dipingerla solo l’artista in stato di santità” è una affermazione che non lascia nulla al caso e che fa di ogni gesto e di ogni pennellata un respiro ispirato. Conoscevo il mondo dell’iconografia anche se non mi ero mai avvicinato tanto da percorrerne il cammino alchemico. Durante il cammino della vita il mio lavoro pittorico si era limitato a semplici azioni periodiche limitate, laddove riprendevo dalla genia materna, la vena creativa artistica persa nel tempo, ma sempre ispirata e presente. La simbologia dei colori, delle forme, delle immagini fa parte del rituale cristiano in forma di preghiera. Preparazione della tavola di legno stagionato nelle sue fasi, disegno, doratura in oro zecchino, manto ed incarnato, semplifico un percorso durato diversi mesi cercando di portarne un racconto nitido momento dopo momento. La creazione d’arte iconografica ha bisogno di tutta la partecipazione totale niente escluso. Il sentire in quanto ispirazione è un cammino di Fede. La preparazione dei pigmenti con l’uovo sono elaborati e preparati con estrema cura ed attenzione, insieme alla scelta dei pennelli secondo le linee e le zone da riempire di colori e forme. È una esperienza che potrà compiersi quando siamo pronti, un cammino iniziatico nella Via ascetica, per la “conoscenza divina nell’Arte”. In verità anche lo stesso respiro che va a legarsi alla pennellata non sarà casuale, come lo stesso cibo e nutrizione. Nei numerosi quaderni di Archeosofia lasciati da Tommaso Palamidessi si parla di molti argomenti da seguire affinché l’essere umano possa incamminarsi verso non un, ma il cammino di luce. Non per caso esiste la dietetica da seguire per l’iniziato visto che si diviene ciò che si mangia. Riportare in vita e dare forme ad immagini sacre del passato è una vera e propria trasmutazione, sia dal lato pittorico che umano. Ma è anche un percorso naturale di legare epoche unendone i riti sacri e lasciandoli rivivere, ripercorrendone le strade. Nelle stanze del centro di Firenze Alchemica tutto è ordinato e pulito come stanze di un luogo sacro, le icone, i libri, i barattoli etichettati dei pigmenti, i pennelli, sembra di entrare con una macchina del tempo in un luogo sospeso a metà tra una bottega d’arte antica fiorentina e le mura silenziose ma parlanti di un monastero del monte Athos. Ho trovato uno spazio soprattutto pieno di umanità di cui avevo bisogno come nutrimento, visto anche il periodo oscuro che sta attraversando l’umanità in questi anni… Lavorare per costruire il nuovo non dimenticando il passato, è il modo migliore per vivere il presente ed essere davvero concreti. Costanza e Serena, madre e figlia, sono le due Maestre per accogliere persone provenienti da varie parti del mondo che approdano a Firenze per compiere questo “cammino iniziatico”. Esiste anche un percorso di acquarello che riguarda il mandala, inteso come propedeutica all’iconografia, ma non solo.  Le visite guidate alle opere, alle mostre, in particolare sacre della città, fanno da contorno e fondamento come studio, fonte di ispirazione. Esiste tutto un programma di visite guidate oltre al programma didattico riguardante iconografia e mandala. L’iconografia ha una visione scientifica e liturgica, laddove le onde celebrali attraverso gli apparati umani, vanno ad imprimere con le loro vibrazioni, la materia stessa. “Liturgia pittorica” come lode, una lettura sacra attraverso strumenti e forme d’arte. L’arte alchemico – rituale innalza l’essere umano legandolo all’entità Suprema e costruendo con essa un dialogo. La pittura iconografica compie un percorso di lode che l’iniziato iconografo ha la possibilità di continuare ad affinare e perfezionare nella sua vita. L’essenza della vita terrena incarnata non è proprio un percorso di ascesa per creare un dialogo stabile, continuo e duraturo, con Dio e le sue manifestazioni? Credo che ogni artista debba compiere questo percorso per approfondire la sua conoscenza di sé e verso Dio. Così come è da sempre avvenuto con gli artisti della storia, interiorità e divinità devono in qualche luogo, incontrarsi e coincidere nelle finalità per dare il senso all’esistenza. Si sta così per tramandare e dare continuità alla tradizione, dando vita all’iconografia e tutto ciò che significa. (Lam) (per informazioni: [email protected])