dal limite alla possibilità

Limitare le tue possibilità sarebbe ed è un errore. Non crederci, non farlo quel salto nel vuoto che richiede coraggio, è l’attivazione del percorso del rimpianto. Molte persone solo quando la vita arriva alla sua conclusione, capiscono l’importanza di essa, che cosa si sono lasciati sfuggire di prezioso. Le persone consapevoli assorbono tutto quello che è necessario, carpiscono tutto quello che intorno a loro, assorbono tutto come spugne divoratori di vita, sono consapevoli delle altre persone, di ciò che viene detto, di tutto ciò che viene detto, i loro occhi, i loro orecchi sono ovunque, le loro antenne recettive, percettive e trasmittenti sono perennemente accese, attivate ed in funzione. L’uomo ha istinti deboli e per raggiungere gli obbiettivi ha il libero arbitrio, il che significa che può contraddire con successo e i propri impulsi, desidera la pace, ma viene stimolato alla guerra in nome e per conto di giochi di affari, travestiti da patriottismo ed altre esaltazioni che fanno presa nelle masse.  L’uomo è capace di tenerezza e di brutalità, nello stesso momento vive opporti equilibri, che prendono direzioni diverse in lui e fuori di lui. I libri biografici sono pieni di esempi nella e della storia. Nella storia scritta dall’uomo ci sono principi operativi più volte dimostrati. Troppo spesso l’uomo finisce per adattarsi alla pseudocultura imposta, che nasconde profonda, gretta ignoranza. Studiando i principi l’uomo può avere conoscenza della natura e le sue leggi, vedere di trovare necessario beneficio piuttosto che danni, gli strumenti di forza e non di debolezza. In cima alla lista c’è il bisogno più importante per l’uomo la libertà. Non ci sono prove che gli uomini possono cospirare senza esercizio della libertà, come svolgere il lavoro migliore fare il miglior uso della sua energia mentale, muscolare? L’uomo dona il suo meglio con la consapevolezza che, qualunque siano i risultati, sono i suoi risultati e qualunque sia il frutto del suo lavoro, è anche quello è il suo lavoro. Il primo requisito è la libertà, la libertà di scelta e di reazione individuale. Come vengono alla scuola informati e educati fin da bambini è una visione assurda della realtà. Viene creata sistematicamente, pezzo dopo pezzo, un’idea di adattamento e di conformazione, per arrivare a far parte di una società, del gruppo, per formare il gregge, un’altra pecora da aggiungere ai milioni di pecore da condurre al macello. Viene insegnato loro di attraversare la vita in punta di piedi, invece di ballare e correrci attraverso, mangiandola, sentendone il sapore ed il profumo, sentendo la sua energia scorrere nelle vene. Il più grande lavoro che viene fatto è quello di scoraggiare le proprie possibilità, tarpare le ali, togliere la fiducia in sé stessi e rendere fragili, timidi, vulnerabili, impauriti ad affrontare il mondo, un mondo formato di buoni e cattivi, un mondo formato di contrasti, un mondo dove i forti prevalgono sui deboli. Un’idea di forza e debolezza imposta e mai proposta.  L’idea, quindi, è costruire dei sudditi sottomessi, schiacciati da delle regole imposte dall’alto, che devono corrispondere senza discutere, senza alcuna possibilità di replica. Milioni di persone vivono in una società, dove un piccolo ristretto gruppo di persone, prende tutte le decisioni per loro e non hanno nessuna possibilità di decidere. L’individuo sociale, il suddito cittadino, viene portato a comportarsi facendo lo stretto necessario per sopravvivere, magari con dei lavori massacranti e degli stipendi e delle paghe di fame, l’importante è lasciare le persone in una povertà culturale ed intellettuale, con l’illusione di sapere,  perché così possono essere maggiormente gestibili in tutti i sensi: dal consumo, al nutrimento, alla cura, allo svago, ogni ambito della vita è sottomesso, in ogni ambito della vita è prevista la sottomissione al sistema di potere. Intanto la vita creativa, artistica, è affidata a pochi visionari emarginati, quando non sottomessi al potere imperante. Il potenziale di appagamento, il potenziale di creatività, di vitalità, di gioia e di energie positive per la maggior parte della gente, non viene sviluppato nella vita, ma rimane inesploso e finisce con la vita stessa. Definiamo così una morte in vita, una vita inespressa, che non ha avuto nessuna possibilità di sviluppo vitale e creativo, un sentiero stretto dove viene insegnato a vivere a sopravvivere, in un’atmosfera mentale ed emozionale di ansia e disagio, di paura e di sofferenza. Si funziona quindi in questo modo, soltanto utilizzando una frazione del nostro potenziale, quando ce ne rendiamo conto è come aprire un portale di vitalità, di creatività, diviene un fiume che scorre di gioia, come far esplodere un mondo infinito di vita, che prende forma e fa crescere, sperimentare e costruire un futuro luminoso. La persona che crea, che vive la vita piena, apre portali, apre mondi di conoscenza, poi anche altri lo seguono, prendendone esempio e rifacendo i passi che prima ha costruito la persona guida. Dobbiamo conformarci ed imitare l’energia dell’universo, seguirne la strada, seguendone una visione creativa, che si trasmette e risuona nelle menti recettive. Dobbiamo recepire ed accogliere, successivamente darle forma in materia artistica. Nell’apparente caos informale, materico semplice, è contenuta la forma in potenziale, da estrarre dalla massa primordiale da costruire, come progetto creativo e artistico, alchemico comunque, che sia il progetto per un libro, per un dipinto o per una scultura, per un’opera musicale o un’opera teatrale, qualunque produzione artistica ha in sé un progetto, che nasce da un seme piantato in profondità. Da un fragilissimo seme piantato nell’oscura terra, arriva il necessario nutrimento energetico, affinché il germoglio vitale alimentato, possa sbocciare. La nuova pianta che va verso la vita e la luce. L’idea nasce nella mente, la bellezza crea nuova vita, viene percepita, prende forma pensiero e pian piano diviene materica, attraverso la manifestazione di un’azione fisica e insieme creativa. La persona creante non segue mai la massa, non fa mai un percorso di sottomissione al tormentone: lo fanno tutti e sempre in direzione ostinata e contraria o quasi sempre, perché la sua visione critica del mondo guida l’immediata possibilità di decifrare l’inganno, di recepire i trucchi abili del sistema oscuro. L’uomo libero hai il controllo di sé e del suo destino, la persona libera ama sé stesso ed ama gli altri da sé, perché sa che non c’è nessuna frattura fra l’essere in quanto individuo e il prossimo. La persona libera quando è necessario, si pone contro la massificazione e l’omologazione delle menti, percorrendo percorsi anche inesplorati senza paura. La persona libera percorre sentieri misteriosi ai più, inesplorati, ricerca continuamente nuove possibilità, nuovi ambiti di fantasia, nuove visioni da trasformare in realtà. La persona libera sa che il momento giusto è accogliere e raccogliere nel momento presente. L’attimo da cogliere arriva in ogni attimo della vita senza chiedere permesso, senza orari di lavoro, senza preavviso. L’attimo dell’ispirazione giunge quando vuole, ispirandosi tutto il messaggio, poiché per questo è destinato ed è stato inviato appositamente per essere recepito è formato. Par contre in arte e ad arte, ci sarà chi con masochismo estremo, sistematicamente pianifica, decide e si convince di essere inferiore, a tutto ciò che è in potenza, pone un limite alla propria vita e a tutto quello che probabilmente non esisterà mai in questa vita e a venire, lacerando le proprie possibilità da sé stessi. Chi trancia le proprie potenzialità e capacità, va contro natura in qualche modo, contro la vita, vuol dire dare vittoria a una società che deforma, crea mostri, con perenni, abitudinali stati di sofferenza. Il dolore scava crateri infiniti una volta lasciato entrare, fa opera di massacro sistematica, creando limiti e procedendo verso la direzione della costruzione dello zombie compiuto. Che cosa si muove dentro l’animo creativo e che ingredienti vanno a incontrarsi per dar forma alla materia?